Shuffling

di _LostinLove
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mi chiamo Amy. cioè, è il mio soprannome. in realtà sono Amelia. non sono la strega cattiva dei fumetti. ho 16 anni. abito a Londra. sono magrolina, alta, capelli castani e occhi verdi. adoro sorridere e cantare.

quel giorno stavo scivolando sul ghiaccio nella pista canticchiando una canzone dei Beatles, che le cuffie dell'ipod mi offrivano. feci una piroetta in aria e tornai a terra, sentii quel dolce rumore del ghiaccioa acotnatto col ferro dei pattini. sorrisi e aumetnai la velocità. la pista era praticamente vuota, c'erano solo un paio di persone. ma dovevo aspettare un caro amico: Louis. era da circ aun anno che era diventato famoso. non lo vedevo da tempo, anche se abitavamo nello stesso quartiere. lo avevo intravista qualche sabato, ma ero sempre troppo impegnata per andare da lui. mi aveva presentato una volta Niall e Harry.
devo confessare che erano entrambi delle eprsone veramente dolci e gentili. mi aveva promesso che quel giorno sarebbe venuto a patinare con me. sbuffai e feci uscire una nuvoletta di fumod alle labbra. fissai verso l'entraata della pista, ma non lo vedevo ancora. poi, da lontano, sentii la sua voce. fui quasi bloccata di colpa dalle sue parole. mi sentii svenire, quanto aveva atteso quel momento! fui così confusa che sbattei contro qualcuno.
"scusa.", borbottai di fretta aggrappata alle spalle del ragazzo.
"fai attenzione a dove vai.", appena alzai lo sguardo lui sembrò accennare un sorriso. poi mi lasciò la vita e scivolò via. io rspirai profondamente e mi diressi vrso Louis.
"ehy, Amy!!", sentii che mi gridò quando gli fui vicino. mi aggrappai al bordo della pista e lui mi abbracciò, io gli stampai un bacio sulla guancia, e fece altrettanto.
"ciao, come va'?"
"bene. pattiniamo?"
"ovvio.", dissi sorridendo. lui ridacchiò e mi venne affianco. "sei ancora capace?"
"non ne sono sicuro.", risi e mi affrettai a superarlo. lui mi stette dietro con fatica. gli presi una mano e sorridendo lo accompagnai. dopo una manciata di minuti sapeva pattinare liberamente.
passammo quasi tutto il pomeriggio così, poi, tutto d'un colpo si ferò e rispose al telefono. sempre sorridente mi venne incontro.
"era mia madre. ha detto che puoi venire a mangiare da noi. lei non c'è. ci saranno anche i ragazzi.", ero confusa.
"anche loro?", farfugliai.
"sì, dai. sono fantastici."
"emmm... però le facciao le omellette?"
"come no! forza, andiamo.", uscimmo dalla pista e indossammo le nostre scarpe, io le converse nere.

Louis bussò alla porta. gli aprì un ragazzo riccioluto e sorridente: Harry. appena lo vide lo abbracciò forte. mi sentii di troppo. poi mi vide, e il suo sorriso si allargò. "ciao Amy!", mi gridò e mi saltò addosso. mi sentii ancora più stupita: si ricordava il mio nome?
"ciao Harry.", sussurrai.
"Entrate! tua madre ci ha fatto venire prima. lei è già uscita. stavamo preparando la tavola. hai fame, Amy?"
"emmm. sì.", borbottai appoggiando la borsa sul divano.
"bene, perchè c'è pizza.", sgranai gli occhi. pizza? io e louis la preparavamo insieme da piccoli. entrata in cucina vidi Niall e un ragazzo dalla pelle più scura intenti a preparare la pasta. diedi uno sguardo a come si erano conciati.
corrugai la fronte. "scusatemi, ma la pizza non si prepara così.", presi la pasta che avevano appena fatto e la gettai, avevano sbagliato completamente gli ingredienti. "per favore Louis prendi i soliti ingredienti." luii sorrise e scappò dietro una porta.
"Em, io sono Amy, e vi mostrerò come si prerara la vera pizza italiana."
"e tu sai cucinarla?", chiese Naill.
"mia madre è italiana.", entrambi sorrisero, e cosa che mi stupì Harry e Niall mi abbracciarono. mentre l'altro ragazzo mi sorrise. dalle loro facce si intuiva che si fidavano di me.




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