Let the memories live on- Il peccato più grave

di _reddy96_
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Prologo

Undertaker gettò via Ciel, ridendo, quasi fosse una bambola rotta, mentre io mi avventavo su di lui,.

-sapevo che ti saresti avventato su di me.- disse. Lo vidi, il mio piccolo padroncino, volare via verso il pavimento del salone. Se non avessi cercato di prenderlo sarebbe morto. E questo non potevo permetterlo, non dopo tutta la fatica che avevo fatto per farlo diventare com’era. Non ci pensai due volte, fu quello il mio errore. Mi poggiai al corrimano della scala e saltai di nuovo verso di lui cercando di afferrare la sua mano.

- mostrami i tuoi ricordi.- diceva la voce dello shinigami. Mi sembrava così lontana. Fu solo abbassando lo sguardo che mi accorsi della punta della falce conficcata nel mio stomaco e del sangue che si espandeva come una macchia d’olio sulla camicia. Morire non faceva male. Era quasi come addormentarsi e poi risvegliarsi dopo un brutto sogno. La piccola mano di Ciel lentamente scomparve risucchiata dalle tenebre, la sua voce che pronunciava il mio nome scomparve con lei. No, anzi quella voce non scomparve. Si trasformò, diventando una voce femminile, una voce familiare.

“Sebastian… Sebastian… Salgor, lasciami!” oh, sì. Come avevo fatto a dimenticarlo? Come mi ero dimenticata di lei? Eppure era sempre con me. Come potevo, anche solo per un secondo, aver dimenticato lei? Mi sembrava incredibile, quasi impossibile sentirla di nuovo. Quanto tempo era passato? Otto, dieci, vent’anni? No, no… solo due. Due anni, sì, c’era anche il padroncino con me quando la conobbi. Fu lui a farmela conoscere. Due anime non possono conoscersi se qualcosa non le spinge a incontrarsi.

“lasciati andare. Lascia che i ricordi ritornino.” Diceva la mia voce. Oh, si ricordavo di averlo detto. Aprii gli occhi, stavo cadendo giù in un abisso senza fine. Ma lei era lì, accanto a me che mi osservava in silenzio. La guardai e lei sorrise dolcemente. Tipico di lei. Quel sorriso le stava proprio bene. Sembrava nata per sorridere.

“Prendi la mia mano.” Disse porgendomi la piccola mano bianca. Non ora, sono così stanco. Non riuscivo a muovere un solo muscolo. Ci provai, ma non riuscivo nemmeno a parlare. Chiusi di nuovo gli occhi, li sentivo pesanti. Era la prima volta in tutta la mia vita che provavo il desiderio di addormentarmi. Rise, piroettando nel vuoto.

“Non ti fidi di me?” disse. “vuol dire che dovrò costringerti.” Cosa? Costringermi a fare cosa? Mi afferrò la mano prendendola saldamente tra le sue e cominciò a volare. Da quando poteva volare? Non me lo aveva mai detto. Vedevo tante pellicole intorno a me. Tante storie conosciute. Ma certo! Era il mio Cinematic Record. Quelli erano i miei ricordi. Volti noti, Lau, Mey Rin, Ciel… lei. Fu proprio lì che si fermò.

“vuoi?” mi chiese. E sia. Lasciamo che i ricordi rivivano.




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