La
prima occasione di sentirsi forte.
-Hai
avuto un'infanzia difficile, non è vero Scott?-
Quelle
parole gli rimbombavano in testa senza dargli un minimo di tregua.
Sì,
aveva avuto un'infanzia complicata, ma chi era Dawn per poterlo
capire da uno sguardo? Con tutte quelle storie sulle aure, sui colori
delle anime, sulle assurde vibrazioni che emanavano gli spiriti,
quanto pretendeva di essere credibile quella ragazza dagli occhi di
cobalto?
Dawn
aveva una voce che s'insinuava nel timpano e rendeva schiavo il
cervello, avrebbe pensato qualsiasi ragazzo, ma Scott era diverso.
Scott
guardava tutti con diffidenza, persino quella ragazza che era
riuscita ad entrargli nel corpo dopo averlo guardato per pochi
attimi, e nemmeno negli occhi.
La
verità era che Scott aveva paura di lei. Aveva paura della sua
ingenuità, che fosse apparente o meno, della pienezza che
emanavano le sue parole, dei lampi d'emozione che scagliavano gli
occhi blu di lei.
Aveva
paura, aveva una folle paura che potesse annientarlo.
Ma
forse, rifletteva, aveva paura perchè sapeva
che Dawn sarebbe stata in grado di farlo.
Sdraiato
direttamente sopra la coperta, senza nemmeno aver scoperto il letto,
aveva portato le mani dietro la nuca, rivolto i gomiti in fuori,
inarcato le ginocchia e si era messo a pensare.
Ma non
a pensare a lei.
Scott
Wallis pensava agli eventuali nascondigli nei quali avrebbe potuto
trovare quella dannata testolina di legno con la fossetta a forma di
sedere sul mento.
Appurato
che tutti stessero dormendo, si alzò senza fare il minimo
rumore e si diresse verso la porta, che era stata appositamente
lasciata socchiusa.
S'incamminò
nell'umido della notte, con le mani in tasca, con un'espressione
pensierosa e con una mente che vagava in posti e pensieri che neanche
lui avrebbe saputo definire.
Dal
canto suo, Dawn non riusciva a dormire. Lei era ben diversa da Scott,
aveva il coraggio di perdersi in pensieri e riflessioni riguardanti
la mente e il corpo del ragazzo.
Aveva
deciso di andare a meditare, voleva sentirsi tutt'uno con la natura
che l'aveva sempre protetta da tutti questi avvenimenti che le
avrebbero potuto procurare scombussolamenti emotivi.
S'era
seduta al centro di una radura, aveva chiuso gli occhi ed aveva dato
ascolto alla madre creatrice d'ogni cosa, ma non passò poco
tempo che già si ritrovò a vertere la mente su
qualcos'altro.
O
su qualcun altro, per dirla meglio.
La
sua ingenuità, che non era per nulla solo apparente, le
impediva di soffermarsi sui dettagli più accattivanti, così
si era semplicemente messa a cercare dei significati per le mosse e
le posizioni che aveva assunto Scott nel breve momento del loro
piccolo dialogo.
Aveva
uno sguardo subdolo, le suggeriva il cervello, e questo non era per
nulla una cosa sulla quale avrebbe potuto auspicare bene.
Aveva
degli occhi bellissimi, le diceva il cuore, degli occhi che sarebbe
stato meraviglioso vederli viaggiare su di lei.
Aveva
una mente contorta ed un'aura scura, le diceva la mente, era
pericoloso.
Aveva
sussurrato ad un insetto, replicava allora lo stomaco, che non faceva
altro che contorcersi all'immagine di lui, e questo non poteva
dimostrare altro che una bontà ed una pazienza immense.
Non
riusciva a capire se la sua fosse preoccupazione o amore, se fosse
voglia di alleanza, di amicizia, o semplicemente di un paio di labbra
sulle sue.
Qualunque
cosa fosse stata, comunque, non avrebbe scalfito il suo carattere di
sempre.
Con
i piedi che affondavano sempre di più nella melma dal colore
verdognolo, Scott vagava nel paesaggio notturno con gli occhi
d'argento bluastro, al fine di trovare quella dannatissima statuetta.
L'aveva
ammesso, almeno a se stesso, era grande la voglia di andare a bussare
con le nocche sulla finestra che dava sul lettino di lei, ma
l'orgoglio, il suo solito carattere, la sua strategia e, soprattutto,
le occhiate indiscrete delle telecamere gli impedivano di farlo.
S'avviò
per un vialetto tra gli alberi che non aveva notato le due sere prima
e, mentre stava lì lì per raggiungere una radura, la
vide.
Una
figura piccola e immensa allo stesso tempo, che incuteva terrore e
sicurezza, tanto che Scott credette, per un attimo, di aver captato
l'aura verde smeraldo della ragazza.
Aveva
gli occhi chiusi, ma si era accorta della presenza di qualcuno.
Nel
momento stesso in cui aprì gli occhi e si girò, per
capire chi fosse, però, notò questa figura andarsene,
con le mani in tasca.
Non
stava correndo.
Non
aveva la nuca vermiglia.
Non
mostrava segni di pudore.
Se
ne stava semplicemente andando, quasi a dire non c'è nulla
di interessante, qui.
E
quella figura ad ogni passo prendeva ad assomigliare sempre di più
a Scott Wallis.
L'aveva
vista e se n'era andato.
E
non ce l'aveva di certo con se stesso per questo, no.. Scott Wallis
era fiero di ciò che aveva appena fatto.
Aveva
dimostrato a lui e al mondo che non aveva avuto bisogno di andare da
lei e baciarla per potersi sentire apprezzato come non lo era mai
stato.
Socchiuse
gli occhi, soffermandosi sulle pochissime parole che si erano
scambiati il giorno prima.
Aveva
avuto un'infanzia difficile, e lo sapevano benissimo tutti e due.
Era
stato sempre spintonato via da qualcuno che si era creduto migliore
di lui, e Scott l'aveva sempre lasciato fare.
Ma
ora, ora era stato lui a spintonare via qualuno.
E
così, quella era stata la prima occasione in cui Scott
assaporò il gusto della vittoria assoluta, ignorando
completamente quella minuscola pulce nell'orecchio che gli sussurrava
di aver sbagliato ancora una volta.
Diciamo
che non mi fa impazzire.
Però
la coppia mi piace tantissimo, quindi ho abbozzato una storia su di
loro.
AaaaaahDiononsonocarinosissimiinsieme?
♥.♥
Esattamente,
lo sono dannatamente >.>
Per
cui.. Ecco, beccatevi questa storiella decisamente Dottosa! :3
Spero
di non essere caduta nell'OOC, ma in caso avessi sbagliato.. Gradirei
che me lo diceste C:
Eeehi..
Guarda che il Reality non si è ancora sviluppato bene! Che ne
sai tu dei miei sentimenti?
Maddai,
Scott, si vede lontano una cifra che ti piace troppo Dawn.
Non
è vero!
E
invece sì!
E
poi in questa stora sono fottutamente OOC!
Ma
sta' zitto, mi ci sono pure impegnata, io!
Ti
sembro il tipo che, quando vede una bambola sola soletta di notte, se
ne va senza farsela?
Ah!
Hai visto che ti piace? Ho
solo detto che è bella.
Appunto.
D'oh,
mi hai fregato! Ma
solo per stavolta, chiaro?
Sisi..
Contento tu..
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