A Thousand Miles

di Viki_chan
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Ci vuole un'introduzione, preparatevi, vi annoierò.
Questa storia si è classificata seconda nel contest "Rabbits on the run" indetto da Patronustrip sul forum di EFP, quindi è già scritta.
Sono veramente onorata di aver raggiunto tale risultato.
Oltre al prologo ci sono dieci capitoli e altrettante canzoni da cui ho tratto ispirazione. Sono tutte canzoni di Vanessa Carlton e sono tutte (salvo questa, che è più datata) tratte dall'album Rabbits on the run.
Ok, inizia la parte pesante: basandomi su alcuni versi precisi e sul mood delle canzoni, ho creato dei capitoli che trattassero degli stessi temi dei testi (l'abbandono, la rinascita, la voglia di cambiare). Alcune frasi sono riportate praticamente alla lettera (le ho sottolineate). Rabbits on the run è un album un po' complicato da capire al primo
ascolto. Parla di cambiamento, di fatica, di solitudine, ma anche di amore e di cieli stellati.
Ho cercato di contestualizzare tutta questa valanga di immagini ed emozioni secondo il mio stile.




Dedico questo capitolo a te, che la canticchiavi sempre.




A Thousand Miles

PROLOGO



If I could fall
Into the sky
Do you think time
Would pass me by?
'Cause you know I'd walk
A thousand miles
If I could
Just see you
Tonight
(A thousand Miles)



“Bunhill, Harry? Perché?” chiesi facendogli cenno di sedersi su una panchina, spezzando i suoi pensieri.
Non rispose, rimase a guardare il prato, le pesanti lastre di pietra ammonticchiate nei recinti di ferro battuto.
Eravamo entrati in un altro mondo, fatto di silenzio e di zampettare di scoiattoli.
Niente faceva pensare a Londra, la metropoli che ci circondava ma che lì non era riuscita ad arrivare.
Da secoli Bunhill Fields era lo stesso.
Quando capii che non mi avrebbe risposto, lo assecondai e rimasi in silenzio per lunghi minuti.
Lo sai, camminerei un migliaio di miglia se potessi soltanto vederti stanotte.” borbottai guardando il selciato che disegnava diversi sentieri nell'erba. “Strano luogo per scrivere una frase del genere, il pavimento di Bunhill Fields.”
“Per me invece è perfetto.” rispose tornando finalmente a guardarmi. “Cosa c'è di più eterno ed immutabile di un cimitero?”.




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