Severus
Piton era davvero adirato questa volta: l’ennesima
in cui Albus Silente avevo preso una decisione che lo riguardava in
prima
persona, senza neanche consultarlo. Non era modo di comportarsi, e poco
importava se gli altri professori di Hogwarts non avevano avuto di che
lamentarsi per ciò che li riguardava direttamente.
Eh
già, perché per il nuovo anno scolastico Silente
aveva
organizzato uno spettacolo straordinario … di fine anno;
spettacolo che si
sarebbe svolto in quattro giorni
e a cui
avrebbero preso parte tutti gli studenti e i professori della scuola.
E
lui, Severus Piton, avrebbe voluto imporsi rifiutando di
partecipare, ma la McGranitt lo aveva ammonito, invitandolo a
considerare il
palco una nuova ed entusiasmante sfida.
Così
lui, giorno dopo giorno, aveva annotato su una
pergamena le sue battute, ripetendole all’infinito per non
dimenticarle.
Fortunatamente aveva ottenuto da Silente il permesso di recitare un
monologo,
togliendosi l’incombenza di rispettare i tempi e gli spazi di
un collega o
peggio ancora di uno studente.
Però,
adesso che da dietro le quinte sentiva Madama Chips
annunciare il suo ingresso sul palco, la sua mente lo
investì con una domanda,
che non avrebbe mai trovato risposta: “Perche?”.
Severus
inspirò e con passo deciso si presentò al
pubblico
nonostante la fredda accoglienza. Le luci si abbassarono e gli studenti
si
chiesero cosa stesse accadendo quando una musica da brivido si diffuse
nella
Sala Grande, e un cartello luminescente con la scritta
“ARCANUS” prese posto
alle spalle del docente.
Allora
Piton cominciò a parlare con la sua inconfondibile
voce suadente:
“Benvenuti
ad Arcanus, l’unico spettacolo in cui saranno
posti interrogativi che non troveranno mai risposta. Ci interrogheremo
sui
grandi misteri di Hogwarts e della magia.
Arcanus.
Ma
se le scope non volassero si giocherebbe a Quidditch con
i bastoni da lavare per terra?
E
tenere il Boccino d’oro chiuso dentro una valigia
è una
violazione della legge sul maltrattamento delle Creature magiche non
parlanti?
Arcanus.
Quesiti irrisolti del nostro mondo.
Arcanus.
L’unico spettacolo nel quale non imparerete niente,
e che per questo sono sicuro vi piacerà.
Arcanus.
Se
chi non sa fare le magie è un Magonò,
perché chi le sa
fare non è un Magosì?
Se
con una Bacchetta posso aprire una porta chiusa a chiave,
forse che mi servono delle bacchette per aprire le porte che hanno
anche il
chiavistello?
Arcanus.
La magia a portata di mano.
Se
nei fondi del tè si legge il futuro semplice, nei fondi
del caffè si leggerà il futuro composto?
E
se un mago inesperto beve un bicchiere di Whisky
Incendiario, dopo lo portano al reparto ustionati del San Mungo?
Il
pubblico, incredulo, rideva di cuore. Il tenebroso
professore di Pozioni si era trasformato in un cabarettista. Le sue
battute
erano accompagnate dal sopraffino ondeggiare delle larghe maniche della
tunica
del professore, che mantenendo la sua imperturbabilità
continuò lo spettacolo.
Arcanus.
Quesiti irrisolti.
Perché
ai Tre manici di scopa non c’è neanche una paletta?
E
alla Testa di porco, chi si è mangiato il resto del
maialetto?
Arcanus.
Ciò che non avete mai pensato di chiedere a
nessuno, lo chiederò io per tutti.
Se
i Centauri finissero le frecce, si estinguerebbero?
E
se scoprissimo che Merlino non aveva la barba,
continueremo a dire -Per la barba di Merlino?- o invece diremo
-Per la non barba di Merlino-.
Arcanus.
Infedeltà nel mondo magico.
Se
durante la luna piena un Lupo mannaro non riconosce
nessun umano, può essere che durante la mezza luna non
riconosca sua moglie?
Se
una strega si comporta male con il marito mago, questo le
grida -Babbana!-“.
I
quattro minuti che
Severus doveva riempire erano scaduti , e a lui non restava che
concludere alla
grande, e già che c’era ne approfittò
per togliersi dalle scarpe qualche
sassolino. Con molto savoir-faire Severus alzò le braccia al
cielo e declamò:
“Ma
soprattutto il Mondo magico si interroga su il più
grande quesito di tutti i tempi: ma con tutte le magie che sa fare
Madama
Chips, possibile che non possa fare niente per raddrizzare i denti di
Neville
Paciock?”.
Le
risate che per tutto il tempo accompagnarono lo
spettacolo si fecero più assordanti, e solo Neville concluse
a bocca aperta, senza
parole.
La
luce riprese possesso della Sala Grande, la musica si
spense, Severus Piton fece un inchino, e questa volta tra gli applausi,
ripercorse il palco per tornare dietro le quinte, ma prima fece in tempo a
scorgere i sorrisi della platea.
Quei
sorrisi significavano che il severo professor Piton era
riuscito a far ridere qualcuno, che l’obiettivo che si era
prefissato era stato
raggiunto.
Sorrise
anche lui, curvando appena le labbra, ma in cuor suo
era profondamente
infastidito che
qualcuno potesse dubitare del suo successo.
Perché in fondo
l’unico vero mistero su cui il mondo magico avrebbe
dovuto interrogarsi riguardava proprio Severus Piton, ma non spettava a
lui
porsi l’interrogativo né tanto meno offrire una
risposta.
Riporto
qua sotto il giudizio di Violet Acquarius, che
ringrazio tantissimo per aver indetto questo contest dal quale
è nata una
one-shot che io stessa non avevo previsto, e per aver saputo
cogliere il senso ironico-umoristico
del testo e ritenerlo entro i limiti IC del personaggio di Severus
Piton.
Al
contest partecipavano 5 storie, questa è arrivata prima a
pari merito.
Stile
e lessico: 8,7
"Severus Piton era davvero
adirato questa volta: l’ennesima in cui
Albus Silente avevo preso una decisione che lo riguardava in prima
persona,
senza neanche consultarlo." Una
virgola avrebbe funzionato meglio
secondo me, al posto dei due punti :=)
"Eh già,
perché per il nuovo anno scolastico Silente aveva
organizzato
uno spettacolo straordinario … di fine anno; spettacolo che
si sarebbe svolto
in quattro giorni e a cui avrebbero preso parte tutti gli studenti e i
professori della scuola." Qui
c'è una contraddizione involontaria
secondo me. Se si legge il primo pezzo sembra che Silente abbia
organizzato la
cosa per l'inizio dell'anno, invece subito dopo smentisci specificando:
non è
un errore, ma ci si può cadere con facilità.
Prendine nota^^
"Così lui, giorno
dopo giorno, aveva annotato su una pergamena le sue
battute" togli il sue,
è chiaro.
"Ma se le scope non volassero
si giocherebbe a Quidditch con i bastoni
da lavare per terra?" Il "ma"
iniziale lo trovo superfluo,
forse avresti potuto evitarlo, sta proprio male^^ In più una
bella virgola
dopo"non volassero".
"E se un mago inesperto beve un
bicchiere di Whisky Incendiario, dopo
lo portano al reparto ustionati del San Mungo?"
credo che "viene
portato" possa stare meglio^^
"“Ma soprattutto il
Mondo magico si interroga su il più grande quesito
di tutti i tempi: ma con tutte le magie che sa fare Madama Chips,
possibile che
non possa fare niente per raddrizzare i denti di Neville
Paciock?”." come
sopra, il "ma" sta male a inizio frase.
Per il resto nulla da ridire: scorrevole e corretto, cosa vogliamo di
più? :=)
Grammatica:
10
Davvero niente da ridire, impeccabile :=)
Utilizzo
del promt scelto: 5
Questo promt, teatro, era quello da cui mi aspettavo molte cose. Non
avevo mai
pensato che si potesse interpretarlo in stile cabaret, ma non per
questo è un
errore. Al contrario, ti faccio i miei complimenti!
5/5
Gradimento personale: 5
Splendido,
non posso esprimermi in
nessun altro modo. Ti preoccupavi che fosse troppo comico, ma io ci ho
letto
solo del sano umorismo in chiave ironica, e l'ho gradito moltissimo. Mi
inchino
davanti a te, complimenti.
Originalità: 9
Decisamente non credo si sia mai visto Severus in questo modo, trovo
che tu
abbia saputo gestirlo davvero molto bene, soprattutto senza neppure
renderlo
troppo OOC. Di nuovo i miei complimenti.
Attinenza ai personaggi: 9
Forse è un po' difficile pensare ad un Severus stile
cabarrettista, però è
gradevolissimo perchè non rinuncia mai ad essere
sè stesso. Fa domande
ironiche, l'unica cosa che ho trovato di "stonato" è che il
pubblico
potesse ridere a crepapelle. Una risata ok, ma a crepapelle non mi
sembrava il
caso xd
Totale: 46,7/50
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