Il circo della notte
L'entrata al circo, è solo l'inizio di quella notte da sogno.
Luci e colori catturano i tuoi occhi mentre guidano la folla all'interno del tendone.
La gente si accomoda, impaziente di vedere lo spettacolo. Sperando che l'attesa sia valsa la pena.
Le luci si spengono improvvisamente, si fa così buio da non vedere a un palmo dal proprio naso.
Piccole e deboli lucine scintillano sopra la folla, sopra di te, sembrano stelle.
Prospero l’Incantatore al centro del palco, ancora non illuminato, osserva anche lui quel gioco di luci.
Un
sorriso ironico gli sfugge. Forse la bambina si chiama Celia perchè
alla scelta del nome, lei per un attimo aveva dato uno sguardo al
cielo*.
Magari era un cielo stellato, oppure di un azzurro limpido, di un blu intenso, o ancora di un grigio spento. Chissà.
Piovono scintille dorate mentre, per un attimo, torna tutto buio.
Poi una luce punta sul palco, una figura compare. Un uomo, un mago si può supporre dall'abbigliamento stravagante.
Alla
luce ricci scuri e ribelli si mostrano; il volto fino a due secondi
prima chinato, ora si solleva sfoggiando due intensi occhi smeraldini.
"Benvenuti a le Cirque des Rêves, dove ogni sogno può diventare realtà ..con un pizzico di magia."
L'illusionista
fa strani e intricati movimenti, e subito è una magia. Una bambina
compare al suo fianco, la sua assistente, così la presenta.
Il
pubblico comincia a sbalordirsi. "Chissà quale tipo di trucco ha
usato." Molti rimangono impressionati dalla somiglianza che la piccola
ha con il mago.
Una sola cosa differenzia quei due volti così simili. Lui sorride, lei ha un broncio.
Prospero l’Incantatore si sfila il cilindro dal capo annunciando l'estrazione di un coniglietto bianco per la piccola Miranda.
La bimba guarda il mago con un cattivo sguardo, poi si concentra sul cappello. Il pubblico lo nota. Qualcosa non va.
Dal
cilindro esce fuori un tenace cagnolino che morde la mano del mago, il
quale la ritira subito con un esclamazione sofferente.
Un clamore di risate, anche tu ridi mentre osservi quella scena. E noti che la bambina sta sorridendo. Lo spettacolo continua.
Quella che era stata presentata come l'assistente, e che Prospero l’Incantatore continua a chiamare con diversi nomi, Samanta, Alice, Diletta, Alissa, Matilde,
ora si scopre essere un illusionista all'altezza del mago. Sembra una sfida tra prestigiatori. Un 'padre contro figlia', l'esito risulta comico.
Il
pubblico ride, la piccola Celia è felice, Prospero l’Incantatore
nasconde il suo sorriso dietro a bronci dovuti alle sue magie non
riuscite. Recita.
Si potrebbe definire uno scontro a colpi di bacchetta, ma i due prestigiatori non usano bacchette. Usano solo sguardi.
Anche se il mago ne segue con gesti delle mani, per fare scena probabilmente, è uno spettacolo dopotutto il loro.
Ma
la notte è breve, il loro numero finisce. Con un inchino salutano il
pubblico. Alle loro orecchie arriva uno strepito di applausi.
Il pubblico batte le mani, tu batti le mani, sei soddisfatto.
Nello
stesso modo in cui è iniziato, lo spettacolo finisce. La luce
si riduce a due coni che illuminano le due figure sul palco.
I
volti dei due prestigiatori si piegano in un inchino, nascondendo occhi
smeraldini. Ricci scuri e ribelli indietreggiano, eclissandosi nel buio.
Anche i due coni di luce si dileguano lentamente, lasciando solo piccole deboli luci scintillare sopra la folla.
Tutti
alzano lo sguardo, tu non fai la differenza, sembra davvero un cielo
stellato. Quello a cui stasera tutti gli spettatori hanno rinunciato.
Piovono
scintille dorate mentre, per un attimo, torna tutto buio. Poi le luci
si accendono, il palco è vuoto, proprio come in principio.
La gente
si alza, lo spettacolo è finito, non c'è più niente da vedere. Una scia
di luci e colori indicano l'uscita. Pian piano anche la folla si
dilegua.
La notte è finita, l'alba è giunta. Non è più il momento di sognare. Fuori non è più buio, la luce dell'alba schiarisce il cielo.
La
gente comincia ad avviarsi, si avvia oltre ai cancelli, si avvia verso
le loro abitazioni. Anche tu te ne vai, stringendo bene al collo la
sciarpa, per non prendere freddo.
Lo spiazzo fuori dal tendone si
svuota, in poco tempo è tutto deserto. E intanto partono i preparativi
per il prossimo crepuscolo, per il prossimo spettacolo. Un altro sogno.
A
fine spettacolo Prospero l’Incantatore scrive una lettera, non scrive
nessun indirizzo sulla busta, l'affida ad una colomba bianca, è sicuro
che quella lettera raggiungerà la sua destinazione.
Scrive a lei, la
madre di Celia, le racconta di quali prodigi è stata capace la piccola,
le racconta che ora è pronta.. pronta a diventare la stella del circo.
Pronta a vivere e gioire.
La ringrazia del nome di cui ha voluto far
dono alla piccola. Spesso ci pensa, a separare il mondo dei morti da
quello dei vivi c'è solo una cosa: il cielo.
*Il nome Celia ha più di una possibile origine. Tra queste: potrebbe essere legato a Caelius,
derivato dalla parola caelum "cielo".
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