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PROLOGO
Pov
Elena
Stefan
se n'era andato, non per sua spontanea decisione, certo...ma se n'era
andato, lasciandomi sola con mille dubbi e domande alle quali
probabilmente non avrei mai dato risposta.
E
mentre io pensavo a lui, sforzandomi di capire come fossimo arrivati
fino a quel punto; lui era in giro a caccia di umani con cui poter fare
banchetto insieme a Klaus.
Non
una parola da parte sua. Quando il "capo" l'aveva chiamato, lui aveva
semplicemente fatto le valigie, salutandomi con un umiliante "ciao
Elena, abbi cura di te, mi raccomando, il tuo sangue è
prezioso".
E
faceva male, terribilmente male, ogni volta che mi rendevo conto di
quanto per lui ormai non fossi altro che una risorsa umana, da usare
esclusivamente per creare una nuova stirpe di vampiri assassini.
"L'abbiamo
perso per sempre". Mi aveva detto Damon con rassegnazione, una volta
che Stefan aveva lasciato Mystic Falls, eppure a me piaceva credere che
si fosse sbagliato, perché io lo amavo ed ero certa che,
nonostante fosse stato costretto a spegnere le sue emozioni, una parte
del suo cuore mi sarebbe appartenuta per sempre.
Pov
Damon
Era
stato difficile ammettere, prima a me stesso e poi davanti ad Elena,
che Stefan non sarebbe più stato lo stesso stupido fratello
buono, pronto ad aiutare chiunque e a fare l'eroe della situazione
salvando la vita dei suoi cari...quella di Elena in cima alla lista.
Non
mi piaceva pensare a quanto lei avrebbe sofferto nel dover rinunciare a
lui e non ero affatto enstusiasta all'idea che l'avrei avuta tutta per
me. Non era così che volevo amarla, anzi, non volevo amarla
affatto e la lontananza di Stefan avrebbe reso il tutto ancora
più difficile.
In
tutto quell'ammasso di sentimenti, il mio tormento più
grande era la consapevolezza che le cose avevano preso quella terribile
piega a causa mia, che mi ero lasciato mordere come un
deficiente da un lupo mannaro, per giunta novellino.
E
da quando se n'era andato continuavo a ripetermi una domanda nella
testa, dalla quale non riuscivo mai a venire a capo: "avrei fatto lo
stesso se fossi stato al posto suo?".
Io
ero il fratello cattivo, quello stronzo e disposto ad uccidere
indifferentemente amici e nemici pur di raggiungere i suoi scopi, pur
di tenere Elena al sicuro.
Il
Damon privo di emozioni, quello dei primi tempi a Mystic Falls, avrebbe
senz'altro risposto che no, non si sarebbe mai schiavizzato pur sapendo
che quello era l'unico modo per salvare suo fratello; ma da allora io
ero cambiato, i miei sentimenti per Elena mi avevano cambiato, e la
scelta sarebbe stata troppo ardua per poter decidere in poco tempo,
come invece Stefan aveva fatto.
Ma
alla fine che senso aveva fare congetture su qualcosa che non era
accaduto? Il destino aveva voluto che non fossi io a dover scegliere,
non dovevo far altro che accettare il corso degli avvenimenti e andare
avanti, senza martoriarmi per una scelta che qualcuno più
grande di me aveva compiuto, lasciandomi fuori da una decisione che non
avrei saputo prendere.
Se
tutti si fossero posti le mie stesse domande, allora quante persone,
viventi e non, avrebbero perso tempo a rimuginare sulle varie ipotesi
improbabili di quello che ormai era già irrimediabilmente
successo?
Stefan's
Diary
Sangue,
solo sangue è quello che continuo a vedere, quello che mi
acceca e mi spinge a fare ciò che faccio.
In
questo viaggio privo di emozioni che ho intrapreso non sono Klaus e
Rebekah i miei compagni, ma solo una fame incontrollabile che mi divora
ferocemente e senza via di scampo.
Non
posso resisterle, non più. Ho passato gli ultimi
novant’anni tenendola a bada e ora che si è
liberata mi ha reso il mostro che sono diventato.
Non
rivedrò mai più Elena, non dopo le morti
innocenti che sto continuando a seminare, nemmeno ora che non sono
più soggiogato da Klaus e nemmeno quando avrò
scontato il debito che ho con lui.
Credevo
che andando a Mystic Falls avrei potuto costruirmi una vita
completamente nuova, con
lei, speravo di riuscire a cancellare tutte le mie colpe
grazie all'amore che sentivo, per
lei, ma la verità è che il passato
non si può dimenticare, che quando sembra lontano, in
realtà è ancora più vicino, pronto a
prendere il sopravvento sulle nostre deboli illusioni non appena
abbassiamo la guardia, pronto a renderci esattamente come non vogliamo
essere, quando meno ce lo aspettiamo.
Ero
un umano e sono diventato un vampiro.
Ero
un vampiro e volevo tornare umano.
E
ora sono ancora un vampiro, ma con la consapevolezza che non
potrò mai vivere nel modo in cui avrei voluto.
Note:
Eccomi qua con questo nuovo esperimento.
Vorrei partire con una premessa: leggendo la mia presentazione
probabilmente qualcuno si sarà chiesto: ”ma questa ci
è o ci fa?”. Per quanto sia impossibile da credere,
be’...ci sono! In genere mi riesce molto difficile scrivere
fanfiction su personaggi già esistenti, non ideati da me, ma
questa mi è uscita davvero di getto e, forse a causa
dell’attesa per il decimo episodio della terza stagione, ne sono
rimasta abbastanza soddisfatta. Ovviamente poi sarete voi a dirmi se
questa mia impressione sia giusta o meno, io sono qui apposta per
ricevere le vostre opinioni/critiche e sfruttarle per migliorare il mio
modo di scrivere :)
Questo prologo parla da solo, è un po’ il punto di inizio
di tutto quello che sarà nei prossimi capitoli, perciò
non mi sento di aggiungere altro in proposito; ma sarò ben lieta
di rispondere alle vostre recensioni...qualora vogliate lasciarne
qualcuna.
Spero di essere riuscita a rendere al meglio i sentimenti dei personaggi e che non vi siate annoiati troppo.
Ringrazio tutti quelli che sono arrivati in fondo nella lettura e vi mando un grande saluto.
Alla prossima,
Veronica.
P.s: mi sono appassionata da poco alla serie, perciò scusate se
qualcosa vi stona o non rispecchia ciò che è successo.
Chiaramente è tutto frutto della mia fantasia, perciò siate clementi XD
P.p.s: il titolo della storia è una frase del testo della canzone "Kings and Queens" dei 30 Seconds to Mars.
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