L vs BB, all'ultimo sangue

di MaryElle54
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Perdevo un sacco di sangue. Voleva farmi morire così, probabilmente. Che cosa orribile. Mi dovevo ribellare, sentivo che dovevo farlo, o non sarei sopravvissuto a quella furia omicida. Ma ero già molto debole. Il dolore era atroce. Respiravo a fatica, col viso a terra, stringevo il terreno per il dolore. Lui inginocchiato affianco a me, con la maglietta nera macchiata del mio sangue. Sapevo che sorrideva sadicamente, mentre teneva delicatamente la punta del coltello su un'altro punto della schiena. Si rigirava il manico fra le mani, decidendo cosa fare, come torturarmi. Non lo sopportavo, che decidesse così della mia sorte. Improvvisamente mi voltai e lo colpì con un pugno sulla faccia. Non ce la feci a rialzarmi, ero pur sempre ferito. Avevo i due fianchi letteralmente bucati, un braccio rotto e sulla schiena una ferita profondissima che arrivava dalla prima metà della schiena a poco più su dei reni. Quel pugno fece più male a me che a lui. Infatti mi accasciai a terra sulla schiena, ma non del tutto privo di forze. sentì che si era voltato, ma non riuscivo a vederlo. Si alzò, e lo vidi: era arrabbiato, ma anche sorpreso.
< L... Non me lo aspettavo da te. sei abastanza forte, mi hai fatto male. Ma pagherai anche questo.. > Si avvicinò velocemente, ma io ero pronto. Appena si chinò col coltello pronto a ferirmi nuovamente, gli diedi di scatto una ginocchiata nello stomaco. L'adrenalina mi salì, e riuscii a rialzarmi, mentre lui era piegato in due, tenendosi lo stomaco con le braccia. Lo colpì di nuovo con un pugno, che lo fece cadere. Mi resi conto che aveva lasciato cadere il coltello, e lo raccolsi fulmineo. Intanto lui si era rialzato.
< Un detective che uccide? Questa mi è nuova. >
< Sarebbe legittima difesa, in questo caso. > Dissi. Anche quì non lasciai trasparire nulla di ciò che pensavo, solo il dolore per le ferite.
Si avvantò su di me, io lo colpii nuovamente. Lui non cadde stavolta. Fisicamente era meno forte di me, ma di poco. Ed io ero provato per le ferite. Continuammo a lottare, il coltello era caduto chissà dove, oramai era chiaro: mi voleva uccidere con le sue mani. Infatti la lotta era sempre più dura e furiosa.
Dopo un pò io finii a terra, nuovamente steso sulla schiena, lui che mi stringeva il collo. Lo vidi, ed aveva anche lui qualche taglio, ma soprattutto molti punti arrossati, dove presto si sarebbero formati dei lividi. Soprattutto una gamba perdeva sangue, ero riuscito a ferirlo. Magari avrei potuto tentare di scappare, se solo fossi riuscito a liberarmi da quella morsa. Lui continuava a tenermi, oramai mi mancava l'aria. Ero sul punto di lasciarmi andare, quando riuscii ad afferrare con le mie mani il suo collo. A quel punto la sua morsa si fece meno pesante, e riuscii a respirare. Dopo poco riuscii addirittura ad alzarmi, anche se malamente. Continuavo a perdere l'equilibrio, ma non a cadere. Lo colpii alle gambe con un calcio, cadde lasciandomi il collo e scappai. Non avrei potuto sostenere la situazione ancora a lungo. Prese a inseguirmi, ma era ferito alla gamba. Eravamo praticamente alla stessa velocità. Feci un breve calcolo mentale, e scoprii che mancavano pochi minuti al giungere dei soccorsi. Conoscendolo, avrà usato il vecchio trucco di bloccare le porte. Non ci avrebbero messo molto a sbloccarle. Pochi minuti, magari avrei resistito. All'improvviso, sentii le forze mancare. Il sangue. Guardandomi dietro, vidi una scia del mio sangue, e capii di averne perso troppo. In conseguenza, persi anche velocità. Mi raggiunse che eravamo vicini al muri, mi sbattè contro esso,mi prese per i capelli, e mi scontrò la testa col muro più volte.
Caddi in ginocchio, lui mi ributtò a terra e mosse le mani verso il mio collo, ma riuscii a bloccargliele a stento. Ignoravo il forte dolore al braccio rotto e facevo forza. Ma la testa mi girava, ero stordito, perdevo sangue dalla fronte, dal corpo.... Così cedetti, e lui riprese a strozzarmi. Non ce la facevo a controbbattere, stavo lentamente perdendo i sensi. Il suo sorriso sadico, gli occhi rossi sfavillanti dalla gioia del vedermi in quello stato. Poi sentii l'aprirsi di scatto delle porte principali. Vidi dei uomini in nero girare l'angolo del muro che ci separavano da quelle porte e fermare BB. Vidi Watari, anche lui uscito dalle porte principali, che era fermo all'angolo a guardare sconcertato la scena. BB, che cercava d ribellarsi alla presa dei uomini che lo bloccavano,urlava; arrabbiato perchè mi vedeva ancora respirare, perchè la sua vendetta non si era conclusa. Poi solo l'immaggine offuscata di Watari che correva in mio soccorso, con il terribbile sottofondo delle urla di BB. Non ricordo nient'altro di quella notte, le immaggini vanno subito al mio risveglio in ospedale. l soffitto bianco, Watari seduto a fianco, io in un letto sempre bianco. Fasciato e curato, ma comunque stanco.
Ero rimasto in una specie di coma per una settimana. Ovviamente chiesi a Watari che fine avesse fatto BB, e lui mi disse che era riuscito a scappare. Non rimasi spaventato o altro, sapevo che non avrebbe ritentato di uccidermi. Mi avrebbe però sfidato in qualche modo, ed io ero pronto.

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Nota dell'autrice

BUON GIORNOOOOOOOOOOOO!!!! ( o notte, dipende dai momenti.)
Allooooooooore, mi sento parecchio realizzata!! Ho finito questa FF, che doveva essere solo una one-shote, ma vabbè.
Forse è troppo sanguinosa, e poi mi sento in colpa nei confronti di L, che è quasi morto, poverino!! :'(
Cooooooooomunque, recinsete per piacere!!!! voglio taaaaaante recinsioni! xD






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