Nuit blanche

di Crawloutofthesea
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 04:14

Tutto ciò è solo una ridicola e pessima imitazione di un qualcosa di profondo?
L’ennesima cosa che ha cercato di ingigantire?
Si chiede se cè stato o se ha semplicemente canalizzato i suoi sentimenti, pensieri, le sue sensazioni più vere nel nulla più assoluto.
Cè stato?
E se sì, può una cosa essere tanto grande, tanto concreta quanto effimera?
 
Lei allude al concetto di effimerità più nudo che esista: al denso velo di fumo che si leva da una sigaretta accesa e che poi semplicemente scompare lasciando un ricordo, sì piacevole, ma pur sempre un ricordo.

Può?
 
 04:28

Inutile.
Non riesce a dormire.
Vuole semplicemente chiudere gli occhi e addormentarsi, come scommette sia riuscito a fare tu.
Quanto ti invidia.
E chissà perché per un lasso di tempo relativamente lungo ha davvero pensato che tu fossi nelle sue stesse, medesime condizioni: rimboccato nelle coperte, occhi lucidi, altra lacrima che ti riga la guancia, cellulare sul petto in attesa di un messaggio e un tale disordine in testa da impedirti di pensare o dormire.
 
 04:50

Esattamente un’ora e quindici fa ti ha scritto un messaggio.
Se lo leggi attentamente puoi persino scorgere la frustrazione riflessa nel suo sguardo quando digitava fiaccamente i tasti nel tentativo di scrivere cose sensate.
 
05:05

Torpore. Ecco quello che sente.
E’ esausta, l’hai fatta impazzire.
Vuole dormire.
Vuole solo far cessare il vortice di pensieri, il disordine che continua a lacerale petto e tempie, sempre più ogni secondo che passa.
Vuole il vuoto.

 
 




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