New Page
La sfera dalle 4
stelle
Goku e Chichi chiamarono loro figlio Gohan, in onore del
nonno adottivo di Goku. Ma di preciso come venne loro l’idea? In che occasione
ritrovarono la famosa sfera dalle 4 stelline? Questa è una mia interpretazione di
quello che accadde. ^-
*
Era una tranquilla mattina
d’estate. Il sole splendeva nel cielo terso, del tutto privo di nubi, e la
temperatura stava aumentando velocemente.
Chichi si rivoltò sudata fra le
lenzuola ad occhi chiusi, ma il caldo ormai le aveva tolto ogni voglia di
dormire e mugugnando infastidita infine buttò le coperte da un lato e si mise
seduta. Quindi scostò i capelli dal volto e si guardò intorno, trovando come al
solito il posto accanto a sé vuoto. Si alzò in piedi con l’intenzione di
controllare il figlio, mentre lanciava uno sguardo all’orologio sulla parete: le
10 passate. Era in ritardo per preparare la colazione! Poiché il bambino dormiva
ancora, con la codina avviluppata intorno ai fianchi, evitò di disturbarlo.
La ragazza si fiondò
silenziosamente in bagno a lavarsi e ne uscì dopo appena cinque minuti, si
vestì, legò i capelli in uno chignon basso e corse in cucina. Fortunatamente
Goku non era ancora tornato dai primi allenamenti, in questo modo riuscì a
cucinare con più calma; in genere era affamatissimo e vederlo in quello stato la
spingeva automaticamente ad essere il più rapida possibile.
Per minuti il brusio dei fornelli
e i cinguettii provenienti dal giardino furono gli unici rumori che risuonarono
in cucina. A Chichi non dispiaceva affatto l’atmosfera rilassata, anzi, vi si
trovava a suo agio e considerava il posto splendido. Ovviamente non possedevano
tutte quelle comodità a cui era abituata prima di sposarsi, ad esempio il
condizionatore pronto per le giornate torride come quella ma…
- Eccomi!- fece una voce maschile
allegra, seguita dal tonfo della porta che si chiudeva.
- Bentornato.- rispose la giovane
pulendosi le mani col grembiule ed affacciandosi sul corridoio.
Goku le diede un fugace bacio
sulla guancia passandole affianco per entrare in cucina.
- Uh, che buon odore! Ho una
fame!- esclamò e si avvicinò con l’acquolina in bocca ad una padella. Prima che
potesse sollevare il coperchio, Chichi aveva bloccato con fermezza la sua mano,
premendola contro il metallo bollente.
- Lo sai che devi aspettare…
quante volte te l’ho detto di non fare così?!- alzò il tono, mentre lo fissava
con sguardo truce. Il ragazzo divenne bordeaux per il calore e balzò
all’indietro.
- Sei cattiva.- replicò appena
finito di soffiare sulla mano scottata.
- Non mi impietosisci con
quell’espressione offesa sai?- disse lei a braccia conserte- Ci sono delle
regole da rispettare in questa casa!
- E io che volevo chiederti di
venire a fare il bagno con me oggi.- mormorò il ragazzo imbronciato, uscendo
dalla stanza.
La moglie restò alquanto
perplessa a tali parole. Loro non avevano mai… insomma sarebbero stati stretti
nella vasca in due, non ci aveva mai pensato e poi… che cavolo di proposta era
di punto in bianco? Inferocita lo seguì ad ampie falcate, acchiappandolo per la
maglia arancione:
- Aspetta un attimo. Mi hai fatta
arrabbiare, ma mica ti ho detto di no.- borbottò scontrosa e imbarazzata allo
stesso tempo- Se ti facesse piacere…- deglutì a fatica, non riuscendo a
continuare oltre il discorso.
Goku si voltò di nuovo
sorridente:
- Allora andiamo tutti e tre al
lago dopo?
- Tutti e tre? Lago?- ripeté la
giovane scombussolata, sbattendo più volte le palpebre.
Il marito annuì:
- Che ne dici di fare un picnic
lì? Sarà più fresco che a casa e potremo anche fare il bagno se ci va. Lui sta
ancora dormendo?- chiese indicando il soffitto.
- Sì, ma dobbiamo deciderci a
dare un nome al bambino, non si può continuare a chiamarlo così.- rispose lei
infastidita.
- Già… beh ci penseremo entro
stasera.- scrollò le spalle- Intanto vado a lavarmi.
- Va bene. Quando hai finito
vallo a prendere e portalo qui con te.- acconsentì Chichi sospirando.
- Ok.
Detto questo, Goku si allontanò,
mentre lei riandò davanti ai fornelli e nell’attesa fece colazione.
Circa una mezz’ora dopo ecco di
ritorno il marito col figlio ancora insonnolito in braccio; la ragazza non poté
impedirsi di sorridere a quella vista. Le parevano così simili fra loro!
- Bene, io ho finito e inizio a
ripulire. Sistema il bambino nel seggiolone.- disse al giovane, il quale eseguì
prontamente l’ordine, prima di mettersi a mangiare con l’appetito di sempre.
Stava per finire, quando il neonato iniziò a singhiozzare e piangere, facendo
voltare verso di sé entrambi i genitori. Chichi si apprestò ad avvicinarglisi,
ma ricordò di avere le mani insaponate e dovette fermarsi:
- Scusa Goku, potresti dargli il
biberon? E’ lì davanti a te.- chiese- Ora mi sciacquo le mani e arrivo.-
proseguì aprendo il rubinetto.
Il ragazzo, rimasto un po’
confuso a quella richiesta, ci aveva messo un po’ ad alzarsi ed aveva appena
preso in mano il biberon quando lei si voltò.
- Dai, non ti preoccupare, faccio
io.- intervenne stringendo a sé il piccolo e tendendo una mano per ricevere
l’oggetto. Goku scosse la testa:
- No. Fammi provare.- rispose
interstadito. La ragazza sospirò e lo osservò quindi avvicinare lentamente il
contenitore al bambino, finché quest’ultimo non allungò le braccia e lo
prese.
- Hai visto? Guarda come beve!-
esclamò lui impressionato.
- Sì, lo so.- fece lei, divertita
dalla sua reazione esagerata.
- Aveva fame anche lui, eccome!-
continuò il giovane attento, carezzandogli nel frattempo la testolina. Il figlio
lasciò il ciuccio e fissò il padre a occhi spalancati per alcuni lunghi attimi,
come a volerne assorbire l’immagine.
- Penso sia meglio finire di
prepararci se vogliamo andare al lago.- disse ad un tratto la giovane, reprimendo a stento le risa- O si farà
tardi.
- Già.- annuì Goku, distogliendo
finalmente lo sguardo dal suo bambino. Non immaginava la quantità di borse di
cui lo avrebbe caricato Chichi per quel “semplice” picnic.
*
|