One band, one dream...ONE DIRECTION.

di CarotsHazza
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Avevo compiuto appena 18. Dovevo fare l'università...a Londra.
Mio padre mi aveva comprato un piccolo appartamento (Non era chissà che da quanto avevo capito, ma per me andava più che bene).
Quel giorno ero partita alle 6:00 in modo che sarei arrivata (in aereo) alle 10:00 nella  'reggia' per disfare le valigie.
Salutai tutti e salii sull'aereo.
Avevo dormito tutto il tempo....e finalmente ero arrivata. Scesi dall'areo e chiamai un taxi: 
-Trafalgar Square, per favore.-Dissi al taxista.
Ci misi poco più di dieci minuti.
Pagai il taxista e scesi dall'auto. Prima di entrare mi fermai a guardare quella piccola casetta.
Era piccola,piccola costrita con mattoncini rossi e aveva un piccolo giardino. Era perfetta. Aprii il cancello ed entrai nel giardinetto, feci altri passi ed arrivai alla porta di casa.
La 'spalancai' e mi ritrovai in un delizioso salotto, era un po' retrò e lo adoravo. Salii al piano di sopra e c'erano tre stanze: una camera da letto, il bagno e uno stanzino.
Entrai nella camera da letto e decisi di disfare la valigia.
Appena avevo finito, cioè a ora di pranzo, andi a fare un giro per le vie londinesi e mi fermai in un fast food per mettere qualcosa sotto i denti. Entrato lessi il menù e alla fine ordinai:
 -Un hamburger, per favore.- dissi al cameriere. Alla radio trasmettevano la canzone 'What Make You Beautiful' dei One Direction una band del posto di cui me ne aveva parlato una mia amica.
Non è che ci andavo matta per loro, ma erano bravi e ormai la canzone  mi era entrata nella mia testa...'Baby you light up my world like nobody else The way that you flip your hair gets me overwhelmed....' Stavo canticchiando, nella mia mente.
Arrivò il cameriere che poggiò il piatto con il panino nel tavolo.
Non feci, nemmeno, in tempo a prendere il paninoin mano, che il mio sguardo fu catturato da cinque ragazzi.
Cinque ragazzi dai volti famigliari. Forse l'avevo già visti prima di entrare al fast food.
Uno di loro mi guardò squadrandomi. Si sedettero due tavoli da me mentre ridevano e scherzavano, mentre io ero lì, sola soletta, a mangiare il mio panino. 




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