Ricordi di un Purosangue.

di _Lys
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Era da tanto che Draco non metteva piede nel binario 9 ¾, e rifarlo dopo così tanto tempo con Scorpius, il figlio così simile a lui, eccitato all’idea di iniziare il suo primo anno, gli fece tornare in mente la prima volta che provò anche lui quest’emozione.

Per un attimo tornò ad essere quel bambino che indossava così abilmente quella maschera da duro, quando in realtà all’interno era debole, nient’altro che una vittima di quel mondo a cui ormai non apparteneva più.

Il padre gli diede una pacca sulla spalla: erano sempre così freddi e distaccati i loro rapporti. “Su Draco, non restare lì impalato. Datti una mossa!” lo gelò con lo sguardo. Si stava già avviando prendendo la rincorsa quando la madre si avvicinò e posando la mano ben curata sulla sua spalla, gli sussurrò nell’orecchio: “ Andrà tutto bene, basta che chiudi gli occhi.” Quelle parole lo spinsero ad andare contro la barriera che separava due mondi all’apparenza così diversi tra loro, ed improvvisamente si ritrovò nella folla del binario più stravagante ed affollato di King’s Cross.

Ora toccava a lui fare quello che Narcissa aveva fatto tanti anni prima. Senza troppe parole inutili diede la mano al figlio e insieme varcarono il muro di mattoni. Ecco di nuovo quell’euforia nell’aria sempre stata presente il primo giorno di Settembre e quel treno a vapore era già pronto a partire.

Si voltò e vide la moglie sorridente che lo guardava, probabilmente in preda agli stessi suoi ricordi. Com’era bella e quanto era stato fortunato a incontrarla. Era dolce e comprensiva come lui probabilmente non sarebbe stato mai. Tra le mille voci presenti Draco ne individuò due in particolare. Le riconobbe subito, erano la Granger e la piccola Weasley, unite come sempre. “Non significa questo.” stavano dicendo. Istintivamente si girò e vide accanto a loro quei due ragazzi, quelli che più aveva odiato durante i sette anni alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Ricordò quando, per la prima volta, vide nel negozio di Madama McClan quel ragazzo dal volto così famoso, ma dall’aria insicura ed innocente, con gli occhiali rotti e riparati con metodi babbani e quei così larghi e strani abiti che nessun mago avrebbe mai indossato se non in circostanze particolari. Per tanti anni lo prese in giro a lui ed ai suoi stupidi amichetti, il Weasley, quel poveraccio, e la sporca mezzosangue, ricordava ancora le spille ‘Potter fa schifo’,. Ma ora non era così che la pensava.

Ancora ricordava il desiderio di avere in pugno il prescelto, come tutti lo chiamavano, ma quando poi successe non fu in grado di consegnarlo al Signore Oscuro, come non fu in grado di uccidere nella torre Albus Silente, pur avendolo disarmato.

Ron Weasley lo guardò con uno sguardo un po’ sdegnoso e questo fece tornare Draco nel presente. Spinse il carrello verso la moglie e il figlio, già pronto a salire.





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