Goodnight, goodnight
[
I’m sorry, I did not mean to hurt my little girl~ ]
La bambina scosse
disturbata i capelli marroni, nel vento freddo di mezza novembre.
Ichinose correva a perdifiato, rincorrendo la piccola per
l’intero parco.
Hoyo era una
piccola ribelle, con gli occhi marrone profondo come i suoi, e i
capelli verdi e dolcemente arruffati.
Come quelli di
Aki.
Aki.
Era notte
fonda, e una litigata aveva spinto la bambina ad uscire di casa -era
molto perspicace, anche troppo- e Kazuya era corso immediatamente fuori.
«Hoyo!»
la chiamò, una volta raggiunta, prendendole un braccio e
tirandola verso di sé.
«Hoyo,
non scappare così, non farlo più»
La piccola
alzò gli occhi gonfi e rossi, segno che aveva pianto ancora.
«Papà,
i miei compagni di scuola continuano a parlarmi delle loro mamme, sono
stupidi e cattivi!»
Kazuya chiuse
gli occhi, prendendo in braccio la figlia.
Non era
l’unica occasione in cui la bambina aveva avuto dei simili
sfoghi, ma doveva conviverci fino a che non si fosse abituata.
Non poteva
mandarla da una psicologa. Sarebbe stato troppo drastico.
Aki avrebbe
saputo cosa fare. L’avrebbe abbracciata, tranquillizzandola
con la sua voce sottile e soffice.
Ma lui non
sapeva cosa dire, non aveva mai consolato nessuno in quel modo. Era
sempre stato un spirito libero, libero da tutte le preoccupazioni da
quando il suo intervento finale era andato a buon fine.
Soffriva anche
lui.
Ma non se ne
accorgeva, quasi, vedendo la figlia crescere in quelle condizioni.
«Dobbiamo
accettarlo, tata.»
Hoyo stava
già piangendo, stringendo e singhiozzando attaccata alla
maglietta leggera del padre, che non si era preoccupato neanche di
vestirsi pesante.
Ichinose
sospirò, amaro, guardando istintivamente verso
l’alto, poi tornando ad osservare le guance paffute e bagnate
di sua figlia.
«Non
piangere,» iniziò, ancora non curandosi della
vista che piano gli si annebbiava. «Se no la mamma si
arrabbia.»
Kazuya, senza
saperlo, aveva fatto un salto indietro nel tempo.
Non sapeva che
Aki aveva detto la stessa cosa di lui, dieci anni prima.
Non lo sapeva.
Hoyo prese tra
le mani il viso del padre, accarezzandone una guancia, sentendo prudere
sotto i piccoli palmi la barba serale.
E con la
vocina rotta dal pianto mormorò: «Papà,
però anche tu non parlare così tanto della
mamma...»
Kazuya
strofinò il naso sul visino pallido di Hoyo, annuendo.
«Hai
ragione.» Le fece fare un saltino sulle sue braccia,
sistemandosela e facendo per tornare in casa. «Ora smettiamo
di piangere tutti e due, che ne dici?»
Kazuya non
voleva ferirla. Le parlava di Kino semplicemente per ricordarla, per
sentirsela ancora accanto.
Per sentire le
sue risate dentro quelle di sua figlia, per accarezzare quei capelli
che Hoyo aveva preso da lei, per ricordare la moglie, investita da un
ubriaco.
Ma non
intendeva ferire la sua piccola bambina.
Hoyo
annuì decisa, passandosi goffamente le mani sulle guance,
dove poco dopo Ichinose schioccò un bacio.
«Sei
forte, lo sai?» le sussurrò dolcemente,
soddisfatto nel vederla sorridere come una piccola combattente.
«Papo,
hai fatto la richiesta per il club di calcio?»
Kazuya
arrossì, aprendo la porta. «Non ancora, ma la
farò presto.» iniziò, cercando subito
di cambiare discorso, leggermente imbarazzato. «E’
tardi»
La bambina
scattò in piedi, tornando poco dopo con il pigiama.
«Vieni a darmi la buonanotte!»
Kazuya si
alzò, sentendosi improvvisamente stanco.
Rimboccò
con cura le coperte della bambina, appoggiando il mento al bordo del
letto e spegnando la luce della mansarda.
«Sai
cosa vuol dire il tuo nome?»
«No,
cosa vuol dire?»
«Vuol
dire abbraccio.»
Così
sorrise, allontanandosi e uscendo dalla stanza.
«Buonanotte.»
Aki sarebbe stata
felice di vedere quella scena, pensò,
lasciandosi andare pigramente sul divano, lasciandosi andare -ancora
una volta- indietro ai ricordi.
Salve!
♥
Non ci sono molte IchiAki qui in giro, e in effetti era da tanto che
volevo scriverne una, ma non avrei mai pensato che diventasse
così deprimente çç
Insomma, non avrei pensato di uccidere Aki, lasciando solo Kazuya con
la figlia.
Ispirata dalla canzone “Goodnight, goodnight”
-c’èancheneltitolocomedamiaconsuetafantasia- dei
Maroon 5 *^*
... E questa fic l’avrei dovuta postare molto, molto ma molto
prima D:
Accidenti >3<
Ho appena mangiato un tartufo dolce e aaaaaaaahhhwww. =q=
*offre tartufino*
Questa è per il compleanno di una persona specialissima, non
saprei come dire se non quello, ovvero _Kya_, la mia SistaH
çç
Auguri in ritardissimo cara! <3
Grazie a chi legge e a chi eventualmente recensisce :3
Un grandissimo abbraccio e un tartufo! (?)
Cha.
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