Capitolo 1
Avvolte...alcuni dei più importanti incontri della vita,
capitano per caso, decisi unicamente
dal nostro destino, o in questo caso da una piccola sfera rosa, da
tutti chiamata sfera dei quattro
spiriti:Aramitama,Sakimitama,Kushimitama e (l'altro non me lo
ricordo...^^''')
La Shikon no tama è un oggetto magico capace di realizzare i
desideri.
La sfera può essere tanto benigna quanto maligna, dipende da
come ella viene usata.
Nella Sengoku jindai la sfera è nelle mani di un demone di
nome Naraku, che la vuole usare per
accrescere il suo potere.
Un giorno, la sfera si illuminò, nessuno se ne accorse, era
quasi completa, mancava una sola scheggia,
che attualmente era nelle mani della reincarnazione della sua antica
sacerdotessa custode, una donna
di nome kikio, che era morta in seguito ad un malinteso, la sua
reincarnazione invece si chiamava
Kagome e viaggiava con un mezzodemone,Inuyasha.
la luce della sfera viaggiò attraverso lo spazio e il tempo,
raggiungendo Osaka nel 2000.
la luce viaggiò per le via della città,
raggiungendo un quartiere residenziale per ricchi.
Erano circa le 8.00 di mattina.
Una ragazza camminava per la strada, era spigliata e vestita con una
bella divisa scolastica,
indossava una camicietta bianca aderente, che sbottonata, le risaltava
il seno e la vita sottile.
Indossava anche la gonna del taglio e del colore del suo istituto
ovvero il nero, le metteva in
risalto le gambe lunghe, adornate da dei lose-socks e delle belle
scarpe da ginnastica firmate.
camminava con eleganza, mettendo un piede davanti all'altro con
incredibile precisione, si stava
dirigendo verso la sua scuola, l'istituto Eitoku, del distretto
Yamamoto.
Era definito da tutti una scuola di cosiddetti "figli di papa" e lei
effettivamente si sentiva una
figlia di papà, viveva dei soldi dei genitori, e faceva
tutto ciò che le pareva, ovviamente
non esagerava mai...non aveva mai fumato, non si era mai drogata...era
ancora vergine....
Aveva diciassette anni, era molto brava a scuola, aveva delle amiche,
viziate, è vero, ma le volevano
bene, e studiavano spesso con lei.
Era anche molto bella, a scuola era corteggiata da tanti ragazzi per il
suo aspetto e per il suo
invidiabile carattere. Era decisa, gentile, esuberante e coinvolgente.
Svoltò un angolo facendo ondeggiare i suoi capelli neri con
sfumature blu raccolti in due lunghe code
ai lati della testa, non aveva la zazzera solo due lunghe ciocche di
capelli corvini che le ricadevano
lungo il volto a punta, era truccata in modo leggero.
La luce della sfera degli Shikon continuò a seguirla, la
strada era deserta, nel suo quartiere lei era
l'unica che andava a scuola a piedi di mattina presto, i suoi compagni
si facevano portare dai loro
autisti nelle loro brillanti limusing, anche lei avrebbe potuto fare
così, ma le piaceva l'arietta frizzante
del primo mattino.
La luce prima l'abbagliò e poi l'avvolse trascinandola nella
Sengoku jindai.
Lei urlò quando ormai era nel vortice e nessuno poteva
sentirla. cercò di arreggiersi a qualsiasi cosa,
ma le sue mani non trovarono alcun appiglio.Cadde a terra con un tonfo,
perdendo i sensi.
Aprì lentamente gli occhi, la testa le mandava ancora fitte
lancinanti per la botta, mise a fuoco la scena.
Quasi non ci credette, si trovava in un bosco, una meravigliosa foresta
che brillava di luce propria, emanava
una luce verdastra, si sentiva un buon odore di erba bagnata nell'aria,
i fili d'erba avevano tutti sulle
punte piccole goccie di rugiada che brillavano sotto i raggi del sole,
gli alberi intorno a lei avevano un tronco
possente e robusto che un poco la metteva a disagio.
D'un tratto vide, sottoforma di un piccolo fuoco-fatuo, la luce che
l'aveva avvolta che l'apettava come
a intimarle di seguirla.
Decise di seguirla, la sfera era sempre più veloce
attraverso il bosco, obbligando la ragazza
a correrle dietro, strappandosi in più punti la gonna
svolazzante e la camicietta leggera, i rametti
le si impigliavano nei capelli, ormai tutti scompigliati e non
più lisci e pettinati.
Ad un tratto arrivò alle sue orecchie lo scrosciare
dell'acqua di un ruscello.
La luce sparì e lei si ritrovò in riva ad un
fiume dal letto ciottoloso l'acqua era pulita e limpida.
ad un certo punto la ragazza vide del rosso macchiara la purezza
cristallina del liquido, guardò il
sangue e ne cercò l'origine, risalì il fiume e
quello che vide la sconvolse.
Un'uomo era riverso per metà nell'acqua, le sue carni erano
dilaniate e sopra di lui c'èra un...
un mostro! Un mostro orribile che lei aveva visto ritratti solo negli
antichi libri di storia di
suo padre, accanto a una di quelle illustrazioni c'era una scritta con
il nome della creatura...
Oni...
L'Oni si distrasse dal cadavere dell'uomo e la fissò per
un'interminabile istante.
Lei tremò dalla testa ai piedi quando lui ruggì
con forza...prima di iniziare ad inseguirla.
Lei girò sui tacchi e cominciò di nuovo a correre
a perdifiato lungo il fiume.
Il mostro conitnuava a inseguirla ruggendo e facendo rimbombare la
terra ad ogli suo passo.
Lei aveva una grande paura e perciò cominciò ad
urlare nella speranza che qualcuno,chiunque la sentisse
e venisse a salvarla.
<> aveva una gran paura ma correndo
non potè
fare a meno di accorgersi di quanto quel posto fosse pulito rispetto a
Osaka, dove era finita? che posto
era quello? dove era l'inquinamento,lo smog, i clackson delle macchine?
dove era Osaka?
corse ancora e ancora, e l'Oni dietro di lei non sembrava essere
stanco, semmai ad essere stanca era lei,
aveva il respiro affannoso ed era sudata, non era mai stata peggio in
tutta la sua vita, ma quello che contava
ora...era correre, correre a più non posso per poter
continuare a vivere, per poter tornare a casa.
L'Oni gracchiò con la sua voce rugginosa.
:-Ragazzina...tu emani l'energia della sfera dei quattro spiriti! devi
darmela hai capito!-
<>
aumentò la corsa ma il demone ormai stanco di correre, con
un balzo le si parò davanti con un'espressione
orribile sul volto , sul volto pieno di bozzi, come se qualcuno lo
avesse disegnato male.
:-Hai sentito ragazzina dammi la sfera!-
:-Non so proprio di cosa tu stià parlado! Che
cos'è la sfera dei quattro spiriti!?-
Lui sembrò arrabbiarsi terribilmente e la prese in una mano
avvicinandola al volto bitorsoluto e urlandole
in faccia con un alito fetido di sangue.
:-Non fare la finta tonta!!! Dammi la sfera!!!-
A lei venne da piangere per la paura, quel mostro non sembrava
scherzare, e i suoi denti appuntiti non
miglioravano la situazione.
:-Ti prego credimi!!! Io non ho questa sfera!! lasciami ti prego!-
il demone era davvero scocciato per la cocciytaggine della ragazza, era
evidente dalla sua aura, lei
possedeva la sfera...e lui la voleva! doveva averla! e se la ragazza
non gliela avesse data di sua sponte...
:-E allora ti mangerò insieme al prezioso gioiello dei
desideri!-
e dicendo così aprì la bocca per ingioarla tutta
intera, lei urlò, non pensava a niente vedeva solo quella
enorme bocca aperta, dai denti affilati e insanguinati.
:-Ti pregolasciamiiiiiiiiii!!-
e dicendo così mise entrambe le mani avanti verso la bocca
dell'Oni e esse emanarono una sfera di luce rosata
che riempì la bocca del deomne che si purificò
all'istante, si sciolse trasformandosi in polvere.
Anche la mano che la teneva in aria a qualche metro da terra si sciolse
diventando polvere, e lei
cadde a terra la seconda volta in un giorno.
Era ancora così terrorizzata, sia dal demone che da
ciò che aveva fatto con le sue mani che si
rialzò immediatamente, e ciminciò a correre verso
un luogo imprecisato.
Corse,corse fino a che i polmoni non le si infiammarono, allora lei
dovette feramrsi.
Solo allora si accorse di dove fosse finita, il bosco non era
più brillante, le piante intorno erano
secche e morte, non c'era erba sbrilluccicante di rugiada,solo del
terriccio in cui era impossibile coltivare
una cosa qualsiasi, gli alberi erano spogli e quel posto emanava una
luce nerastra che oscurava il
solequel posto metteva davvero i brividi.
Decise chge era meglio andarsene da lì, riprese fiato e
cominciò a camminare stando attenta ai più
sottili rumori che potevano arrivare alle sue orecchie.
Non sentì niente per ore, arrivò il piovoso
pomeriggio e lei si ritrovò bagnata fradicia di acqua
freddissima, smise solo due ore dopo, che lei aveva passato rintanata
in una vecchia tana di volpe.
Quando smise di piovere decise di trovare assolutamente un riparo per
la notte, che ormai era vicina.
Un presentimento le trapassò la testa da parte a parte come
fosse stata una freccia.
Aveva una strana sensazione, avvertiva una...presenza, simile a quella
dell'Oni ma molto più
potente, decise di andare in quella direzione...no sapeva
perchè, l'Oni di prima l'aveva attaccata,
allora era proprio vero che lei i guai se li andava a cercare, come le
ripetevano sempre i suoi
genitori.
Proseguendo nella direzione della presenza vide un enorme castello
fortificato che in quel momento
le dava una grande sicurezza, poteva fermarsi lì per una
notte, il tempo di riflettere e capire cosa
stava succedendo, e cercare di trovare un mdo per tornare a casa...
<>
Guardando di nuovo il castello decise che l'unica cosa da fare era
innanzitutto cercare di sopravvivere...
si diresse verso la costruzione.
Dopo un'altra oretta di cammino, era ormai il crepuscolo,
arrivò davanti al castello e bussò con forza al
possente portone di legno.
Nessuna risposta.
Bussò ancora e ancora fino a che il portone non si
aprì.
Delle guardie scortavano un ragazzo bellissimo dai lunghi capelli neri
e mossi, legati in una lunga coda
sopra la testa, aveva gli occhi rossi e questo sconvolse non poco la
ragazza, la pelle molto chiara,
era vestito prevalentemoente di viola e blu, era posato e teneva le
braccia incrociate come i vecchi
saggi cinesi dei libri di suo padre.
Lui la guardò, e si stupì come mai in vita sua.
Un'Umana era riuscita a superare la sua barriera di aura velenosa?
La fissò stupefatto osservando la sua aura velenosa
disperdersi quando si avvicinava al corpo della ragazza.
Come faceva qulla...notò l'abbigliamento della ragazza,
assomigliava al Kimono che portava la reincarnazione
di Kikio, Kagome.
Decise di essere cortese per non farla insospettire.
:-Posso fare qualcosa per te?-gli chiese nel modo più
gentile che riuscì a far uscire dalla sua bocca.
:-Ehm, si grazie, mi scusi...ma...da che parte è Osaka?-
Lui la guardò interrogativo.
:-Che cosa è "Osaka"?-
Lei strabuzzò gli occhi e stava per gridargli in faccia
"Osaka la città!" ma si trattenne e disse con garbo.
:-Scusi...ma...non mi prenda per pazza...ma...in che epoca siamo?-
Conferma, lei non era dell'Epoca Sengoku, doveva venire dal futuro come
la donna di Inuyasha.
:-Nella Sengoku jindai-
Lei abbassò gli occhi chiedendosi come diavolo aveva fatto a
finire in Epoca Sengoku.
Il giovane principe era sempre più isospettito dalla
ragazza, l'aura maligna intorno a lei non solo si
disperdeva ma veniva addirittura purificata.
Fortunatamente l'aura si ricreava appena si avvicinava al principe.
Lei non se ne accorgeva? Non vedeva forse?Non riusciva a vedere l'aura
dei demoni?
:-E-ecco...no è che potrebbe offrirmi un posto in cui
dormire stanotte? Io...mi sono...ehm...persa e...-
:-Si, puoi dormire qui stanotte.-
Lei lo guardò raggiante e stava per ringraziarlo ma lui la
bloccò dicendo.
:-Lavorerai qui, secondo le manzioni che io ti darò.-
Lei lo guardò un pò meno raggiante di prima, ma
in fondo le aveva offert un riparo.
:-Farò del mio meglio, grazie mille sei stato davvero
gentile a...-
:-Devi darmi del "voi" è chiaro?-
Lei si interruppe di nuovo.
:-O-Ok...Ecco, io mi chamo Ayano...Ayano Kurimaki...ehm...e "voi" come
vi chiamate?-
chiese titubante.
Lui la gelò con lo sguardo infuocato, prima di rispondere
con voce scocciata.
:-Tutti mi chiamano...Naraku.-
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