Do you remember all the things our mother wrote?
T i t o l o Do
you remember all the things our mother wrote?
F a n d o m
The
vampire diaries
P e r s o n a g g i / P a i r i n
g Damon
Salvatore, Stefan Salvatore
G e n e r e
Generale, Malinconico
A v
ve n i m e n t i Flashfic
T i m e l i n e 3x13
P r e m e s s a d e l l
' a u t o r e Io
quei due li amo. PUNTO! Mi conoscete, sapete perfettamente che sono
Delena fino al midollo. Ma quando lei lo stava chiamando, nonostante si
trovasse davvero in difficoltà, si, ho sperato che Damon
rifiutasse la chiamata. Insomma, stava parlando con il suo fratellino e
come il caro, anzi, carissimo, Klaus ci insegna, LA FAMIGLIA VIENE
PRIMA DI TUTTO. Non sono del tutto d'accordo con questa sua
affermazione, ma quando si tratta dei Salvatore, non posso che dargli
ragione.
Hanno proprio bisogno di stare un po' insieme quei due. Comunque, ho
scritto questa robetta così, giusto per fare qualcosa
inerente
alla splendida puntata di venerdì. Le recensioni fanno molto
piacere, ricordatevelo :D Buona lettura, belli.
Do you remember all
the things our mother wrote?
«
Lo sai, alla fine non c'è niente di più
importante del legame che unisce una famiglia. »
«
Dovresti dirlo a mio fratello »
I'd remember all the things my mother wrote:
That we don't eat until your father's
at the table,
We don't drink until the devil's turned to dust,
Never once has any man I've met been able to love,
So if I were you, I'd have a little trust.
We don't eat -
James Vincent McMorrow
Stefan,
ti ricordi tutte le cose che nostra madre ci scrisse?
Ti
ricordi, mentre con quell'espressione furba mi guardi divertito,
ciò che ci insegnò?
Perchè
io si. Io mi ricodo tutto ciò che ella ci scrisse. Le sue
raccomandazioni e i suoi consigli; le sue volontà e le sue
debolezze.
Ma
sembra tutto perso adesso, quando ci ritroviamo a combattere per una
stessa meta, così sbagliata, ma allo stesso tempo
così irresistibile.
Sembra
tutto fuggito, scappato, nascosto, mentre ci fissiamo con orgoglio e
pensiamo a quegli occhi color cioccolato. Ti ricordi, Stefan, di quando
ti medicai quella ferita? Quando
piangendo venisti da me, chiedendomi di aiutarti e io lo feci, come
ogni fratello maggiore che si rispetti.
Ti
ricordi, fratello, quando, aiutandoti a rialzarti, ti diedi quella
pacca sulla spalla?
Quando,
prima di partire per la guerra, ti abbracciai così forte da
farti male?
Quando
ti coprii, dicendo a nostro padre che eri fuori in giardino, mentre in
realtà te la spassavi con Katherine?
La
amavo anche io, ma lo
feci.
Per
te.
Cosa
ricordi del viso di nostra madre, così angelico? Cosa
ricordi di nostro padre, della nostra famiglia?
Mi
guardi come se fossi un estraneo e in qualche modo, lo sono.
Perchè siamo stati distanti per anni e anni, persi,
smarriti, disperati. Ci è bastato premere quell'interruttore
per non sentire l'uno la mancanza dell'altro. Ma io non voglio farlo,
non di nuovo. Perchè sei tutto ciò che mi rimane,
sei la mia famiglia.
Ti
ricordi, Stefan, ti ricordi tutte le cose che nostra madre ci scrisse?
Che
non dobbiamo mangiare finchè nostro padre non è a
tavola; cosa che facevi sempre, a differenza di me che, di nascosto,
prendendevo i pezzi di pane e piano li masticavo. Lo ricordi questo?
Amiamo
la stessa donna, Stefan, di nuovo, ma non per questo ti
metterò da parte, non per questo perderò l'ultimo
membro della mia famiglia. E' già successo una volta e mi
è bastata.
Ti
conosco, fratello e so che non sei così, so che sotto quella
maschera c'è uno Stefan diverso, combattivo, ma anche leale
e fin troppo dolce.
E
adesso lei mi sta chiamando, e me la immagino, con il telefono vicino
all'orecchio sostenuto dall'esile mano che, nervosa, si morde le labbra
aspettando con ansia la mia voce. Ed è bella, maledizione,
bellissima.
Ma
non rispondo.
Perchè
quest'attimo lo voglio dedicare a te.
Al
mio fratellino.
Alla
mia famiglia.
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