A Violet for You

di Julien Bathory
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L'uomo stava seduto sul ciglio del promontorio, ammirando le onde che si infrangevano proprio sotto di lui. Lo scoglio scendeva pericolosamente a picco, ma era comunque uno splendido spettacolo. Stringeva fra le dita una violetta, piegata dalla lieve brezza marina. La faceva girare sfregando dolcemente fra loro indice e pollice, tenendo fissi gli occhi su quel fiore.
Voltò il capo per guardare poco più a sinistra, dove c'era una pietra incisa, con su scritte alcune generali informazioni riguardo una persona defunta.
«Ti ricordi? Venivamo qui tutti i pomeriggi, proprio quando il sole si calava nel mare cremisi..»
Abbozzò un sorriso, non lasciando luce fuggire dai suoi occhi.
«Ti ricordi? Era tutto finito grazie a te. E per ringraziarti venivamo qui tutte le volte. Non ti sono mai mancati, i petali di rosa, o di gerbera, sul petto, vero?»
Deglutì, mantenendo l'espressione di poco prima.
«Ed ogni giorno, ti dedico l'inchiostro, che reputo più prezioso del sangue. Spero ti faccia felice. Malachi era arrabbiato, e diceva sempre che non dovevo gravare ai morti, mentre Elizabeth ripeteva sempre il contrario. Sai, non ha mai mancato di lasciarti tutte le piume che trovava.»
Disegnò dei cerchietti a terra, sull'erba fresca.
«E dopo che Malachi è tornato a Sanubhia, non l'ho più rivisto. Non è arrabbiato con te, ma con se stesso. Sono sicuro che presto si perdonerà. Ci ha rimesso un braccio, ma tu molto di più.»
Fece una leggera smorfia, sembrava una risata, senza suono.
«Anche Elizabeth si è ritirata. Penso che adesso sia a Poach. Si è sposata, sai? Avrebbe tanto voluto che tu ci fossi. Avrebbe scelto te come sua damigella d'onore. Ma io lo so che c'eri, lo so.»
Continuava a perdere le parole che pronunciava nel vento, senza distogliere gli occhi, spenti.
«Io e Jacques abitiamo proprio a due passi da qui, in quel boschetto. Sì, è la villa abbandonata che dipinse Damon. Lo sai? Ora è un pittore di successo, e sta vicino anche lui. E' sempre stato un fratello maggiore per me, e penso anche per te. L'ho amato, è vero. Adesso è diverso. Amore, ma in un'altra forma.»
Una lacrima scese, lenta e calda, sulla sua guancia destra, increspandosi nell'incolta barba.
«Un giovane padre non dovrebbe piangere. Oh, non lo sai? Beh.. alla fine Liz ha avuto una bambina.. e l'ha affidata a noi, perché se n'è andata anche lei, come han fatto Gioia ed Abigail.. Si chiama Sunny. E' davvero una bambina graziosa. Ora ha 7 anni. Ha i capelli come la notte, e gli occhi come la luna. Le racconto sempre di te. Sei la sua principessa preferita.»
Inspirò profondamente, bloccandosi varie volte per deglutire.
«Edwin, dopo essersi sposato con Liz, e dopo che la nascita di Sunny è giunta, è sparito, lasciandola sola. E' sparito, come la polvere portata via da un soffio di un bambino. E'.. triste.»
Si alzò, carezzando la fredda lastra di marmo.
«Ti voglio bene, Violet. Saremo sempre una compagnia.»




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