1. PROLOGO.
Un pallido
sole settembrino splendeva sul castello di Hogwarts. O quello che ne rimaneva.
Le possenti
mura distrutte e le alte torri si ergevano imponenti sulla vallata facendo
respirare a chiunque le guardasse polvere, dolore e ricordi ormai troppo
lontani.
Un esile
figura osservava tutto ciò dal bordo del lago, e più cercava di chiudere la sua
mente a tali sensazioni, più questa
veniva attraversata da terribili immagini: scoppi di maledizioni nei
corridoi, rantolii di persone accasciate al suolo, grida disumane, risate diaboliche e
quell’ultimo triste sorriso della madre prima di andarsene.
Ma quello
che mai avrebbe dimenticato, di questo ne era sicuro, era l’odore di morte che
si era propagato e di cui lui stesso era stato partecipe.
Si, lui era
un mangiamorte, un mangiamorte pentito e solo.
Un ondata di
disperazione lo attanagliò.
Con una
morsa al cuore si domandò il perché delle sue azioni, delle cattiverie che lo
avevano portato a causare tanto male al popolo magico e alla propria amata
madre che lui aveva promesso di proteggere fino alla fine, fallendo.
Niente sarà più come prima per me.
E come
poteva esserlo? Dove trovava qualcuno in
grado di superare i pregiudizi e creare un nuovo Draco?
Chi avrebbe
mai potuto perdonarlo?
Se ne stava
seduto su di una roccia a fissare il riflesso del castello sulla superficie
scura del lago quando un rumore alle sue spalle lo fece trasalire.
- che ci fai
qui tutto solo furetto? Ti godi la prima
giornata di scuola? -
Non aveva
bisogno di troppo tempo per pensare a chi appartenesse quella voce, l’aveva
odiata cosi tanto per i precedenti sei anni da poterla riconoscere perfino in
mezzo ad una folla.
La
mezzosangue, l’eroina del mondo magico, la persona grazie alla quale lui era
vivo.
Si voltò e
la vide avvicinarsi per poi sedersi per terra accanto a lui.
Il volto
della ragazza era cambiato da come se lo ricordava, aveva assunto qualcosa di
diverso, come se l’esperienze dell’anno precedente avessero forgiato sulla sua pelle i tratti di una
donna forte e intoccabile.
- la stessa
cosa che probabilmente stai cercando anche tu Granger, solitudine e pace. -
Hermione
rimase stupita dalla risposta che Draco le diede, mai avrebbe pensato che
Malfoy in un momento come quello non volesse i suoi scagnozzi Purosangue ai
piedi.
Draco più
osservava i gesti della ragazza, più si rendeva conto che stava nascendo in lui
una curiosità che mai aveva pensato di provare nei confronti della mezzosangue.
Voleva
sapere perché lei era venuta li, non era un semplice caso il fatto che lei
avesse incrociato il ragazzo durante una passeggiata lungo la sponda del lago.
Ci doveva
essere qualcosa di più che la Granger tentava di nascondere. E ne ebbe la
conferma dalla nuova espressione che si dipinse sul volto di Hermione.
- Granger,
sputa il rospo, perché sei venuta fin quaggiù?-
La ragazza
si aspettava quella domanda, sapeva bene che Malfoy nonostante la sua arroganza
non mancava proprio di intelligenza, di conseguenza si sarebbe fatto delle domande e non avrebbe
mai creduto alla storia del loro incontro casuale.
E quello di
certo non lo era, Hermione aveva vagato dovunque nel castello alla ricerca di
un caschetto platinato.
Decise di
non mentire.
- stavo
cercando proprio te in effetti - sussurrò mordendosi un labbro imbarazzata.
- e perché di
grazia Mezzosangue?-
L’ultima
parola non suonò come le numerose altre volte in cui la rivolse alla ragazza
ovvero colma di disprezzo e disgusto, al contrario Draco se ne pentì nello
stesso istante in cui la pronunciò.
La faccia offesa che fece la ragazza non era
niente in confronto alla battaglia interna che stava bruciando nel cervello del
ragazzo.
Si vergogno dell’essere ripugnante, viscido
che era sempre stato e capì una cosa che probabilmente era stato troppo
accecato dal male per poter vedere.
Mezzosangue e purosangue non esisteranno
più. Esisterà il popolo magico senza differenze, il bene ha trionfato grazie a
due mezzosangue, io sono vivo grazie e loro.
Voleva il
perdono di tutto il male commesso?
Per ottenerlo
doveva perdere le sue brutte abitudini frutto di un padre-padrone soggiogato
dal male.
E
l’arroganza era una di quelle. Decise di riprovare.
- e perché
di grazia Hermione?-
Il sorriso
che nacque dalle sue labbra fece sentire meglio Draco, mai nessuno aveva
sorriso cosi di cuore al ragazzo.
- volevo
ringraziarti.-
la storia è
solo cominciata, nei prossimi giorni altri “capitoli” J