In una storica citta`, "Cisi-dipi-trin" era il canto
giornaliero del tipografo sistemato bene a fianco del
paese. Lui stampava per affetto e non per soldi, e
questo faceva uscir dai gangheri gli Dei di quel
secolo. Piu` lavorava bene e piu` il tipografo si
evolveva e aumentava di volume; le leggi di dove
viveva le applicava il tappezziere, non permesse e
illecite. Talvolta il tipografo veniva citato
ironicamente come qualcosa di stupendo, ed un
fiume d'orgoglio scorreva dentro di se. Un giorno
gli fu incaricato di dar nome ad una torre, e poco
ottimista che era segui` ugualmente la sorte, e
penso` profondamente. Ad un cenno del vento una
figura si mosse fra le carte: era l'autrice della torre
con un fantoccio che presentava doti eccezionali.
La correttezza degli impegni del tipografo era tale
da sembrare un veicolo senza ruote, ampio e senza
pari, e in sua compagnia un gambero di fiume si
scopriva sempre padre per non perdere il coraggio,
si sa! Al punto in cui siamo il tipografo, che
secondo la leggenda si fissava continuamente su
una celebre commedia di Aristofane, non pote`
valicare altri stati ne dedicarsi all'amorevole
attenzione dei Barbari. Il sovrano della citta`,
sfornito di ogni qualita` per governare, pretendeva
che il tipografo si presentasse a lui mediante
passaporto; la mancanza di questo avrebbe richiesto
l'uso di ambigui vaccini e l'obbligatorio ascolto
della suggestiva canzone natalizia austriaca, nota in
tutto il mondo. Il tipografo dunque era sotto
l'attenzione di tutti, quando scateno` una lotta
poetica tramite annotazioni e documenti che
colpiranno alle spalle anche i piu` voraci amanti del
cinema muto, i pesci!!! Sebbene egli avesse mani
di fata, quando picchiava metteva i guanti ( che
sono frequenti in Aprile ), ma la camorra siciliana
non era propri d'accordo con lui; infatti una lista
appetitosa infestava nel laboratorio del tipografo, e
delle spie luminose mostravano un'arpa e delle
chitarre intitolate "Proprio Io".
Le ultime lettere del tipografo gli permisero di
trovare un carro per il carbone, una porta del
Mediterraneo e uno studioso di uccelli. Come
vedete il Tipografo non si dava alle cose futili. |