Salve
a tutti ^^
Pubblicare questa storia per me è davvero importante. E'
autobriografica, è un episodio vero della mia vita che porto
dentro di me con amarezza e malinconia. Alcuni dettagli sono stati
modificati e/o omessi (comprendetemi ^^) ma spero possa
trasmettervi qualcosa.
Vi mando un caloroso abbraccio e vi auguro una buona lettura.
A presto, Perla.
Note:
"L'elefante dagli occhi di smeraldo" partecipa al contest La magia dei
colori.
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-
Beh, allora quella lì è di sicuro un elefante!
Chinai
leggermente la testa, poggiandomi sulla sua spalla mentre
repentinamente il suo
braccio mi cinse a sé.
Aggrottai
le sopracciglia cercando di individuare la forma del quadrupede nella
nuvola
bianca che ora viaggiava sui nostri capi.
-
No, io non credo…
-
Come no?! – ripeté Riley, sfiorando con le mani
una ciocca dei miei capelli –
Guarda lì Jamie, le vedi quelle due sporgenze somiglianti a
vele? – mi chiese e
si voltò improvvisamente verso di me.
Non
mi aspettavo lo facesse. In quell’istante gli smeraldi che si
ritrovava per
occhi mi investirono come fossero una violenta cascata di farfalle
nello
stomaco. Il verde intenso delle sue iridi si confondeva con la luce
quasi
magica di un immediato tramonto, creando sfaccettature color oro e
arancio.
Mi
presi una manciata di secondi per riuscire a staccare il mio sguardo
ipnotizzato e tornare al nostro passatempo preferito, quello di
osservare le
nuvole.
-
Ehm, no! Continuo a non vederlo! – risposi ancora scettica.
-
Hei…
Sentii
la sua voce sussurrarmi all’orecchio e il suo viso affondare
nei miei lunghi e
ribelli capelli castani. Mi voltai piano permettendogli di mantenere il
suo
braccio attorno alla mia spalla e di nuovo mi tuffai nel verde del suo
sguardo.
-
Tra un po’ non potremo più stare così,
insieme , stesi sulla spiaggia mentre
guardiamo il cielo… - sussurrai malinconica, sapendo che con
la fine di
quell’estate non l’avrei più rivisto o
comunque non sarebbe stato facile stare
insieme.
I
suoi occhi brillavano come fossero dei veri gioielli preziosi e la sua
mano
prese ad accarezzare il mio viso.
-
Jamie… Sai le nuvole sono tanto in alto e forse riusciremo a
guardarle proprio
come ora, anche lontani, sapendo che magari stiamo ammirando lo stesso
punto
del cielo…
Le
sue parole mi sciolsero, facendomi avvicinare ancora un po’ a
lui mentre il mio
viso si nascondeva tra il suo collo e la sua spalla.
-
Non sarà lo stesso, lo sai vero?
Le
sue labbra si poggiarono con delicatezza sulla mia fronte abbronzata
lasciandovi un piccolo bacio.
-
Lo so… lo so piccola… - fece una breve pausa -
Sai perché amo guardare le
nuvole?
-
Perché?! – chiesi curiosa alzando lo sguardo per
ammirare ancora il verde dei
suoi smeraldi.
-
Perché ognuno di noi vede in esse ciò che vuole o
comunque non è quasi mai la
stessa cosa. Da piccolo ci perdevo ore ed ore e adesso, poter
trascorrere il
tempo in questo modo con te per me è importante…
I
miei occhi presero pian piano a bagnarsi, offuscandomi la vista. Li
strinsi
forte cercando di non pensare che quell’estate stesse per
finire e che dal
giorno seguente, forse non avrei più rivisto Riley.
Una
solitaria lacrima iniziò il suo lento cammino verso le mie
guance scendendo poi
in picchiata sulla sua mano che ancora mi cingeva stretta.
-
Jamie… - la sua voce mi attirò ancora in quei
suoi pozzi verdi e fui presa di
sorpresa dal più magico e dolce bacio che possa ricordare.
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Ormai
non avevo notizie di Riley da un mese. Quando provavo a chiamarlo
rispondeva la
segreteria e non ricevevo nulla in cambio ai miei messaggi.
Mi
spogliai intenzionata a fare un bagno, dopo il lungo cenone
prenatalizio.
In
pochi minuti ero immersa nell’acqua quasi bollente. Socchiusi
gli occhi e
lasciai che tutti i muscoli si rilassassero.
Il
mio pensiero tornò a quel paio di occhi verdi che non vedevo
ormai da circa tre
mesi. Sapevo che stare insieme era pressoché impossibile, ma
non avrei voluto
perdere i contatti con lui.
Ripensai
all’ultima telefonata, un paio di giorni prima del mio
compleanno.
- Jamie… piccola…
-
Mi mancava la tua voce!
Mi
sembrò di risentire le nostre risate.
- Stamattina ho visto una
nuvola/spada!
-
Già vista! Te l’ho detto Jamie
non c’è nulla che non abbia visto nel cielo io!
-
Presuntuoso! Mi prendi ancora in
giro per l’elefante, ma ti giuro che lo vedrò!
-
Sarà difficile credo, quello vale
il bonus!
Ancora
la sua voce nella testa mentre sorrideva.
-
Riley, pensavo, è il mio compleanno
domenica! Ti va di… beh ecco, se puoi…
pensavo…
-
Jamie ti va di vederci per il tuo
compleanno?
Le
mie labbra si inarcarono lievemente al ricordo.
Dovevamo
incontrarci in una famosa piazza in città, da me, che
distava circa due ore e
mezza dalla sua zona.
Sarebbe
stato un compleanno bellissimo se solo non fosse scomparso. La sera
prima del
mio compleanno gli inviai diversi messaggi, certi anche poco cortesi,
dimostrazione palese della mia delusione.
Senza
rendermene conto ero già tornata in camera pronta a
fiondarmi sotto le coperte.
L’unico ostacolo che mi impedì dal farlo fu il
suono del mio cellulare che
prese insistentemente a squillare.
-
Pronto?
-
Ehm… Jamie? – la voce dall’altro lato
apparteneva ad un ragazzo che però non
riuscii a riconoscere.
-
Si, sono io. Chi parla?
-
Jamie sono, ecco… sono George, ehm… sono cugino
di Riley!
Il
suo tono di voce mi preoccupava. Era come insicuro e titubante, quasi
tremava.
-
Non sai, vero, cosa è successo?
Il
mio cuore perse due battiti e i miei occhi, inspiegabilmente videro
apparire
dinnanzi i due pozzi verdi che ancora, come quel pomeriggio in
spiaggia,
sorridevano beati.
Non
parlai e questo diede coraggio a George di continuare.
-
Riley… Riley non c’è più,
è morto!
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E’
luglio. Sono seduta su quella stessa spiaggia di un anno fa e
inevitabilmente
penso a Riley. Credere che non ci sia più mi ferma ancora il
cuore in petto. E’
stata colpa di un incidente avvenuto la sera prima del mio compleanno,
prima
che potessimo ritrovarci.
Chiudo gli occhi
e lascio che
la brezza marina mi accarezzi i capelli mentre immagino ancora il suo
sguardo,
i suoi smeraldi verdi ed anche se una lacrima scivola solitaria sulla
mia
pelle, le mie labbra non possono fare a meno di inclinarsi in un
leggero
sorriso, perché, aprendo gli occhi verso il cielo, la nuvola
di fronte a me è
un bellissimo e magico elefante.
Note:
Ciao "Riley"...
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