Another world. FF
GOODBYE MY FRIENDS!
Tengo
il loro braccialetto in mano,leggo distrattamente i nomi che ci sono
incisi sopra "Giulia, Dorotea, Chiara, Federica, Elisabetta" le mie
migliori amiche ormai distanti chilometri,ci gioco con le dita mentre
guardo il paesaggio scorrere,ma non vedo nient'altro che una lunga
distesa di campi, frammentati raramente da qualche vecchia cascina
abbandonata. Penso come questo paesaggio possa separarmi così
tanto dalla mia vecchia vita e introdurmi in un mondo che nemmeno
conosco, un altro mondo.
Ah, comunque mi chiamo Dorotea, ma tutti i miei amici mi chiamano Dori.
Sono
una ragazza completamente normale, casa normale, amici normali,
famiglia pseudo-normale;dico pseudo perchè mia mamma e mio
papà sono normalissimi ma hanno creato mio fratello, un ventenne
metallaro con i capelli quasi più lunghi dei miei che sta in
casa un giorno si e tre no, non chiedetemi dove vada a finire nei
giorni che manca.Comunque ritorniamo alla mia vita, tutta normale: non
sono bella ma nemmeno un "cesso" ,il termine che le persone usano per
descrivermi fisicamente è "nella media", diciamo che mi
servirebbe un naso leggermente più piccolo e una taglia in
più di seno per essere definita almeno "carina", anche se
personalmente ritengo che la bellezza sia soggettiva.
Ora
sono in macchina, questo viaggio dà una svolta alla mia
vita, passo da essere "la ragazza nella media che vive tranquillamente
e normalmente nel suo normale paesino" ad una totale sconosciuta.
Eh si, mio papà ha ottenuto una nuova proposta di lavoro come
impiegato addetto ai servizi finanziari a Milano ed ora eccoci qua a
traslocare da un paesino dove tutti sanno tutto di tutti ad una
città così grande da potertici perdere,strano no?
Lasciare
le amiche è dura, sinceramente non so come farò a
resistere senza di loro, mi vengono i brividi a pensare di essere
sola, e se le milanesi fighe mi snobbano? Ci sarà una buon anima
che mi vorrà avere come amica! Faccio ricadere la mia
ansia su quel povero braccialetto caduto fin troppe volte a causa del
mio istinto nervoso di farlo roteare intorno al mio indice.
Eccolo,lo
vedo! E' il cartello con stampato sopra spudoratamente la parola
"Milano", quasi fosse una minaccia, e mentre sorpassiamo il cartello mi
vien da pensare che questo sia davvero un nuovo inizio.
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