Hardened-temprata
<<...
Poi, un giorno, tirai fuori un paio di mocassini, li misi e me ne
uscii. Riuscii ad arrivare solo alla veranda. Fin lì e
basta. Non
sono stata capace di andare più lontano, per un po'. Col
tempo,
diventò più facile. Bisognava solo che mettessi
le scarpe ai
piedi.>>
“E
poi?” sento chiedermi dall'altro capo del divano.
“E
poi– cosa?”
“Non
l'avrai concluso davvero così, spero!!”
“Avevi
idee migliori?”
“Certamente!Kiyusuki
è reduce da una situazione troppo straziante per concedigli
solo il
beneficio del dubbio! Tashima deve decidersi e alla svelta!”
“Sembra
quasi che tu ne faccia una questione personale” sbuffo,
risistemando malamente il libro sul tavolino.
“E'
un'autobiografia Sana, più personale di
così!” incalza un ghigno
a bordo labbra, aggiungendovi anche la più serafica delle
espressioni.
“Ho
scritto ciò che è giusto!Noi due non abbiamo
avuto un lieto fine
Akito!!” … avvampo, ancor prima di rendermi conto
di aver davvero
detto quelle cose a voce alta. “è deprimente,
scusa!” aggiungo
versandomi un'altra tazza di thè.
“La vita non sempre è
come la sogniamo Kurata...”
“Tzè, l'ho già
sentita!” e mi sento come soffocare. Una sensazione tremenda,
che
più tento di allontanare, più mi si appiccica
addosso.
Come
un flash-back ritornano in un attimo la lontananza, la gelosia, il
dolore e quel giovedì di Marzo in cui mi disse che avrebbe
sposato
Fuka perché aveva bisogno di più
stabilità. “Non riesco a starti
dietro Sana, mi spiace” era serio, troppo serio...
“l'ami?” -
“ non quanto amo te” - “Allora
… proprio non capisco...”
balbettai a stento, senza ricevere alcuna risposta. Poi il freddo,
del grigio asfalto, che a contatto con la faccia mi segnalò
d'essere
svenuta...
“Mi
credevo temprata ormai” soffio flebile e tra le labbra.
“A
cosa?” chiede visibilmente imbarazzato per l'assenza di
argomentazioni.
-
A te, a noi e …
a tutto quanto il resto- avrei
voluto dire, ma sorrido
per parvenza aumentando la mia tristezza immane. “Alle tue frasi
ad effetto” sono un'attrice dopotutto...
“scema”
sorride dandomi un colpetto alla nuca, come ai vecchi tempi
“sei
sempre la solita” e resosi conto forse di aver oltrepassato
un
confine immaginario, s'immobilizza, imprigionandomi colpevole, nei
suoi occhi d'oro ..“
O...ora d..devo proprio andare” sento dirgli mentre ricaccia
nervosamente il mio
libro nella sacca dello zaino. “Grazie ancora per la dedica,
mia
figlia né sarà entusiasta”.
Evasivo.
“Figurati, dalle un bacio
da parte mia”
“Certo ...” ancora
evasivo …
“E ...salutami anche
Fuka”
.
-
____“ Se le cose non vanno come vorresti e le persone non si
comportano come dovrebbero... non importa. Vai avanti! Di
felicità,
dietro l'angolo, ce n'è anche per te.” -____
continua a
ripetertelo Sana, ripetilo...
Intanto
lui mi abbraccia... mentre sento il cuore implodermi nel petto
…
-______
“ Se le cose non vanno come vorresti ….
… Vai avanti, vai
avanti ..” ------- inspiro pesantemente trattenendo le
lacrime …
riapro
gli occhi, lui non c'è più … resta
soltanto il suo profumo a
convincermi di non aver sognato gli ultimi 40 secondi. in cui se pur
appena udibile mi ha mormorato all'orecchio “Credevo di
essere
temprato anch'io ormai!”.
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