Blair: Why aren't you in Europe?
Chuck: I was, in Paris.Only to get your
favourite macaroons from Pierre Hermé.
Era risaputo che Blair Waldorf amasse i bei
vestiti, le scarpe firmate,i cerchietti, i film di Audrey Hepburn, i
macarons, Parigi , Maria Antonietta e il suo caro NJBC. Erano i suoi
punti fermi, nel corso del tempo le sue preferenze non erano mai
cambiate. Ma ben pochi sapevano che i macarons non erano sempre stati
il suo dolce preferito, lo erano diventati soltanto nell'estate dei
suoi tredici anni.
Quell'estate sarebbe dovuta andare agli Hamptons
con suo padre, ci sarebbero stati anche i suoi cari amici Nate,Serena e
Chuck. Prima di partire non stava in sé dalla gioia,
già pregustava le torte fatte col suo papà, le
nottate a parlare con Serena guardando i loro film preferiti, le
passeggiate romantiche sulla spiaggia con il suo Nate come quelle dei
film, e gli schemi che avrebbe portato a termine con Chuck.
Sfortunatemente per lei, Blair quell'estate aveva imparato che non
tutto va sempre secondo i piani.
E così, a pochi giorni dalla partenza
Nate le aveva candidamente annunciato che avrebbe passato l'estate con
suo nonno e i suoi cugini. Da brava fidanzata qual era aveva messo su
il suo miglior finto sorriso facendo finta che l'idea le andasse bene.
Il ragazzo l'aveva rassicurata dicendole che l'avrebbe chiamata spesso,
ma Blair sapeva bene che non l'avrebbe fatto.
Poco dopo era stato il turno di Serena che
abbracciandola piangendo le aveva detto che avrebbe passato l'estate
sullo yatch del nuovo marito di sua madre, non era stata in grado di
arrabiarsi con lei di fronte alle sue lacrime, lo sapeva che non era
colpa di Serena se sua madre cambiava un marito all'anno.
Ma si era tranquillizzata al pensiero che almeno
aveva ancora Chuck. Anche se all''inizio non era stata una sua grande
fan e non riusciva a capire come mai lui e Nate avessero stretto
amicizia, a dire il vero non lo riusciva ancora a capire, Blair col
tempo aveva imparato ad apprezzare Chuck ed era diventato nella sua
vita una presenza indispensabile, tanto quanto Serena e Nate. Ormai
persino i suoi commenti volgari non la infastidivano più,
faceva soltanto finta di esserlo. E Blair pensava che ormai Chuck lo
sapesse, lui riusciva a comprenderla in un qualche modo in cui nemmeno
Serena era capace. Naturalmente avrebbe preferito la morte piuttosto
che ammettere questo davanti al ragazzo.
Dopo i primi giorni trascorsi agli Hamptons a Blair
fu presto chiaro che non avrebbe passato del tempo nemmeno con suo
padre, visto che quest'ultimo spariva in continuazione per improvvise
emergenze di lavoro o per partecipare a degli stupidi incontri del club
del libro . Da dove venisse questa improvvisa passione di suo padre per
quel club per Blair restava un mistero, non era meglio passare del
tempo con la propria adorata figlia?
Nonostante lì ci fossero anche alcune
delle ragazze che andavano alla sua stessa scuola, la Constance
Billard, Blair si ritrovò a trascorre quasi ogni suo momento
della giornata con Chuck. Passavano la mattina in piscina insieme,
certo lui spesso la prendeva in giro perchè portava una
prima scarsa, ma nonostante tutto riusciva davvero a farla sentire
apprezzata. Ed era una bella sensazione, nessuno la prendeva mai
davvero in considerazione, specie quando si trovava vicino al corpo
statuario e già formato di Serena, non Nate di certo, ma con
Chuck non si sentiva mai trascurata.
Sorprendentemente Chuck aveva anche accettato di
buon grado di guardare i suoi film preferiti, li vedevano nel primo
pomeriggio, quando faceva così caldo che persino muovere un
dito richiedeva troppa fatica, si sdraiavano sul divano di casa di
Blair con l'aria condizionata sparata al massimo. In realtà,
Blair aveva notato che spesso Chuck nel bel mezzo del film si concedeva
un sonnellino, ma non le importava, almeno non la lasciava da sola.
“Sai” si ritrovò a dire un
pomeriggio approfittando del solito appisolamento di lui “io
penso che tu sia molto meglio di quello che vuoi far credere alla
gente.”
“Non sei così male neanche tu
Waldorf”
“Sei sveglio!” gli diede una schiaffo sul
braccio indispettita.
Rispose mentre si massaggiava il
braccio“Certo che sono sveglio o non ti starei parlando ora.
Sai Blair dovresti imparare ad essere meno manesca o Nathaniel ti
lascerà per qualcun'altra, non tutti sono resistenti come
me. ”
“Resistente?Ma se ti stai tenendo il braccio come se
ti avessi sparato!”
“Stavo solo controllando che fosse tutto a
posto”
Per tutta risposta Blair roteò gli occhi.
“Allora dove siamo
arrivati?”domandò. Non che fosse realmente
interessato, ormai aveva visto quel film con lei così tante
volte da saperlo a memoria. Stavano guardando Maria Antonietta di Sofia
Coppola. E Chuck poteva capire perchè a Blair piacesse
così tanto nel film, in qualche modo c'era in quella
regina-bambina qualcosa che la accomunava a lei.
“Ancora all'inizio Chuck,mettiti comodo o torna a
dormire.”
Mentre Chuck si sistemava meglio sul divano,sullo
schermo scorrevano veloci le immagini della giovane regina che
vorticava nelle stanze di Versailles cambiando come fossero giocattoli
abiti lussuosi, scarpe, diamanti preziosi e i dolci più
prelibati.
“Spero che mamma si ricordi di portarmi i macarons
da Parigi questa volta.”disse Blair sospirando.
Si girò a guardarla sapendo che avrebbe
continuato a parlere.
“Voglio assaggiarli da un sacco, ma ogni volta che
glieli chiedo si dimentica di portarmeli.”
“Possiamo trovare qualche posto in cui li vendino
quando torniamo a casa o sono certo che Dorota te li preparerebbe se li
chiedessi.”
“Non essere sciocco Chuck, voglio assaggiare quelli
veri, quelli di Pierre Hermé o de
Ladureé”
Chuck scrollò le spalle
“Guarda che la mia era un'ottima idea, solo che non vuoi
ammetterlo.”
“Non lo ammetto perchè non è
vero.” E rifilò a Chuck una bella linguaccia.
“Ammettilo ora Waldorf o..”
“O che cos ...” ma Blair non
riuscì a finire la frase perchè si
ritrovò colpita da una cuscinata.
“Chuck Bass questa me la paghi!” In breve
le immagini del film scorrevano dimenticate mentre la battaglia di
cuscini imperversava nel salotto.
...
I primi dieci giorni della vacanza erano trascorsi
in modo talmente piacevole e veloce in compagnia di Chuck che Blair non
se n'era neanche accorta. Avevano appena finito un complotto ai danni
di una ragazza che aveva avuto la sola colpa di essersi presa una cotta
per Chuck e che per questo lo seguiva dovunque andasse, quando una
nuova notizia colpì Blair come una doccia fredda.
“Quando devi partire?” lo chiese piano,
cercando di apparire controllata.
“Domani.”
“Già?”
Chuck annuì “Bart ha
già fatto preparare tutto.”
“E devi andare per forza anche tu? Non puoi
continuare a restare qui? In fondo a che cosa servi in Europa anche
tu?” le domande erano partite a raffica, mentre il suo
cervello lavorava veloce alla ricerca di una soluzione. Non poteva
semplicemente andarsene anche lui.
“In Bart deve essersi risvegliato un improvviso
affetto paterno perchè ha deciso che non posso restare tanto
tempo solo senza di lui. Mi dispiace lasciarti da sola.”
“Ma che dici non sono sola, ci solo Katy,Isabel e le
altre e c'è sempre il mio papà.” Blair
cercò di mettere su il suo miglior finto sorriso, ma man
mano che parlava sentiva di stare per cedere.
“Blair...” Chuck allungò una
mano per toccarle il braccio
“Non mi toccare Chuck! Vai con tuo padre, io non ho
bisogno di te. Non voglio vederti né sentirti mai
più” E prima che lui potesse replicare
scappò via facendo scivolare le lacrime che fino a quel
momento aveva trattenuto.
…
Il resto delle vacanze trascorsero lente e senza
nessun evento degno di nota per Blair, per questo quando fu il momento
di tornare a casa fu più che contenta di poterlo fare. La
prima che riabbracciò non appena messo piede nell'Upper East
side fu Serena, si precipitò a casa dell'amica senza posare
neanche le valigie, le era mancata terribilmente, poter comunicare solo
quando lo yatch non era in mare aperto aveva parecchio limitato i loro
contatti e ora finalmente potevano rimettersi in pari.
Subito dopo fu il turno di Nate, fu una riunione
meno calorosa rispetto a quella con Serena, soprattutto
perchè Blair all'inizio ce l'aveva con lui perchè
non l'aveva chiamata quasi per niente durante le sue vacanze, ma
davanti al suo sorriso da principe azzurro e i suoi occhi blu, Blair
capitolò presto.
Infine decise di passare anche da Chuck, non
l'aveva sentito dal giorno prima della sua partenza e Blair sapeva bene
che era tutta colpa sua. Magari ora sarebbe stato Chuck a non volerla
più vedere né a voler parlare con lei.
Bussò alla sua porta leggermente agitata.
Chuck aprì subito
“Blair.”
“Chuck” replicò a mo' di saluto.
Si spostò per farla entrare, poi
domandò “che cosa ci fai qui?”
“Non si vede? Sono tornata dalle vacanze e sono
venuta a salutare un amico.”
Lui alzò un sopracciglio scettico
“Che c'è?” sbuffò.
“E del e cito testalmente “non ti voglio
più vedere né sentire”, che cosa ne
è stato?” Chiese in un'imitazione di quella che
Blair capì doveva essere la sua voce.
Sorrise,lo sapeva che gliel'avrebbe rinfacciato
“Primo, io non ho quella vocetta stridula, punto secondo, lo
sai che non devi prestare attenzione a tutto quello che dico.”
“Tutto qui?” un ghigno soddisfatto sul
volto.
“Accontentati Bass, sono le scuse migliori che
potrai ricevere.”
“Bene, lo sapevo che saresti tornata da me
Waldorf”
“Ah sì?” chiese scettica
“Certo e per dimostrarti che ti ho perdonata ti ho
persino portato un regalo.” le fece un'occhiolino prima di
andare nell'altra stanza e ritornare pochi secondi dopo con un
pacchetto. “Per la mia regina direttamente da
Parigi.”
Blair scartò veloce il pacchetto, amava
ricevere regali e il fatto che Chuck avesse pensato a lei mentre era a
Parigi la rendeva oltremodo felice.
“I macarons. Ti sei ricordato.” Blair
aveva ricevuto molti bei regali, ma nessuno le era sembrato migliore di
quello.
“Da Pierre Hermé, mi hanno detto che sono
i migliori. Avanti assaggiane uno.”
“Mangiamoli insieme” e mentre assaggiava
il primo di molti macarons, Blair pensò che niente avesse
mai avuto un sapore migliore.
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