Epilogo.
Il mazzo di rose che stringeva tra le mani sembrava un pesante pezzo di
ghiaccio, e desiderava solo liberarsene.
L'odore di quei fiori
lo nauseava.
Ancora una volta, Linda
emise un singhiozzo e nascose il viso nella sua spalla, asciugando le
lacrime nel tessuto ruvido della giacca.
Avrebbe dovuto
stringerla e consolarla e dirle qualcosa di gentile, ma John non poteva
fare altro che fissare Anne inclinare quell'urna, facendo cadere le
ceneri grigiastre sulla lapide, mentre l'aria le sollevava e le
spargeva lontano.
Gettate al vento,
proprio come il suo amico aveva fatto con la propria vita.
Adesso però non
sembrava così naturale che si facesse la stessa cosa con ciò che
restava di lui, una volta morto. Solo a pensarci gli veniva da vomitare.
Cenere alla cenere, sì, e polvere alla polvere... Mio Dio.
Un'intera
esistenza in un vaso.
John lo stava vedendo
con i propri occhi, ma non poteva crederci. Quello non poteva
certamente essere tutto ciò che rimaneva del suo migliore amico. Non
c'era il suo viso, in quel grigio, non c'erano i suoi occhi.
Guardava in silenzio le ceneri cadere, e posarsi su una lapide che non
era loro.
Non poté fare a meno di sorridere, ironico, quando realizzò che Nancy
li aveva fregati tutti.
Si era presa il suo migliore amico, si era presa Jess, si era presa
Sid, si era presa tutto.
Non c'era una tomba, per Simon, ma le sue ceneri su quella di Nancy.
Nessuno avrebbe potuto portargli dei fiori, senza posarli sotto la
lapide di lei. Nessuno avrebbe più parlato di lui, senza nominare lei.
Nessuno avrebbe potuto andare a trovarlo, perchè avrebbe trovato solo
lei. La gente avrebbe pensato che lei aveva avuto tanti amici, e che
ora erano tutti tristi per la sua morte e le portavano dei fiori, e
nessuno avrebbe potuto pensare che, magari, c'era anche Sid lì, in quel
cimitero, magari a concimare l'erba, o ad essere spazzato via dal
guardiano o da una donna infastidita da tutta quella sporcizia sulla tomba del suo caro.
Ora erano una cosa sola, l'una aveva inghiottito l'altro.
La vita di Sid era ora la storia di Nancy.
Si era presa anche il suo ricordo. Tutto ciò che rimaneva di lui, ora
le apparteneva.
Sì, lei li aveva proprio fregati tutti, e questo John lo sapeva.
Si era presa anche Jess. Si era presa tutto anche da lui, lasciandogli
solo un letto vuoto e freddo, e un cuore spezzato, proprio come aveva
fatto lui quella notte di tanto tempo prima, quando l'aveva rifiutata.
Beh, ora poteva finalmente dire di aver vinto. Aveva ottenuto la sua
vendetta, lo aveva lasciato in frantumi.
Le ceneri nel
vaso erano finite. Il vento le stava sollevando, come fumo, e le
soffiava lontane, verso gli alberi.
Linda si premette il suo mazzo di crisantemi al petto, e lentamente si
avviò verso il gruppo di persone. John si sforzò di seguirla.
-Torniamo a casa?-
Le condoglianze e le parole erano finiti, e poco a poco stavano andando
tutti.
John scosse la testa, ed aspirò un'altra boccata di fumo.
-Ti raggiungo dopo.- le disse, con lo sguardo puntato sul mazzo di
crisantemi che lei aveva lasciato sulla tomba. Il suo lo teneva ancora
stretto in mano.
Linda lo guardò a lungo, prima di lasciargli un bacio sulla guancia ed
andarsene.
Rimase solo, a fissare una lapide in un cimitero, a pensare al suo
amico, a tutti quei ricordi che non sapeva di aver conservato,
finalmente libero di sfogarsi.
Si sedette sul prato a piangere, lontano dagli altri e lontano dalla
tomba, come se non volesse rendere quel dolore ancora più reale e
soffocante, e depose le rose rosse di fianco a sé.
Quando le lacrime gli offuscarono la vista premette i palmi delle mani
contro gli occhi, schiacciandoli contro le ginocchia. Proprio come
piangono i bambini, perchè era un bambino che stava piangendo.
Ricordò il giorno in cui l'aveva conosciuto, ricordò il giorno in cui
gli inventò un nuovo nome, quello che avrebbe usato sul palco, ricordò
i terribili concerti dei Sex Pistols e tutte le volte in cui si era
incazzato con lui perchè non aveva imparato a suonare un pezzo. Cercò
di non pensare ai suoi ultimi giorni, quando ormai tutti avevano
rinunciato ad aiutarlo, perchè quelli facevano più male. Voleva
ricordare il suo amico quando era se stesso, e non un pupazzo nelle
mani degli altri.
Rimase tanto tempo così. Quando risollevò gli occhi, non c'era più
quasi nessuno.
Solo qualche familiare, solo uno o due amici.
Raccolse il mazzo di rose e si incamminò verso di loro. Sentiva fosse
giusto parlare con Mary, la sorellastra di Simon, dirle qualcosa di
consolante, fargli le sue condoglianze. Avrebbe lasciato a lei i suoi
fiori, non a Nancy.
La cercò tra le persone, e la trovò che stava parlando con una donna.
Aspettò che l'altra se ne andasse, prima di avvicinarsi e dirle quanto
gli dispiaceva. La salutò mentre lasciava il cimitero abbracciata ad
Anne, con il mazzo stretto tra le braccia.
John aspettò che scomparissero nella foschia mattutina prima di
voltarsi per andarsene.
La donna di prima era ancora lì, inginocchiata di fronte alla lapide.
Gli ci volle un po' per riconoscerla. Era molto cambiata.
Le si avvicinò da dietro, con le mani infilate nelle tasche dei
pantaloni.
Poteva scorgere oltre la sua spalla due gigli.
Il suo cuore minacciava di fermarsi.
-Le piacevano questi fiori.- disse la donna, accarezzando i petali
bianchi.
Lo aveva sentito arrivare. John sorrise, nervosamente. Non aveva il
coraggio di parlare, e il nodo alla gola non aiutava.
-Anche a Sid piacevano. Ne comprò un mazzo intero a sua madre, quando
aveva dodici anni. Così, per nessun motivo. Ed io gli dissi che era uno
scemo perchè aveva buttato via dei soldi per...- La voce si incrinò, e
John dovette asciugarsi gli occhi con il dorso della mano. -Non
immaginavo che avrei avuto così tanti rimorsi... una volta giunti a
questo...-
La donna posò i due fiori sulla tomba, sopra la cenere e il marmo.
John la osservò alzarsi in piedi e girare appena al testa verso di lui.
Gli sorrise, in un modo che gli fece mancare il respiro, e tornò a
guardare davanti a lei.
Avrebbe tanto
voluto toccarla.
Provò ad articolare una
frase, ma ogni parola gli moriva in gola. Fu lei a parlare.
-Quanto tempo è passato? Due, tre, quattro anni?-
John sentì una vecchia cicatrice riaprirsi. Tese una mano, con un
coraggio che non sapeva di avere, e le sfiorò un braccio.
La donna abbassò la testa e si voltò verso di lui, con una mano sul
petto. John vide un anello al suo dito.
In quel momento un uomo la chiamò dalla stradina, agitando un braccio.
Entrambi si voltarono verso di lui, prima di ritornare a guardarsi.
-Tuo marito...-
-Sì... Si chiama Robert Drawford. A maggio... ci siamo sposati a
maggio.-
Maggio era un buon mese per un matrimonio, pensò John.
-Lo ami?- si azzardò a chiedere.
La donna sorrise, ed annuì.
John non aveva il coraggio di rivolgerle quell'ultima domanda che gli
premeva tanto, ma lei sembrò leggergliela negli occhi.
-Anche tu ti sei lasciato il passato alle spalle, Johnny. Ti ho visto,
prima...-
John distolse lo sguardo dai suoi occhi.
-Linda ed io non... Non è come lei vorrebbe.- tentò di spiegare,
scuotendo la testa.
La mano di lei si posò sulla sua spalla, mentre si avvicinava per
baciarlo.
John inspirò il suo profumo, quel profumo che gli era mancato tanto e
che gli era sembrato così lontano, mentre le accarezzava i capelli.
Sentì le sua
labbra premersi contro l'angolo della sua bocca, prima di allontanarsi
per l'ultima volta.
-Non ti ho mai
dimenticata, Jess.- le sussurrò all'orecchio, prima di lasciarla andare.
-Addio, Irish Boy.-
T - T
ohmiodionostopiangendo!
Veramente
gente, qui mi prendo l'elettroshock con tutta quest'acqua sulla
tastiera!
Ed ecco
che finisce la mia storia... Mi mancherà un casino, mentre scrivevo ero
tentata di mandare tutto all'aria e fare altri quindici capitoli!
Ma...
non è possibile, purtroppo. Tutto deve finire, prima o poi, giusto?
Mi
mancherà veramente, era anche l'unica ff dove potevo usare tutte queste
parolacce senza sembrare una scaricatrice di porto * viva
le parolacce! :D *...
Poi mi
dispiace un casino per il finale D: davvero, mi sarebbe piaciuto fare
una scena del tipo "Oh,
ti amo John!" "Ti amo anche io Jess!" E vissero per sempre felici e
contenti e con tanti bei figli punk.
Anche
se, alla fine, è come se se si fossero dichiarati il proprio amore per
l'ultima volta, con il bacio d'addio che, però, non è un vero e proprio
bacio...
Però
questo è un addio davvero! *si
dispera*
Voglio
ringraziare tutti quelli che hanno letto, recensito o anche dato
un'occhiata ogni tanto, dal primo all'ultimo! Senza di voi non ce
l'avrei mai fatta! E un ringraziamento speciale a Martina, che è capace di darti più
spunti di quanti tu possa immaginare, e che mi ha aiutata molto con
questa storia!
Spero
che un giorno vi farò ammattire con un'altra delle mie deliranti ff :D
All
yours forever,
ghirigoro |