Come petali di ciliegio

di Fiordispina111
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C’era troppa luce.

C’era troppa luce; eppure per lei, quel mondo era solo nero.

Camminava lentamente, non c’era fretta…

Non c’era niente a dirla tutta.

Sapeva perfettamente dove i suoi passi lenti la stavano conducendo.

Perché poi?

In quel momento non riusciva a ricordarlo.

In quel momento qualcosa le stava divorando il petto.

Si fermò.

“Qualcosa le stava divorando il petto?”

Stupita abbassò lo sguardo; non c’era niente!

Si tasto nel punto esatto, ma non percepì niente percepibile al tatto.

Non c’era niente, eppure le stava dilaniando il petto.

“Forse era dentro di lei!”

Forse…

“Ma perché curarsene?”

Nulla aveva più importanza.

Riprese a camminare; il dolore cominciava a diventare più forte.

“Cosa poteva mai danneggiare così un sangue puro?”

Neanche lei sapeva perché pensava, perché le importava…

Niente aveva più importanza ormai.

Da tempo si era rassegnata ad un esistenza dietro le sbarre di una gabbia dorata.

Si ferma.

“Una gabbia dorata?”

Non esiste più quella gabbia per lei, qualcuno le ha regalato un sogno…

E’ fuori, è libera!

Libera di cadere prigioniera di un’altra gabbia; una gabbia senza muri né sbarre, una gabbia del cuore.

"Per questo il cuore fa male?! Forse, stanno finendo di preparare la gabbia: la sua nuova prigione!"

Da questa sarà difficile uscirne…

“tof!”

Un rumore impercettibile.

Solo l’orecchio di una sangue puro come il suo poteva udirlo; era il rumore di un petalo che si posa sulla sua diafana pelle!

"Era morbido e profumato."

La sangue puro lo prese tra le mani, lo rigirò tra le dita e capì: l’unica persona che aveva mai amato, le era stata portata via! Proprio come quel petalo era stato crudelmente strappato dal suo fiore, per opera del crudele vento!

Fu un attimo, non lo fece consciamente; saltò sul ramo e vi si sedette, poi poggiò il petalo vicino a un fiore, e rimase lì a proteggerli dal vento che li avrebbe di nuovo divisi.

-“Perché piangi?”

"Qualcuno aveva parlato, ma chi?"

La sangue puro abbassò lo sguardo e vide un cucciolo d’uomo...




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