Erano
belle, dannatamente
belle. Lo sapevano, sapevano di suscitare bramosia in tutti i
ragazzi, e invidia nelle ragazze. E non se ne facevano un problema,
anzi.
Lily.
Sesto anno,
felicemente Serpeverde; gli occhi verdi come quelli del padre,
contornati da tantissime piccole lentiggini. I capelli rossi della
madre, dalla quale aveva ereditato anche la determinazione e
l'astuzia. Era alta, magra, i suoi lineamenti dolci non si addicevano
per niente al suo carattere. Adorava essere corteggiata e, a detta
delle cugine, ancora di più spezzare i cuori di giovani
studenti che
evidentemente credevano di aver fatto breccia nel suo, di cuore. Ma
si sapeva, l'unica persona di cui le importasse era probabilmente se
stessa.
Dominique.
Settimo anno,
Corvonero. La genetica parlava per lei: in parte Veela, aveva un
fascino indiscutibile. Bionda, occhi azzurri, un visino dolce che
usava per ottenere ciò che voleva: compiti, favori, ragazzi.
Le
piaceva particolarmente il francese, lingua che utilizzava per
maledire qualcuno, senza essere capita. Si era innamorata davvero
solo una volta, il fortunato era stato Ted Lupin; che in
realtà
tanto fortunato poi non era, dato che quando lei aveva scoperto che
si vedeva con sua sorella Victoire, gli aveva bruciato parte dei suoi
capelli da Metamorphomagus.
Rose.
Sesto anno,
Grifondoro. Tra le tre forse quella che aveva più successo:
era
intelligente, le piaceva studiare e odiava trovarsi impreparata in
qualcosa, che riguardasse le lezioni o gli ultimi pettegolezzi della
scuola. Era alta, magra, il fisico delineato dagli estenuanti
allenamenti di Quidditch ai quali non mancava mai: ovviamente, era il
capitano. E giocava come cacciatrice. Gli occhi azzurri, profondi, si
contornavano di boccoli rossi perfetti. Era la fidanzata storica di
Scorpius Malfoy, nessuno ricordava per quale motivo si fossero lasciati e nessuno si
sarebbe mai sognato di chiederlo a nessuno dei due. Fatto sta che
quando si incrociavano nei corridoi, le battute meschine non
mancavano. Era tremendamente calcolatrice, ma non se ne curava, anzi
quasi ne faceva un vanto: succedeva sempre quello che voleva e quando
voleva.
Tre
amiche, tre cugine. A Hogwarts con la famiglia:
Albus,
quinto anno,
tristemente Serpeverde. Moro e con gli occhi verdi, si diceva
assomigliasse particolarmente al padre alla sua età, come
lui poi,
era anche Cercatore. Era adorato dalle cugine e da tutti gli altri
per essere il cugino disponibile, mediatore, gentile. Era fidanzato
con Ariel Finnigan, una ragazza simpatica di Tassorosso, del suo
anno.
James,
settimo e ultimo
anno (o almeno così si sperava, quest'anno), Grifondoro.
Odiava la
scuola, e con essa tutto ciò che riguardava lo scrivere, il
ragionare, lo studiare. Anche lui era molto ambito dalle ragazze,
alto moro, occhi marroni ma intensi. Passava la maggior parte del
tempo con le sue due passioni preferite: il Quidditch e le ragazze.
Nessuno sapeva quale delle due cose gli piacesse di più, se
pavoneggiarsi in campo per la sua bravura nel parare palle oppure se
pavoneggiarsi con le ragazze per il suo corpo muscoloso e scolpito.
Hugo,
terzo anno,
Grifondoro. Capelli rossi, che odiava, occhi marroni, odiati
anch'essi. Era un ragazzo solitario, non gli piaceva parlare, anzi si
diceva che conoscesse a memoria la disposizione di tutti i libri
della biblioteca.
Scorpius
Malfoy, settimo,
Serpeverde. Biondo, occhi azzurri, fisico da paura. Le ragazze gli
morivano dietro, bramando una notte nel suo letto: desideri che di
certo lui non mancava di esaudire. Almeno nel limite delle sue
possibilità, non poteva rovinare la sua
popolarità portandosi a
letto chiunque. Giocava a Quidditch, come cacciatore, e adorava farsi
idolatrare dalle sue compagne. Odiava Rose Weasley (almeno
più di
quanto odiasse ogni membro di quella famiglia), e proprio questo lo
spingeva a cercare di essere migliore di lei in tutto: voti,
conquiste, Quidditch. La odiava e sarebbe anche arrivato a
corteggiare una delle sue ''adorabili'' cuginette, pur di farla
morire di rabbia. Già, magari l'avrebbe fatto, dopo essersi
liberato
della sua attuale conquista, tale Amber Caser, si doveva chiamarsi
così.
Quella
mattina dei primi
di Ottobre le tre cugine stavano entrando in Sala Grande, tutti si
girarono: chi veniva tirato per i capelli dalla propria fidanzata, chi
invece sorrideva alle due, nella speranza di uscirci, una volta o
l'altra; Rose,
passando davanti Serpeverde, lanciò una rapida occhiata a
Scorpius,
che sicuro della sua attenzione iniziò a baciare con
passione la sua
ragazza. -ehi Caser, occhio a non essere risucchiata, ti sta
divorando la faccia- fece con aria sarcastica la Weasley ''ci
risiamo, il battibecco quotidiano è iniziato'' si disse
Albus,
tornando a mangiare il suo pane tostato. -siamo di cattivo umore
oggi, Weasley?- -quando ti vedo, il mio umore peggiora sempre- gli
rispose freddamente, con un falso sorriso, prima di andarsi a sedere
tra i Grifondoro. Dominique e Lily intanto stavano parlando con due
ragazzi del settimo anno: Lysander e Lorcan Scamandro. Due nomi, una
garanzia, si: di stranezza. Ebbene, quei due, stravaganti e forse
pazzi quanto la madre, erano quasi gli unici a non cedere al fascino
delle due ragazze (di nessuna ragazza in realtà, forse tutte
troppo
spaventate dei Ricciocorni Schiattosi o di qualche altra strana
creatura), e ad essere in un certo senso loro amici. -domani si va ad
Hogsmade, avevamo visto giusto due vestiti perfetti per il vostro
Halloween: arancione e verde pistacchio. sono graziosi no?-
-decisamente- disse Lily cominciando a ridere, come faceva di
rado.
-ehi
voi due, c'è da organizzare una festa! anche te, Rose!- era
arrivato James.
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