Wherever you will
go
Fuori nevicava. Quella sera faceva
freddo, incredibilmente freddo. Un freddo che andava al di là dei semplici
brividi che trapassano le coperte.
Un gelo che sapeva penetrarti nel
cuore.
Seduta davanti al caminetto acceso,
unica inquilina del quartier generale, Ninfadora Tonks finiva di sorseggiare la
sua tazza di tè. Era rannicchiata in un maglione vecchio e bitorzoluto, nel vano
tentativo di riscaldarsi.
Ma non era al freddo che la donna
badava quella sera.
Durante le notti gelide delle
periferie londinesi, la gente pensa.
Pensava a Sirius Black. All'ultimo
amico che aveva perduto, all'ultimo appoggio che le era rimasto, all'unico uomo
che aveva saputo farla sentire bene anche nel bel mezzo della guerra, e che le
avevano strappato via, senza nemmeno rifletterci un secondo.
Era solo un corpo da togliere di
mezzo.
Erano passati ormai sei mesi da
quella notte al ministero, ed ogni sera le era tornata alla mente una delle
notti passate insieme.
Quella notte, diversamente dalle
altre notti, l'aveva presa tra le braccia e, posatala delicatamente tra le
lenzuola, si era disteso accanto a lei.
La guardava con fare quasi paterno
quella sera, e quando la baciò, nel suo bacio non vi era quella tipica nota di
ardente passione, non spingeva il suo corpo contro quello della donna, non scese
a baciarle e mordicchiarle il collo come era invece suo
solito.
Quello di quella sera era un bacio
tiepido, confortante, a labbra appena dischiuse. Le accarezzava i capelli,
mentre posava soffici baci sulle guance, sulle palpebre, sulla punta del naso.
Soffiava delicatamente a fior di labbra prima di baciarla di
nuovo.
Era una specie di primo bacio,
perchè Sirius non l'aveva mai baciata in quel modo.
Stettero a lungo rannicchiati lì,
tra le lenzuola, semplicemente ascoltando il rumore del respiro dell'altro,
senza chiudere occhio un secondo.
Dopo quelle che erano sembrate
ore, ma delle quali nessuno dei due si sarebbe mai stancato, Sirius si voltò
verso di lei.
Non stava sorridendo come suo
solito, nel suo sguardo vi era qualcosa di triste.
-Devo parlarti...- mormorò lui,
posandole un bacio sulla fronte.
Lei si rizzò un poco sui gomiti
sorridendogli -Sono tutta orecchi, è tutta oggi che sei
strano...-
-Ti ho scritto una lettera, Tonks-
disse lui, guardando il muro dietro di lei.
-Oh, ti sei dato alla
letteratura?- scherzò lei, come sempre.
Aveva sempre avuto l'abitudine di
mandare tutto in vacca, pensò l'uomo sorridendo suo
malgrado.
-Non proprio, tesoro. È più che
altro una cosa per il futuro, non voglio che tu la legga adesso.- le disse,
prendendo dal comodino un foglietto ripiegato con cura e sigillato con della
cera blu.
Lei la osservò
scrupolosa.
-Che c'è che non riesci a
dirmi?-
-Nulla, per ora. Però devi capire
che...- si sedette di scatto appoggiato alla testiera del letto: -Ah, Tonks,
questo non è un periodo facile per nessuno. Siamo tutti in una posizione
precaria, nessuno sa quando Voldemort potrebbe attaccare... Certo, abbiamo le
nostre spie ma chi lo sa cosa potrebbe succedere di questi
tempi...-
l'espressione della donna cambiò
radicalmente: -Cosa stai cercando di dirmi?- disse aggrottando la
fronte.
-Maledizione, piccola, la Guerra!
Chissà quanto ognuno di noi potrebbe durare? E io non voglio che....
beh...-
-Sirius, accidenti, spiegati, mi
fai paura quando fai così!- lo scavalcò lei con tono
piatto.
-Allora devi ascoltarmi
attentamente. Questa lettera... è per quando... insomma non voglio che tu la
apra adesso, d'accordo? L'ho scritta perchè vorrei che tu sapessi delle cose ma
non so se questo sia il momento giusto per dirtele e quindi... se per caso non
dovessi avere l'occasione per dirtele di persona vorrei che comunque tu le
sapessi. Devi aprire questa lettera solo se mi dovesse succedere qualcosa di
grave.-
-Per qualcosa di grave tu cosa
intendi?- disse lei mentre sentiva qualcosa di freddo colarle giù per la
schiena.
Sirius la baciò di nuovo, quel
bacio strano, diverso.
-Mi pare che tu sia abbastanza
responsabile da poter giudicare la situazione da sola.-
mormorò.
-A te non potrebbe mai accadere
niente...- sussurrò lei di rimando.
Lui si rattristò per un istante:
-Voldemort sta cercando di manipolare Harry. Sai che io non posso permettere che
gli accada qualcosa...-
-Certo, ma questo non significa
per forza che tu debba rischiare la pelle per...-
-Questa è una guerra, amore mio,
nessuno sa con certezza quello che potrebbe succedere. È per questo che io
voglio che tu conservi la lettera. Perchè non mi potrei mai perdonare di non
averti detto abbastanza. D'accordo?-
Lei annuì.
-Me lo
giuri?-
-Te lo
giuro.-
Non aveva ancora
aperto quella lettera. Forse troppo sconfortata, forse distrutta a tal punto da
non riuscire più ad andare ad annusare i suoi maglioni, come faceva una volta,
quando sentiva la sua mancanza.
Ma quella sera
era diverso, quel freddo che la obbligava a cercare quel briciolo di calore
umano che tanto le mancava, da quella notte di giugno.
Nemmeno sicura di
quello che stava facendo, salì le scale fino alla camera che un tempo
apparteneva a lui.
Aprì la porta, e
venne investita da una valanga di ricordi.
Non era più
entrata lì da quando lui se n'era andato, dall'ultima volta che avevano fatto
l'amore.
Ricordava bene
quella sera, quanto lei avesse insistito perchè lui non corresse al ministero...
poi alla fin fine aveva accettato, tanto che poteva succedergli di così
grave?
CHE POTEVA SUCCEDERGLI DI
GRAVE?
Si piantò le unghie nell'avambraccio.
Era troppo, troppo per lei...
Si diresse verso il comodino, aprì il cassetto nel quale quella sera così
lontana aveva riposto la lettera.
Era ancora lì, intatta, solo un leggero velo di polvere la rendeva
stranamente vecchia.
La prese tra le mani, le mani tremanti, le mani sudate, le mani che
reggevano l'unica cosa che Sirius le aveva lasciato.
L'aprì.
So lately,
Una canzone... aveva stregato la lettera. Era pienamente nel suo stile,
non faceva mai niente di normale quell'uomo... Ora la donna si ricordava: era di
un cantante babbano, gliel'aveva fatta ascoltare una volta, una delle prime
volte che avevano fatto l'amore.
been
wondering
-Sirius è
bellissima, me la incidi, vero?-
Who will
be there to take my place
Beh, aveva mantenuto la promessa, a quanto pare. Gliel'aveva incisa nella
sua lettera d'addio.
Tonks si sedette sul letto che era stato di Sirius, ed osservò
l'appuntita calligrafia dell'uomo.
Era un po' come lui, spigolosa, ma le parole erano ancora calcate sul
foglio, quasi volesse imprimergliele nell'anima, per
sempre.
Sospirò con un brivido nella gola, e cominciò a
leggere.
27 marzo 1996, Grimmauld Place,
Londra
Ciao amore mio,
spero tu stia bene.
Che cazzata, lo so che non stai affatto bene, non
sarò così presuntuoso
da pensare che tu possa superare tutto questo in così poco tempo.
Sono sicuro che sono passati mesi da quando me ne
sono andato. È nel tuo
carattere, non aprirai mai subito questa lettera.
When I'm gone you'll need
love to light the shadows on your face If a great wave shall fall and fall
upon us all Then between the sand and stone, could you make it on your
own
Sai, ho deciso di scriverti quando ho visto la
foto che aveva in mano Moody la sera che è arrivato Harry: ho rivisto James e Lily,
felici, sorridenti, e mi sono chiesto: “E se dovessi fare la stessa fine? Chi
direbbe a lei quanto l'amavo?”.
E così ti sto scrivendo, amore mio, per dirti
ancora una volta che nessuno ha mai saputo darmi tanto quanto tu mi hai donato.
Ogni tuo respiro, ogni tuo sorriso, ogni tua parola, gesto, carezza... sono
queste le cose che non dimenticherò mai, che mi faranno vivere per
sempre.
Tu mi farai vivere per
sempre.
If I could, then I would,
I'll go
wherever you will
go Way up high or down low, I'll
go wherever you will
go
So quanto tu abbia pianto, quante volte tu ti sia
ritrovata a pensare a che senso abbia ormai andare avanti
così.
Non sono presuntuoso a dirti questo, non voglio
fare il “So tutto”. So semplicemente quanto tu mi amassi, lo percepivo in ogni
tuo sguardo, lo sentivo nei tuoi brividi quando le mie mani accarezzavano la tua
pelle nudo. So che mi mancheranno tutte le nostre cose, il tuo amore, mi
mancherai infinitamente.
And maybe, I'll find out
A way to make it back someday To watch you, to guide you, through the
darkest of your days If a great wave shall fall and fall upon us all
Then I hope there's someone out there Who can bring me back to you
Oh piccola, darei ogni cosa per poter essere
lì con te ora, per
poterti abbracciare ancora una volta. Non sopporto di saperti sola nella mia
stanza, seduta sul letto a piangere per noi.
Perchè è così che sei adesso, non è vero?
Tonks sorrise a malapena notando che era veramente
così.
Run away with my heart
Run away with my hope Run away with my love
So di chiederti molto, ma voglio implorarti di
smetterla di piangere.
Non puoi versare lacrime tutta la vita, non puoi
lasciarti dilaniare dalla nostalgia. Non sopporterei di vedere il tuo viso
sciupato, i tuoi occhi costantemente gonfi.
Devi andare avanti, amore
mio.
Devi dirlo anche a Remus, è giusto così, piangere su chi non c'è più non serve a nulla.
Quello che è successo non può essere rimediato, ma questa è la vita, e noi non dobbiamo
mollare mai, non dobbiamo lasciarci sconfiggere.
Una donna forte come te deve aggrapparsi alla
vita con le unghie, coi denti, con tutte le sue forze.
E non da sola.
I know now, just quite
how, My life and love may still go on In your heart, in your mind, I'll
stay with you for all of time
Devi continuare ad amare, tesoro mio,
perchè è l'amore che ci fa tirare
avanti. Senza amore non si vive, ed io ne so qualcosa.
Tu hai bisogno di qualcuno nella tua vita,
qualcuno che ti stia accanto, qualcuno che si prenda cura di te, qualcuno da
amare.
Trovalo, amore mio, amalo più che puoi,
“Idiota, come potrei riuscirci? Come posso amare qualcun altro dopo di
te?”
lasciati cullare da lui, e sappi che sarà l'uomo più fortunato di questa terra, perchè avrà te, ed avere te è avere tutto.
Avrei voluto essere migliore di come sono stato,
magari un po' meno scontroso, meno scorbutico, meno
lunatico.
“Oh, ma eri perfetto comunque, amore mio...”
Avrei voluto poterti amare meglio, perchè tu meriti quanto più amore un uomo possa darti, te
lo meriti tutto.
Ma sappi che io ti ho amata, come la mia stessa
vita, se non di più,
ogni momento, ogni attimo. Ti ho amata perchè non avrei potuto fare altrimenti, sei stata
la donna della mia vita, sei stata la mia vita, e non potrebbe essere stata
migliore.
Sono stato felice con te, mi sono sentito
amare.
Mi mancheranno i tuoi baci, mi mancheranno le tue
carezze, i tuoi brividi, le tue occhiate di gelosia, i tuoi pizzicotti, i tuoi
bronci, le tue scenate.
Mi mancherà l'unica donna che abbia mai amato, mi
mancherai perchè con te
ho vissuto davvero, mi mancherai perchè è col tuo volto impresso nella mente che me
ne sono andato.
Mi mancherai sempre, amore mio, per tutta
l'eternità.
Ti amo, ti amo!
Sirius
Le note della canzone si spensero.
Così era questo l'ultimo suo addio? La lasciava
così?
Comunque non sarebbero mai bastati tutti gli addii di questo mondo per
prepararla a quanto gli era successo.
Lo amava veramente, le sembrava impossibile riuscire ad amare qualsiasi
altro uomo.
Era Sirius l'amore.
Drrrrrriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiinnnnnnnn!!!!!!!!!!!!!
La dona sentì di sotto suonare il campanello.
-Voi, sudicia plebe che infestate di lordura la casa dei miei padri,
viaaaaaaaa!!!!!!!!! uscite da questo luogo, indegni del vostro nome, luridi
mezzosangue...-
...
Si, chi era questo pazzo che non aveva ancora capito che suonare era un
tantino scomodo in quella casa?
Tonks scese le scale di corsa, asciugandosi le lacrime in
velocità.
Arrivò in entrata e tirò le tende del dipinto della madre di Sirius. Poi
aprì la porta.
-Ciao Tonks, ero passato a vedere...-
L'uomo si bloccò di scatto, vedendola in volto.
-Ehi... hai pianto?- disse lui varcando la soglia e richiudendosi la
porta alle spalle.
-Si vede tanto?- ironizzò lei.
Lui l'abbracciò.
-Bisogna che ce ne facciamo una ragione... Lui non vorrebbe vederci così,
Tonks..- sussurrò lui.
Lei ricambiò l'abbraccio -Forse hai ragione, Remus. Mi aveva detto che
non ci dovevamo più pensare.-
-E tu ci riusciresti mai?- le chiese il
licantropo.
-Credo di no, ma non credo si riferisse a lui di per
sé.-
-Lui vuole solo che noi due viviamo felici, ricordandoci che lui avrebbe
fatto di tutto per renderci tali.-
-Come ha sempre fatto, no?-
-Come ha sempre fatto, Remus.-
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