If we don't look bαck we're only running bαbe.

di xDirectionSwag
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Che fortuna sfacciata.
Non è da tutti camminare con la testa fra le nuvole e ritrovarsi un manifesto per terra, bagnato dalle gocce di pioggia della nuvolosa città di Cardiff.
-Che diavolo è questo?
Mi è bastato soltanto notare una grande 'X' che i miei neuroni si riattivassero alla realtà.
Provini di X-Factor. A Cardiff.
No, era un sogno.
Non volevo darmi un pizzicotto, per la sola paura di svegliarmi da quel miraggio che avevo davanti a me.
I muri intorno a me si incrinarono all'improvviso, a causa delle mie urla di gioia.
Perfetto, totalmente perfetto. Avevo 16 anni, un'età perfetta per presentarsi lì davanti ai giudici del programma.
Parlarne con i miei genitori non è stato affatto facile: mio padre era contrario all'idea, e l'idea di mio padre suggestionava quella di mia madre. Per non parlare di Sophie, la mia 'dolce' sorellina di 9 anni, che non sapeva fare altro che ficcare il naso negli affari degli altri.
Al diavolo, ci tenevo! Purtroppo ho dovuto considerare l'idea di abbandonare il prossimo concerto dei One Direction per dimostrare ai miei genitori la mia sincerità. Dopo qualche giorno i miei genitori accettarono, e ancora una volta si incrinarono i muri: un po' per colpa mia, ma un po' per colpa di quella sciagurata di Sophie, che aveva appena perso un orsacchiotto.

***

-Buongiorno Cardiff, oggi è un grande giorno! Siamo qui, a RadioGalles, in compagnia di Robbie Williams! Diamogli un caloroso ben...
-Hmmmmm. Sta zitto, per piacere.

Diedi un pugno alla sveglia e mi rigirai nel letto.
Che giorno è oggi? Hmmm, troppo pigra per pensarci.
-... e così sei venuto di prima mattina, Robbie. Come hai fatto?! - gracchiò la Radio-Sveglia - Oh, beh, sono le... hmm... undici e mezzo, non direi che sia così tardi! - gracchiò una voce più scura - Oh, Robbie, allora dovrei proprio dire che sei abituato a svegliarti alle quattro del mattin...-
Un momento, cosa aveva detto? Undici e mezzo?
Orribile dubbio.
Mi alzai scocciata dal letto, mi stirai malevolmente e osservai la sveglia.
Undici e trentadue.
Oh.
NO, CAVOLO, LE AUDIZIONI... LE AUDIZIONI INCOMINCIAVANO OGGI... A... MEZZOGIORNO.
-Oh, ti prego, ditemi che è un incubo!
Urlai.
Corsi al bagno, mi lavai furiosamente, corsi di nuovo in camera e presi i primi pantaloni e la prima maglia che mi erano capitati in mano; mi lavai i denti, feci i gargarismi, e nel frattempo tentavo di sistemare i miei capelli in un'inutile coda di cavallo.
Mi guardai allo specchio, misi velocemente un velo di mascara, e poi presi la borsa, il telefono, il trucco e una forcina.
Scesi le scale, urlai un: 'Ciao mamma' e uscii fuori.
-Margaret, ma che cosa..?!
Per fortuna ero in tempo per l'autobus che mi avrebbe portato al posto giusto: forse ero ancora in tempo.
Ma avevo una netta sensazione, una sensazione negativa. Avevo scordato qualcosa.
Uh-oh.
Non mi ero preparata la canzone da cantare al provino.



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BieberPayneLover




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