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ciao a tutti!!!
Mi scuso in anticipo per il capitolo troppo corto, ma la storia sta
arrivando agli sgoccioli e non volevo dividere il prossimo capitolo...
un ringraziamento a tutti voi che continuate a leggere questa mia
fatica e spero che continui a piacervi e GRAAAZIE per i commenti di Loribi
(Ehi socia!! a quando la prossima ff??...si sente la tua mancanza qui!!) , Lally
(sto lavorando alle recensioni delle tue storie!!! fra poco sarai bombardata!!
&_&) e Giuly n (grazie per tutti i complimenti...spero che
quello che hai detto si avveri!! *_*)
E mi raccomando..... commentate commentate e...commentate!!
bacioni a tutti
Ithil
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Capitolo XV - Un' e-mail e tanti dubbi
Dopo l’incontro con Kate, avevo provato spesso
a raccontare, senza successo, ad Orlando ciò che era accaduto. Ogni volta che
stavo per iniziare il discorso , non mi venivano le parole : ero rimasta
talmente turbata , che quasi avevo paura che dicendoglielo, fosse potuto
diventare realtà.
Mi ripetevo continuamente che era stupido, ma
proprio non potevo fare a meno di credere che, in fondo, una remota possibilità
c’era.
Tuttavia , stavo bene con Orlando e non passava
giorno che non pensassi a lui e sognassi di sentirlo suonare alla mia
porta…desideravo più di ogni altra cosa di poterlo vedere e abbracciare.
Mancavano solo due giorni al compleanno di
Orlando e dopo una corsa folle per tutti i negozi della capitale inglese, avevo
finalmente trovato il regalo : una medaglietta di argento su cui avevo fatto
incidere le parole “non v’è ostacolo che
possa arrestare il passo dell’amore” , frase tratta da Romeo e Giulietta che
rappresentava, in un certo senso, l’inizio di tutto.
Mi erano tornate in mente pensando a ciò che
aveva detto la Bosworth… se ciò che provavamo io ed Orlando l’uno per l’altro
era qualcosa di profondo e vero, non c’era motivo di cui preoccuparsi… le
parole di Shakespeare avevano ragione.
Ero di nuovo rimasta sola : Summer era dovuta
tornare a casa per un problema con il pranzo di matrimonio. L’avevo
accompagnata all’aeroporto con tristezza, il suo supporto morale mi era
fondamentale .
« Ciao… » l’abbracciai forte.
« ciao Lily…mi raccomando continua a scrivere e
a telefonare! » mi ricordò.
« Certamente, sennò chi ti assilla giorno e
notte! » sorrisi,« appena sei a casa dimmi com’è la situazione e salutami il
tuo futuro maritino! »
« sicuro! E tu aggiornami su Orlando… » prese
la maniglia del trolley : avevano chiamato il suo volo.
« ok! » la aiutai a caricare il resto dei
bagagli sul carrello.
« lo sai che mi dispiace di non averlo visto ? »
« chi ? »
« Orlando! Dalle foto sui giornali sembra un
bel pezzo di ragazzo… »
« Summer! » le diedi uno schiaffetto sul
braccio, « …ti assicuro che di persona è mille volte meglio… »
Summer rise di gusto « hai capito la ragazza!
Non te lo sei scelto per niente male, eh?»
« dai ,vai che sennò l’aereo parte senza di te!
»
Mi rivolse un grande sorriso d’incoraggiamento
e si avviò verso la fila del check-in . Ci salutammo un’ultima volta con la
mano da lontano.
Passai l’intera giornata con Josephine e Mr.
Wright per prendere accordi per il secondo libro che per contratto dovevo
scrivere in un anno, a partire dall’uscita del primo romanzo.
Tornai a casa esausta.
Mi feci una doccia veloce e accesi il computer
per vedere se Summer mi aveva inviato una e-mail come promesso : nessun
messaggio nella posta. Sbuffai , ci speravo.
Tornai in cucina per riempire la tazza di thè
verde , bevanda che aiutava a rilassarmi nei momenti di stress.
Plin plon
Se il silenzio del mio appartamento non mi
aveva ingannato, mi era sembrato di sentire il suono che annunciava l’arrivo di
un messaggio.
Mi sedei di fronte al computer, ed in effetti
notai l’icona delle mail in arrivo. Cliccai due volte sopra e attesi che
venisse aperta la pagina.
Bevvi un sorso di thè caldo, ma ci mancò poco
che mi strozzassi.
Mi avvicinai meglio allo schermo e
tossicchiando lessi che la mail era di Orlando, il che davvero era molto strano
visto che non sapevo avesse un indirizzo di posta elettronica… e veramente non
mi ero mai posta il problema visto che conoscevo bene le sue difficoltà con gli
“aggeggi elettronici”, come li chiamava lui.
Cliccai sopra il suo nome.
Lessi il contenuto della mail in un fiato solo.
Ciao dolce Lily!
Sorpretssa eh? Prima di tutto ti preggo di
scusarmi per come scrivo,come sai tra me ed il computer c’è una battaglia
aperta,ma grazie all’aiuto di Dom, sono riuscito ad inviarla. ( almeno spero!)
Comunque ho una nojtizia da darti: Il 13 torno
a casa per il mio compleanno così potermo finalmente rivederci…e poi devi
assolutamentez venire alla festa che Dom mi ha organlizzato per regalo!
SEI UFFICIALMENTE INVITATA!!!
Il party iniziiia alle 22:00 del 13 gennaio ,
al “Garden Palace” il ristorante fantaszztico in cui avrei voluto portarti la
sejjra dell’uscita del tuo libro…ti puoi rifare adesso, no! ?
Comunque spero che tu possa venire … perché ho
bisogno di parlarti , è importante.
A presto.
Inutile dire che la mail mi aveva lasciato per
l’ennesima volta attonita,soprattutto la parte in cui diceva di volermi
parlare: innanzi tutto contrastava nettamente con la prima ,molto più …come
dire, propria di un ragazzo innamorato…mentre la seconda parte sembrava quasi
distaccata.
Forse l’aveva scritta in momenti diversi,o era
stata scritta da mani diverse.
Ma era ,appunto, l’ultimo pezzo a lasciarmi più
che perplessa: cosa voleva dirmi di così importante ? Probabilmente aveva
parlato con Kate…le mie paure non sembravano più così lontane…che quell’arpia
lo avesse convinto a rifidanzarsi con lei ?
Bevvi nervosamente un sorso della bevanda alle
erbe,ormai fredda, cercando di ricacciare indietro quel fastidioso groppo alla
gola che non andava né su e né giù …avevo una gran voglia di piangere…
Decisi comunque di andare alla festa, dovevo ad
ogni modo parlare con Orlando e sentire cosa aveva da dirmi.