cap 9
Soul Calibur III
Il caso della spada maledetta.
Prologo
Io, Hercule Chairot (detto anche Chairot Hercule), mi trovo attualmente alle
prese col più intricato caso che mi sia mai capitato. Nella mia lunga carriera
investigativa sono venuto a capo dei casi più complessi, ho sfidato le menti
criminali più geniali e perverse di questo pianeta, ho messo le manette alla
gente più insospettabile ( tutti ricorderanno il caso del Sith rincoglionito),
mandato al patibolo più gente di Saddam Hussein, Hitler, Mussolini, Stalin e
Gorge Bush messi insieme. Eppure mi trovo ad affrontare una sfida quale il mio
poderoso cervello non ha mai affrontato. L’omicidio di Siegfried Schtav…
Schtuff… Sbruv… insomma quello con lo spadone. Per questo mi trovo nel mondo di
Soul Calibur, accompagnato dal mio fedele capitano Mastings. Ho idea che questo
complesso enigma richiederà non solo il massimo impegno delle mie celluline
grigie ma anche una buona dose di bomboloni alla crema e dolcetti della mia cara
Franc... ehm… del mio caro Belgio. In questo momento ci stiamo dirigendo verso
la Grecia, alla volta dell’Eurydice Shrine, dove scommetto il mio metro e mezzo
di statura e i miei splendidi baffetti neri che troveremo informazioni
interessanti…
Capitolo 1. Due virili fanciulle.
Chairot e Mastings arrivarono all’Eurydice Shrine con passo trionfale. Il
confronto fra i due era curioso: anche con la bombetta nera in testa, Chairot
non arrivava alla spalla del compagno. Una volta arrivati videro una dolce
fanciulla dai capelli biondi che pregava di fronte a una statua. Appena vide
arrivare Chairot, ella estrasse la spada e alzò lo scudo domandando: - Chi siete
e cosa volete? – Chairot sollevò il cappello e rispose: - Sono Heracle Chairot,
investigatore privato belga. Avrei qualche domanda da farle signorina… - la
ragazza si avvicinò e rispose: - Sophitia Alexandra, e non ho alcuna intenzione
di rispondere alle sue domande. Non prima, ovviamente, di aver provato ad
ammazzarla secondo le tipiche usanze greche. – Chairot prese Mastings e lo usò
come scudo dicendo: - Lui è quello che deve combattere. – A quel punto arrivò
un’altra graziosa fanciulla, la quale chiese a Sophitia: - Cara, cosa succede? –
Sophitia rispose: - Questi signori vorrebbero farmi qualche domanda Cassandra
cara. Niente di che preoccuparsi, torna a casa, ci incontreremo quando mio
marito uscirà. – Cassandra obiettò: - Potrei mai lasciare la mia amata sorellina
qui da sola a combattere con quegli omaccioni? – Chairot bisbigliò: -
Mastings, penso che stiano parlando di te. – in quel momento le due si
lanciarono addosso al povero Mastings e iniziarono con lui una battaglia
furiosa. Dopo tre ore di lotta all’ultimo sangue, tutti e tre erano sfiniti e
incapaci di combattere, ma a risolvere la situazione ci pensò Chairot, il quale,
dopo aver finito i bomboloni alla crema, andò dalle due sorelle e le tramortì
con il suo bastone da passeggio.
Quando si svegliarono, Sophitia chiese mentre abbracciava amorevolmente la
sorella: - Allora, quali domande volevate farci? – Chairot prese un blocchetto
per gli appunti e cominciò a chiedere: - Domanda n°1: conoscete una pasticceria
che prepara dei dolci in grado di sostituire le mie paste frances… ehm… belghe?
– Sophitia lo guardò un po’ stupita e rispose: - Certo! La pasticceria "Il dio
goloso" giù in città. Io e Cassandruccia ci riforniamo sempre là, ma non troppo
spesso perché ci teniamo alla linea. – Chairot prese appunti sul suo blocchetto
e continuò: - Domanda n° 2: conoscevate Siegfried Schtaff…Schciff…quello con lo
spadone? – questa volta fu Cassandra a rispondere: - Lo conosco. Una volta sono
stata a casa sua. Pensa che ha provato a farmi delle avances. Ma io gli ho detto
che c’era già qualcuno che mi aspettava a casa. – lanciò uno sguardo amoroso
alla sorella, poi continuò: - Quel Siegfried è un vero porcone! Se volete
saperne di più dovete andare a casa sua. – Chairot disse, dopo aver finito di
prendere appunti: - Ci siamo già stati ed era in fiamme. C’era solo quel tipo
magrolino che non ricordo come si chiamava. Se non sbaglio il narratore l’ ha
detto, aiutami Mastings… – il compagno rispose: - Si chiamava Revenant signore.
– Chairot esclamò: - Ah giusto! Gli ho anche offerto delle paste, ma ha
rifiutato. Mi sembra di capire che non amavate il Signor Schters…Siegfried,
giusto? – Cassandra rispose: - Lo odiavano tutti! Noi anzi siamo state le più
buone con lui! Gli augurerei la morte però. Sa che una volta era posseduto dalla
Soul Edge e che ha ammazzato un sacco di persone? Non gliene faccio una colpa,
però lo vorrei vedere schiattare tra mille tormenti per quello che ha fatto! –
Chairot chiese: - Allora non vi addolorerà molto sapere che è schiattato tra
mille tormenti. – Cassandra esclamò portandosi le mani alla bocca: - Oh! Io non
immaginavo che fosse morto! L’ ho detto ma non lo pensavo davvero! Adesso sono
così dispiaciuta di non averlo accontentato quando mi chiese di fermarmi a casa
sua per la notte. – Sophitia le scoccò uno sguardo omicida e sibilò: - Non
devi neanche pensarle queste cose. – Chairot disse: - Avrei un’ultima
domanda. Cosa sapete della Soul Edge? – un tuono squarciò il cielo,
l’occhio di Sauron fece capolino tra le nuvole e iniziò una piacevole
(soprattutto per Chairot) pioggia di paste e dolcetti quando il detective
pronunciò quelle due parole maledette: "Cosa sapete". Cassandra e Sophitia si
lanciarono uno sguardo d’intesa, poi Cassandra disse: - Nienteeee! Cos’è questa
cosa che non bisogna nominare?! Ti pare che mia sorella possa aver distrutto la
Soul Edge, che adesso si stia preparando a partire per fermare l’armatura di
Nightmare che è stato riportato in vita da uno stralunato tizio con una falce? E
ti pare che io abbia intenzione di seguirla per avere anche io la gloria
imperitura? Non dica assurdità! – Chairot disse: - Bene! Direi che abbiamo
concluso. Le informiamo che tutte le navi e gli aeroporti sono bloccati
dall’ispettore Japp. Tranne una certa nave pirata. Quindi non riuscirete a
scappare da nessuna parte. – ma le due non lo ascoltavano più perché avevano
preso a sbaciucchiarsi. Chairot disse al compagno: - Adesso dobbiamo proprio
andare Mastings. - - Oh, dobbiamo proprio? – rispose Mastings con la bava alla
bocca. Chairot lo prese e si allontanarono da lì, diretti in
Egitto.
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