Non
pubblico da un sacco, lo so. Ma senza ispirazione come si fa? Ad ogni
modo, ecco una storiella fresca fresca, questa sarà di
più capitoli, chiedo gia scusa per eventuali futuri ritardi.
Contiene:
nudità e vaghi riferimenti sessuali (scriverò
capitolo per capitolo cosa vi si trova ok?).
I
personaggi non sono miei, appertengono a Yoshihiro Togashi, questa
storia è stata scritta per puro divertimento e non a scopo
di lucro.
Spero vi piaccia.
Royal White Fur
Chapeter 1 – Lucky as usual!
-Una donna nuda vestita da gatto?! Ma se questa frase non ha nemmeno un
senso logico! O è nuda o è vestita da gatto!
-Dai
Keiko non ti scandalizzare! Sicuramente è qualche pazza che
si diverte a fare scherzi strani! Ad ogni modo è su tutti i
telegiornali!
Yusuke
si volta lievemente a guardare la ragazza che gli cammina accanto, non
sembra convinta dalle sue parole ma quando incrocia il suo sguardo
sorride e annuisce. Ha un sorriso stupendo e accomodante, di quelli che
farebbero sentire a proprio agio chiunque, anche dopo aver insultato
tutti i suoi defunti. La strada per la casa di Genkai non è
più particolarmente lunga e si sente già il
vociare tipico di Kuwabara che discute con Hiei e i suoi monosillabi.
Sono sempre i soliti: litigano di continuo, ogni santo giorno, e certe
volte fanno anche a botte, ma in fondo credo si vogliano addirittura
bene. Anche perché se davvero Hiei non volesse che Kuwabara
uscisse con la sua adorata sorellina credo che avrebbe gia provveduto a
farlo fuori senza nemmeno curarsi di far sparire il suo cadavere.
Yusuke scuote lentamente la testa pensando a quanto la testa di Hiei
sia contorta e insensata agli occhi di chiunque. Solo Kurama sembra
riuscire a capire cosa frulla nella testa di quel nanerottolo
scontroso, e per quanto Hiei finga indifferenza tutti ormai hanno
capito quanto lui tenga realmente a Kurama. Ora la radura davanti alla
casa della defunta maestra è completamente visibile
davanti ai loro occhi, Kurama e Yukina stanno tranquillamente
sorseggiando del te seduti su una coperta stesa sul prato, il
ragazzo le sta raccontando qualcosa e la ragazzina ride sommessamente
lanciando qualche occhiatina alla figura nera di Hiei che ormai sta
cercando di uccidere Kuwabara con i suoi occhi di fuoco.
-Per
quanto tu dica di essere il demone più forte del
Makai… resti un nano!
Lo
sguardo di Kuwabara ha un non so che di sfida quando il “nano
più forte del Makai” lo colpisce con il suo minuto
piedino destro in piena faccia scaraventandolo contro un qualche albero
nel bosco alle sue spalle. Gli occhi dello youkai brillano di
soddisfazione mentre si dirige verso la sorellina e la volpe per
sorseggiare il te appena versato in una tazzina decorata elegantemente
con delle piccole rondini blu.
-Kuwabara?!
Tutto bene?
La
voce di Yusuke si perde nel bosco e pochi secondi dopo la voce di
Kuwabara arriva con forza alle orecchie di tutti.
-Si
sto bene! Quel nano mi ha fatto saltare le otturazioni ma non
dirglielo!!
Kurama
e Yusuke si guardano e scoppiano a ridere mentre Hiei accenna un
sorriso bevendo sotto lo sguardo dolce di Yukina. Yusuke intanto
risponde al compagno.
-Ok,
tranquillo non glielo diciamo!
Il
pomeriggio trascorre tranquillo a ridere e scherzare con i compagni di
vecchie battaglie e a sorseggiare il delizioso te che solo Yukina
sapeva preparare. Quando il cielo inizia a variare il suo colore con le
tinte calde del tramonto Yusuke e Keiko si concedano per tornare a casa.
-Potevamo
anche restare a cena!
La
voce imbronciata di Yusuke irrita la ragazza che con tono fintamente
pacato lo riprende.
-Devo
fare i compiti… e pure tu dovresti farli!
Il
ragazzo sorride mentre si fermano davanti alla porta di casa Yukimura.
Lei ricambia il sorriso e il silenzio si fa imbarazzante. Lui sa bene
cosa si aspetterebbe lei in questo momento, ma non è ancora
pronto a darle un bacio in piena regola, non gli dispiacerebbe, anzi!
Tuttavia non si sente di illuderla così quando lui stesso
non sa ancora cosa vuole veramente da lei, da loro. Inoltre da quando
è diventato un detective per conto del piccolo Enma la sua
vita è in costante pericolo e, non sa perché, ma
sente che se non la bacia lei non si affezionerà troppo a
lui. Spera che senza atti “ufficiali” lei forse
potrebbe dimenticarlo se morisse.
-Beh,
allora a domani!
Lei
sorride con discrezione mentre lo saluta e lui si allontana ostentando
la sicurezza che in quei momenti perde del tutto.
Yusuke
passeggia da solo per le solite viuzze del quartiere residenziale dove
abita, lo fa quasi ogni sera per sgranchirsi le gambe e respirare
l'aria fresca che invade quella zona dopo cena. Passa accanto ai soliti
edifici silenziosi e giunge al parco, sorride guardando l'altalena su
cui dondolava ogni giorno quando era piccolo e sua madre doveva
spingerlo sempre più forte: da piccoli non è mai
abbastanza in alto. Vi si siede e con i piedi a terra dondola
delicatamente, le catene cigolano sotto il suo peso e sente il fruscio
del vento tra gli alberi. Un suono inusuale attira la sua attenzione,
è flebile ma acuto, breve e intervallato dal silenzio. Si
alza e tende l'orecchio per capire da dove proviene e da cosa potrebbe
essere prodotto, ora ha le caratteristiche tipiche di un lamento.
Sembra provenire dalla piccola "casetta" sotto allo scivolo blu, si
avvicina e il suono diventa più chiaro confermando la sua
provenienza. Appena fuori dalla struttura in compensato blu scuro
riconosce il suono come il tipico lamento di un gattino e si sporge
nella struttura con sicurezza.
-Ma
perché certe cose succedono solo a me?
Nel
piccolo spazio dentro alla struttura si distingue la figura esile e
sinuosa di una ragazza, plausibilmente sui 17 anni, dai capelli biondo
platino lunghi fino alle spalle, la pelle bianca come il latte e gli
occhi inaspettatamente grandi dal colore poco riconoscibile nella
penombra. La ragazza esibisce due grandi orecchie da gatto e una coda
foderate di pelo bianco con delle lievi tigrature grigie, con le mani e
la coda nasconde con scarsi risultati le parti più intime
del suo corpo completamente nudo.
-miao...
Il
ragazzo si toglie le giacca e gliela porge con calma ma la ragazza si
appiattisce contro la parete mentre un ringhio sommesso comunica il suo
disappunto.
-Dai,
prendila...
Allunga
la mano ulteriormente ottenendo come unico risultato un rapido miagolio
acuto e un graffio sulla mano sferrato ad una velocità
disumana, pulisce il sangue su un fazzoletto e chiama Kurama sul
cellulare.
-Dai...rispondi...Kurama?
Sono Yusuke! Sono al parco giochi dietro casa mia...si quello con lo
scivolo a forma di elefantino. Ho un problema, ho trovato qui la donna
di cui parla la tv... Ma non credo sia semplicemente vestita da
gatto…
Yusuke
si siede al suolo davanti all'entrata del riparo, la guarda mentre si
volta lentamente in una posizione più confortevole e, forse,
più sicura in caso di attacco, se ne accorge solo ora, i
suoi arti hanno una proporzione diversa rispetto a quella umana: i suoi
piedi paiono più lunghi e ne appoggia solo la punta, la
gamba pare più corta di quanto ci si aspetterebbe. Il suo
corpo è così curioso eppure nonostante tutto
resta sinuoso e morbido, quasi sexy. Lo sta guardando fisso negli
occhi, non sbatte le palpebre, le sue grandi orecchie sono chiaramente
ruotate verso di lui.
-Quindi...come
ti chiami?
-miao!
Il
classico miagolio a bocca aperta rivela dei sottilissimi canini che
scompaiono dietro alle labbra sottili e curvate al centro in un
conturbante sorriso involontario. Gira un orecchio verso destra senza
distogliere lo sguardo dal moro e pochi istanti dopo anche Yusuke sente
dei passi sulla ghiaia del parcogiochi.
-Yusuke?
-Kurama,
sono qui sotto allo scivolo!
Il
ragazzo si avvicina con calma continuando a parlare
-Scusa
il ritardo, ma cos'hai detto di aver trovato? Per telefono non ho
capito molto...oh!
-Ora
capisci?
Il
ragazzo da capelli rossi chinato accanto a Yusuke annuisce scambiando
degli sguardi intensi con la curiosa creatura, il movimento della sua
coda si fa più rapido e marcato mentre annusa l'aria in
direzione di Kurama. Si alza restando a gattoni, ora il suo fisico
risulta perfettamente adatto a procedere sui quattro arti mentre si
avvicina al rosso annusando con le labbra socchiuse. Lo Yoko allunga
delicatamente la mano verso di lei che lentamente si avvicina fino a
sfiorarla per poi strusciare con forza la guancia contro le dita esili.
-Che
gattina simpatica! Senti? Fa le fusa!
Yusuke
lo guarda allibito, il suo amico ha sempre avuto il tocco magico per
interagire con la gente ma non pensava fosse bravo fino a questo punto!
-Si,
lo sento ma...hai idea di cosa sia questa ragazza?
Kurama
scuote la testa mentre accarezza la ragazza sui capelli, lei sembra
gradire molto il contatto visto il consistente strusciarsi agli abiti
del ragazzo.
-Non
so cosa sia ma mi pare chiaro che non è umana...
Allunga
una mano sulla sua spalla.
-Forse
dovremmo portarla via prima che si ammali: è molto fredda.
Yusuke
annuisce e propone di portarla da lui, casa sua è piuttosto
vicina e nessuno li avrebbe visti passare. Si alzano e appena Kurama
inizia ad allontanarsi la creatura lo segue camminando a quattro zampe
e miagolando sonoramente. Pochi minuti dopo arrivano a casa Urameshi,
sua madre non è in casa e la ragazza li segue con cautela
nel territorio inesplorato del salotto. Sembra da subito gradire
l'atmosfera calda e rilassata tanto che salta su un divano e si
raggomitola in un angolo senza perdere di vista Yusuke che seduto su
una sedia di fronte a lei la fissa confuso. Kurama entra nella stanza
con una scodella di latte tiepido e la appoggia al suolo davanti alla
ragazza che lo fissa curiosa annusando lievemente l’aria.
-Dai,
bevine un po'... È buono!
La
gatta continua a guardarlo finchè lui non bagna un dito nel
liquido e glielo passa sul naso che lei lecca ripetutamente.
-Oddio...ma
riesce a leccarsi il naso!- lo stupore di Yusuke è tangibile
-Non è umano!
-Beh,
questo mi pareva chiaro.
Il
sorriso scherzoso e naturale di Kurama cozza completamente con le sue
carezze sinuose sulla schiena nuda della ragazza mentre beve il latte
con rapidi schiocchi della lingua.
-Forse...dovremmo
metterle qualcosa addosso.
Kurama
segue lo sguardo fisso di Yusuke: forse Keiko l'avrebbe ucciso se
l'avesse visto guardare con aria languida i seni abbondanti della
ragazza strusciare ritmicamente contro il tappeto ad ogni lappata di
latte.
-Si,
forse hai ragione.
Qualche
ora dopo la ragazza finalmente si addormenta sul divano con addosso una
t-shirt di Yusuke e delle mutandine di sua madre appositamente bucate
per fare posto alla coda. Avrebbero voluto vestirla di più
ma la signorina aveva rimesso i suoi nuovi amici a posto con qualche
unghiata a Yusuke e qualche innocua zampata d'avvertimento per Kurama.
-Continuo
a chiedermi cosa può essere...
Kurama
la guarda e risponde sospirando.
-So
solo che il suo è un odore da youkai... Per il resto ne so
quanto te.
-Quindi
è un demone? A vederla così non sembra... Non
parla neanche! Sta lì e fa la gattina da salotto...
Riavviandosi
i lunghi capelli rossi il ragazzo scrolla le spalle, non sa nemmeno lui
perché la ragazza non parli e continui a comportarsi come un
comune gatto, ma soprattutto non ricorda di aver mai visto in tutta la
sua vita un demone simile a quello, demoni gatto ce ne sono molti,
certo ma sono tutti uomini grandi e muscolosi ricoperti di pelliccia
sulla schiena e sulle gambe, feroci e aggressivi. Mentre le femmine
sono dei veri e propri gatti, lunghe sui due metri e affamate di dolce
carne di youkai, ma comunque dei gatti. Che strana creatura
è quella che ora si rigira nel sonno sul divano?
|