Durante il sesto tentativo di allargare l'universo, una
figura non sfocata si getto` nel pianeta piu` vicino,
galleggiando sulla sua aureola per diversi attimi
prima di naufragare insonne sull'umida terra dove
avrebbe poi indossato una coppia di ali rigide. Si
esibiva gia`, dopo poco o niente, in volteggi e code
d'aria ottenendo suoni stesi per largo che lo
precedevano. I suoi nemici lo rintracciarono nei
pressi del castello avvolto dalle fiamme; fu
pugnalato mentre si chinava a torso nudo verso
un'apertura dritta - "Che Palle!" - disse aprendo la
bocca 15 volte. A causa del dolore incessante
purtroppo non dormi` la sera; si levo` al mattin con
l'ossa rotte, mostrando un lieto viso al nuovo giorno.
Due cose lui faceva con passione: arbitrava partite
di pallone e aveva fama di prestigiatore. Un giorno,
dal taschino con stupore, estrasse, assai spaurito,
l'impareggiabile Piero! Egli era un ragazzo molto in
gamba, e non mollava mai ogni qualvolta avesse
una situazione in pugno; una sera seduto sul
felsineo musico` un atto di gentilezza cosi` bene
tanto che una fase acuta del brano emesse un
tintinnio che copri` tutto il Lido. Piero custodiva a
portata di mano uno dei piu` bei capi
d'abbigliamento, e dentro una tasca lui ci trovava
sempre un bel pezzo di formaggio "Bel Paese".
La bella presenza di alcuni maialetti gli fece venir
voglia di pisciarsi addosso; Piero rimase alquanto
stupito e solo dopo qualche decimo di secondo
scopri` che quei porcelli appartenevano ad una
razza spregevole comandati dalla soave figlia del
Re Lear! La fanciulla poco sollecita al matrimonio,
indusse Piero al completamento di tre difficili
prove: recuperare un potente esplosivo sito nello
scantinato del mago Alvaro; dipingere un quadro
astratto ( ma fino ad un certo punto ), e per ultima
creare il titolo di un famoso romanzo giallo! Piero,
che aveva sempre sofferto i problemi
dell'Urbanesimo, questa volta si butto` a capofitto
considerandosi capace di riuscire nelle tre prove. La
casa del mago Alvaro era ai pressi di una rupe
poderosa, e facilmente riconoscibile perche` priva
della sua meta`. Piero sistemo` un mitragliatore
davanti l'uscio di casa e poi si apposto` sul tetto e
attese! Intanto una casetta fra i rami si sfascio`
completamente e cadde per terra piu` volte; il mago
Alvaro, visibilmente inquieto, scateno` un furioso
temporale che si abbasse sul povero Piero,
perplesso e tropico del capricorno allo stesso
istante. Pero` il potere del mago duro` poco a causa
di una malattia che si portava dietro da anni, dovuta
all'uso di granturco avariato. Piero, privo di
disinvoltura, ne aprofitto` e gli fece la festa con le
uova; ora il povero ragazzo non sapeva che il mago
Alvaro era protetto da due abili trapezisti che
facevano anche i tecnici del suono a casa
dell'Ispettore Scott. Cosi` Piero venne agguantato in
cielo e nel tentativo di liberarsi, con un sol pugno
uccise uno dei trapezisti. Intanto uno struzzo
preistorico volava da quelle parti e vide il ragazzo
dimenarsi; l'uccellaccio, che aveva imparato molte
furberie da un vigile parigino, profetizzo` la rovina
dei due esseri volanti, in acque putride. Piero in
quel momento indossava un vestito molto `ernaz,
infatti gli ricordo` di quando s'ingrasso` di polenta
nel parco dei divertimenti piu` vicino. Il trapezista
rimasto, che leggeva nel pensiero, addiziono` il
numero di parole pensate da Piero; poi sottraendole
da quelle che non ebbero significato, alla fine della
frase, ottenne un numero di lettere equivalente al
colloquio che c'era stato fra il mago Alvaro e lui 3
giorni prima. Piero fu sganciato in volo, e cosi`
cadendo ando` ad ospitare un punto del suolo non
ben livellato. Le reazioni del Mago in certi drammi
erano rispondenti alla realta`, per cui non esito` a
prendersi il suo riposino dopo pranzo. Menta,
Tomaie e Astro furono disposte fuori dalla casa di
Alvaro in segno di pace, mentre la luna volgendogli
la gobba, brillo` sulle terre dei piu` alti personaggi.
Le triplici incognite di questo racconto ( non ancora
svelate ) concludono in coro quello che accadde in
un periodo unto e venato compreso fra l'aldila` ed
una variazione della stessa; fine del discorso! |