Oggi fa più caldo degli altri giorni e, al solo
pensiero che ci sono ancora due mesi di vacanze, muoio. Al locale non ci sono
clienti e abbiamo mandato via le ragazze. E siamo rimasti solo io e te...solo
noi.
Non riesco
ancora a credere che io, il grande Ryo Shirogane, mi sono innamorato di te...Un
ragazzo...Il mio migliore amico.
E fatico a
credere che tu non te ne sia ancora accorto. Di solito ti basta uno sguardo per
capire cosa mi passa per la testa...Meglio così, scapperesti se scoprissi i
miei pensieri...
Non ricordo
quando ho capito che la mia amicizia nei tuoi confronti si era evoluta in
qualcosa di più.
O forse, ora
che ci penso...Sì! So quand'è stato.
Era un
pomeriggio, sarà stato marzo e tu non rientravi più al locale. Così sono venuto
a cercarti. E ti ho trovato.
E sono quasi
morto.
Eri vicino al
lago, svenuto, con numerosi tagli su tutto il corpo. Ho sentito il mio cuore
fermarsi e ho pensato che se tu fossi morto, ti avrei
raggiunto.
Perchè la mia
vita non aveva senso senza di te. Per fortuna sono ritornato in me e ho chiamato
un'ambulanza, che ti ha portato d'urgenza all'ospedale.
Non ho
neanche avvertito le ragazze di quello che era accaduto. In quel momento c'era
solo una cosa nella mia testa, una sola frase, un solo nome: Keiichiro.
Fortunatamente non era niente di grave, ma ti hanno tenuto lo stesso in
ospedale per una settimana, durante la quale hai avuto modo di raccontarmi
cos'era successo, di come gli alieni ti avevano attaccato alle spalle e rubato
l'acqua Mew che avevi raccolto.
Ma appena mi
chiedi scusa e ti accusi di non essere stato attento, sento la rabbia crescermi
dentro e ti urlo di smetterla di dire fesserie, altrimenti ti faccio passare le
pene dell'inferno. Solo quando mi calmo, capisco cosa ho fatto e, dopo essermi
scusato, inizio a ragionare sul mio comportamento.
Quella
settimana l'ho passata accanto a te, lasciandoti solo quelle poche ore per
andare al café. Poi tornavo e ti raccontavo tutto: dai pasticci di Retasu, agli
spettacoli di Purin, ai disastri di Ichigo. E tu mi sorridevi nel modo che solo
tu sai fare. Ed io mi perdevo in quel sorriso.
Ecco come ho
capito di essere innamorato di te, l'essere più dolce che ci sia sulla
terra.
Mentre invece
io sono quello più sfortunato, perchè so che tu non mi ricambi. Come
potresti?
Ma non
m'importa. L'importante è stare accanto a te. Anche se solo come amico.
-Ryo? Ryo?
Terra chiama Ryo. Ohi-
Mi distraggo
dai miei pensieri, richiamato da una voce che conosco bene. La tua.
-Scusa Kei.
Mi sono perso nei miei pensieri. Volevi qualcosa?- ti chiedo, come se niente
fosse.
-Beh, mi
chiedevo...Visto il caldo e che il locale è chiuso...Se ti va di venire con me
al parco- mi rispondi. Sembravi imbarazzato, mentre lo facevi. Quanto sei
carino.
-Uhm. Ok!-
dico io.
E così ci
avviamo. E, neanche a farlo apposta, ci ritroviamo proprio dove ho capito di
amarti. E proprio qui, decidi di fermarti, all'ombra di un grosso albero e mi
fai cenno di imitarti.
Mi siedo
vicino a te, ma questa vicinanza mi fa male.
Vorrei
poterti abbracciare, vorrei poterti baciare e gridare al mondo intero quanto
grande sia l'amore che provo per te. Ma non posso; così mi limito ad appoggiare
la schiena al tronco dell'albero e sospiro, alzo lo sguardo verso le foglie
mosse da un leggero venticello.
-Ah. Qui va
molto meglio. Non è vero Ryo-chan?-
-Sì. Ma non
chiamarmi con quel nomignolo. Non lo sopporto. Mi fa sentire stupido-
-Ok,
Ryo-chan. Senti...Posso chiederti una cosa?- mi chiedi in tono serio.
Annuisco.
-C'è qualche
problema?-
"Fammi
pensare...Beh...Sono innamorato di te, appena ti vedo vorrei saltarti addosso,
la notte ti sogno ancora e ancora, non posso stare solo con te in una stanza
senza sentire il bisogno di baciarti e sentire quanto è morbida la tua
pelle...No non ci sono problemi"
Vorrei
risponderti così, ma non ne ho il coraggio, così opto per un -No. Come mai
questa domanda?-
-Non so. Ho
come la sensazione che da un po' di tempo a questa parte tu sia strano. Non è
che stai ancora pensando al mio incidente e su come farla pagare agli alieni,
vero? Perchè se è quello, giuro che non rispondo più di me stesso. Hai già fatto
abbastanza al loro ultimo attacco. Hai spaventato persino le ragazze. Se non ci
fossi stato io, avresti ucciso Kisshu- mi dici.
E mi fissi
negli occhi, come a carpire qualche cambiamento.
-Lo so. Ma
quando li ho visti, con quell'aria strafottente esibire il loro nuovo chimero
potenziato, mi è ritornato in mente come ti avevano ridotto. E non sono riuscito
a trattenermi. Non oso pensare cosa sarebbe potuto succedere se non fossi venuto
a cercarti...Mi vengono i brividi...- ti rispondo; forse mi sono lasciato andare
un po', ma volevo che almeno questo lo sapessi.
-Grazie- mi
rispondi, prima di appoggiare la tua testa sulla mia spalla e di chiudere i tuoi
splendidi occhi.
Ed ora non so
che fare. Rischio di perdere il controllo, con te così vicino, col tuo profumo
che mi riempie la narici, i tuoi capelli ed il tuo fiato che mi accarezzano il
collo.
Basta! Ho
deciso!
Non mi
importa di cosa succederà dopo. Ho fatto la mia scelta.
Alzo la mano
sinistra e ti scuoto un po', quel tanto che basta a svegliarti. Tu ti tiri su
dalla mia spalla e ti stropicci gli occhi. Sei adorabile, sembri un bimbo
piccolo.
-Che succede
Ryo? Perchè mi hai svegliato?-
Io ora sono
in ginocchio di fronte a te e ti fisso, mentre tu aspetti una risposta. Che non
tarda ad arrivare.
Ma non è
quella che tu immagini. Infatti mi avvicino sempre più al tuo viso, faccio un
respiro di incoraggiamento e, dopo aver chiuso gli occhi, faccio aderire le
nostre labbra.
Dapprima è un
bacio casto, quasi uno sfiorarsi delle labbra. Ma appena sento le tue braccia
cingermi la vita, nella mia testa scatta il black-out
totale.
Porto le
braccia attorno al tuo collo e cerco di approfondire il bacio, passando la
lingua sulle tue labbra, come in una muta richiesta. E tu acconsenti. E così ci
ritroviamo a far duellare le nostre lingue, in una guerra che non vorremmo
avesse fine.
"Se tutte le
guerre fossero così..." penso. Purtroppo, però, siamo esseri umani e per
sopravvivere abbiamo bisogno dell'ossigeno e siamo costretti a separarci.
I nostri
respiri sono affannati, i battiti del cuore accelerati e le guance leggermente
arrossate.
Per lo meno
le tue. Le mie sento che sono in fiamme, come tutta la mia faccia. Finalmente
alzi il viso e ritorno a perdermi nei tuoi occhi.
Sono come
calamite, come una droga. Istintivamente alzo una mano e la appoggio sulla tua
guancia. Mi sorridi e poggi la tua mano sulla mia, per poi portarla alle labbra
a baciarla lievemente.
Poi, sempre
tenendomi per mano, ti alzi e mi esorti a fare lo stesso.
Siamo in
piedi, uno di fronte all'altro e non resisto all'istinto di abbracciarti forte,
forse per paura che sia un sogno e tu svanisca da un momento
all'altro.
Invece no, tu
rispondi all'abbraccio, come hai risposto al bacio. E' tutto vero e allora mi
faccio ancora più audace e te lo sussurrò all'orecchio -Ti amo Kei-
Non ti posso
vedere, ma so che sorridi; rafforzi l'abbraccio e appoggi la fronte sulla
mia spalla -Anch'io ti amo Ryo. Anch'io-
Ok. Ora
svengo. Mi sono immaginato questa scena milioni di volte, ma dal vivo è
tutt'altra cosa. Mi stacco dall'abbraccio, ti prendo per mano e ci incamminiamo
verso il locale.
E mi ritrovo
a sperare che tutte le giornate dell'anno siano calde come
questa.
SPAZIO
ALL'AUTRICE
# Salve! Che ve ne pare? Spero di essere andata
bene, vista la mia inesperienza con le shonen-ai. Vi sarei grata se lasciaste
qualche commentino... BYE! # |