The end of a dark period

di Sherlock Holmes
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Abbandonato sul legno, scorsi il foglio del ferale discorso.
Mi concentrai poi sulla libreria.
Per passare il tempo, afferrai un saggio rilegato dal secondo scaffale.

“Middle Ages: A Dark London Period”

Iniziai a sfogliarlo svogliatamente, mettendo i piedi sulla scrivania.
“L’ultimo periodo oscuro di Londra è quello che io e Watson abbiamo scongiurato…” pensai amaramente, ricordando i piani e le macchinazioni di Moriarty…
La pagina conclusiva del romanzo di Watson, sulla quale campeggiava il mio “The End?”, era ancora inserita nella macchina da scrivere.
Sorrisi.
In quell’istante, la maniglia dello studio di Watson si abbassò, e il dottore fece il suo ingresso.
Calai il volume, fissando i miei occhi scuri nei suoi.
- Salve, Watson… E’ strano trovare un tale libro sui suoi scaffali.- gli dissi, indicandogli il titolo - Faceva parte della mia eredità, per caso?-
Mi puntò il dito contro.
- LEI!- gridò.
- Oh, si calmi, Watson… Non ho piegato la pagina del libro per tenere il segno…- gli dissi, pacato, posando il volume sulla scrivania.
- LEI si è finto MORTO!-
- Sì… Pressappoco.-
- Pressappoco?- ripetè, con rabbia - Si rende conto? Mi ha fatto passare le pene dell’inferno, Holmes! Razza di stolto, idiota, maledetto…-
- Non la pensava così, al mio funerale…-
- Cretino, ipocrita…-
- Ha finito?-
- NO! Dannato egoista bastardo!-
Lo osservai, inarcando le sopracciglia.
Con voce bassa, mi disse:- Ora ho finito.-
 
Tacemmo entrambi.
Per qualche minuto, Watson mi esaminò, da capo a piedi.
Poi, con un sorriso, mi confidò:- Sono contento che sia… vivo e… in buona salute.-
- Potrei dire la stessa cosa, amico mio.- 




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