Anche le leggende si stancano.

di FrankieGreenHair
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Il ragazzo che era in lui strinse la chitarra.
Lui, invece, la lasciò andare.
Era un vecchio sogno di gente dimenticata, ormai. Era un antico fiore rinsecchito al sole e all’aria crudele che traspirava dalla sedia a rotelle. Era solo ciò che sperava, e lui aveva smesso di sperare molto tempo addietro.
La chitarra sfuggì dalle sue mani senza sforzo, come se ne avesse intuito i pensieri. Le chiavi tintinnarono a contatto con la realtà. Il manico si ruppe, staccandosi. Il corpo si sfregiò.
Quella era sempre stata una chitarra ambiziosa, non facile, una vera primadonna. Aveva conosciuto solamente il dolce tocco dell’uomo che la amava, e nient’altro, per tutti quei lunghi anni. Colpendo la grigia fine, però, capì che qualcosa era cambiato. Si spezzò urlando, come aveva sempre vissuto, e poi giacque, mentre un’unica foglia passava sul dorso, quasi a consolarla.
Il vecchio giacque con lei, immobile. Non si mosse. Dopo la sua metà, aspettava la morte.
 
E quella venne, ma nelle vesti di bambino.
“Nonno, andiamo a casa.” 




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