La luna d'autunno

di aleksandra92
(/viewuser.php?uid=168706)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


[SAZIARSI] Camminando mi accorsi che erano le dieci di sera , non mi ero nemmeno resa conto che era trascorso così tanto tempo da quell’episodio strano e inquietante . Guardavo i negozi, con sguardo vuoto mi ricordai che non mi ero ancora nutrita , il mio stomaco a quel pensiero si mise a protestare rumorosamente ma giusto che ci pensavo in quel momento , andai a sbattere contro ad una persona che scoprì che era un uomo, e niente male anche. Ma per mia sfortuna era ubriaco , se io dovessi bere sangue di una persona ubriaca finirei per sentirmi brilla come quella persona e in quel momento sarei vulnerabile , finchè non mi passerà l’effetto dell’alcool . “ oh!....mi scusi non l’avevo vista….chiedo scusa ” dissi io con cordialità. “ ma no! Non ti preoccupare zuccherino ” mi rispose l’ubriaco. Ad un certo punto costui mi prese per un braccio, non riuscì neanche a spostarmi di un passo, ma al posto di spostarmi lo spostai io e con facilità , con estrema facilità. Lo presi per il collo e lo morsi senza fare complimenti e senza pensare a tutte quelle persone che potevano vedermi, lo feci e basta. Dopo il pasto, portai il corpo nel vicolo li vicino a me, nessuno sembrava essersi accorto di quello che era appena avvenuto e trassi un sospiro di solievo . Guardai il corpo inerme davanti ai miei piedi , per fortuna mi ero fermata in tempo senò lo avrei ucciso di sicuro. “ ah! ” dissi all’improvviso. “ cavolo!.... ma quanto ah bevuto sto carciofo!! ” mi ritrovai con la testa annebbiata , non riuscivo a ragionare ,ero completamente ubriaca mi sentivo leggera come l’aria , appena facevo un passo sbandavo e non potevo rischiare di andare a sbattere contro qualcuno l’unica possibilità che avevo era di tornare a casa in un altro modo . Dovevo trovare un posto dove nessuno mi avrebbe vista sennò addio copertura, andai in un vecchio magazzino e quello che vedevo era disabitato da tanto tempo(per mia fortuna) , vidi delle scale che portavano al terrazzo in cima alla struttura “perfetto” pensai . In cima guardai in giro accertandomi che non ci fosse e che non mi vedesse nessuno, a quel punto presi un gran respiro e mi concentrai sulle mie ali, ali che non avevo usato tanto spesso per via della mia copertura da studentessa delle superiori e ingenerale . Le ali spuntarono quasi subito, le sentivo indolenzite per tanto tempo di non utilizzo, ma riuscivo a sentire ancora tutte le piume , erano di un colore nero intenso che ti ci potevi perdere se le fissavi troppo intensamente, le sbattei una volta due e spiccai il volo, era meraviglioso sentire il vuoto sotto di me ,l’aria tra i capelli che mi spettinavano , cominciai a ridere ma non di isteria, ma di una risata piena di gioia pura era meraviglioso, vedere tutte quelle luci della città le volevo vedere bene e quindi mi appollaiai su un albero alto e li sospirai di meraviglia era così bello stare li ,ci sarei stata per sempre se non fosse stato così tardi, guardai l’orologio e vidi che erano le 12,15 “ ah!.. accidenti i miei mi uccideranno ” dissi nel panico e rispiccai il volo verso casa.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=940855