Like a candle you burned out.

di jellyfishprincess
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Alex stringeva il microfono. Il concerto era quasi finito e lui era pronto ad andare via. Posò la testa sulla spalla di Jack, poi si spostò immediatamente appena sentì i suoi amici suonare le prime note di Lullabies. Rabbrividì. Non aveva mai cantato quella canzone dal vivo, faceva rinascere in lui troppi ricordi. Iniziò a cantare, quasi sussurrando le parole.
«Make it a sweet, sweet goodbye, it could be for the last time and it's not right. "Don't let yourself get in over your head," he said. Alone and far from home we'll find you... »

Chiuse gli occhi e fu come se fosse tornato a quel giorno di anni prima. Quella mattina in cui Tom non era andato a svegliarlo. Gli era sembrata una cosa stranissima, lo faceva praticamente da sempre. Andava da lui e ogni giorno trovava un sistema diverso, una volta urlava qualcosa, un'altra gli rovesciava un bicchiere d'acqua in faccia, un'altra ancora suonava qualcosa con la sua batteria. Alex era rimasto per un po', con gli occhi chiusi, fingendo di dormire e aspettando Tom. Poi si era alzato, diretto verso la camera del fratello.
« Tom? »aveva chiamato, fuori dalla porta della stanza. Non aveva ricevuto nessuna risposta, pensava che stesse ancora dormendo.
« Tom! » aveva detto di nuovo, stavolta con un tono di voce più forte. Poi aveva aperto la porta. Suo fratello era immobile, disteso sul letto, con un'espressione rilassata sul viso, come se stesse sognando qualcosa di piacevole. Alex aveva sfiorato la sua mano, pallida e fredda, che stringeva ancora una pistola. Le lacrime avevano cominciato a bagnargli il viso, mentre continuava a stringere la mano di Tom.
« N... Non può essere... » aveva sussurrato, e poi aveva abbracciato il corpo del fratello.
« Non voglio lasciarti, Tom. » Lui era sempre stato la persona più importante per Alex, il suo modello da seguire. Ma Tom si era sempre sentito escluso, odiato da tutti, incompreso e abbandonato. Si era dato all'alcool per un periodo. Era sempre silenzioso, sempre sorridente con suo fratello, in realtà era frustrato, avrebbe voluto solo un po' di attenzione, qualcuno che lo capisse e che lo ascoltasse. E lui lo aveva capito, lo aveva sempre saputo.
« Canterò per te le parole che hai sempre voluto dire, che avresti voluto urlare per farti sentire. » aveva detto in lacrime a Tom.

Poi Alex aprì gli occhi. Non era più il ragazzino di dodici anni, nonostante avesse di nuovo le stesse lacrime. Alzò gli occhi, guardò il pubblico davanti a lui. Per alcuni di quei ragazzi lui importante come Tom lo era stato per lui. Si asciugò una lacrima, poi cantò le ultime parole.

« I miss you. I'm so sorry. I'm sorry, I'm sorry




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