Premetto due cose:
sono già grandicella per questo fandom quindi non
comincerò a farne parte, ma i pokémon sono stati
un passaggio enorme e molto importante della mia infanzia quindi,
confesso, che come altri cartoni li porto ancora dentro di me con
gioia. Molti ricordi legati e divertenti e tutt'ora mi fa piacere dare
un'occhiata a quello che il genere propone :)
Seconda cosa, la
flash qui sotto è stato un sogno, un pò nebuloso
e anche troppo corto ma che mi è rimasto quando mi sono
svegliata e così ho deciso di metterlo per iscritto.
E'
completamente nonsense da un certo punto di vista, generalizzato e
senza nessun contesto specifico, soprattutto senza pretese quindi non
aspettatevi nulla di che.
Mi ha fatto
piacere ricordare un piccolo passaggio di me, dove a otto, nove e dieci
anni le mie prime fanfic -all'epoca non le chiamavo ancora
così- furono proprio sui pokémon :D
La flash è dedicata a uno dei miei pokémon
preferiti proprio per le sue caratteristiche evolutive.
In
ogni caso, se gradirete vi ringrazio e vi ringrazierò ancora
di più se lascerete un segnino del vostro passaggio ;)
Ora mi defilo o la
premessa sarà più lunga della flash ;P
Beso
Leia
My
destiny
Ero
fermo in mezzo alla stanza, seduto sulle quattro zampe che osservavo
la porta chiusa davanti a me.
Dietro
di essa c'era il futuro che mi aspettava, ancora sconosciuto e che
non avrei potuto scegliere. Sarebbe dipeso solo dal mio allenatore.
Mi
stavo chiedendo quali poteri avrei acquistato, come sarei cambiato e
che particolarità mi avrebbero distinto.
L'acqua,
il fuoco, l'energia elettrica, i prati, i ghiacci, il sole o le
ombre. Cosa avrebbe fatto parte di me tanto da svilupparmi in modo
completamente diverso.
Quali
sarebbero stati i miei orizzonti, le mie battaglie, le mie forze e le
mie debolezze.
Avevo
paura. Non volevo che nel cambiamento perdessi quello che avevo
conosciuto e imparato fino a quel momento. Speravo che sarei rimasto
comunque identico anche se, al di fuori non avrei più potuto
essere
lo stesso.
Appoggiai
anche il muso sulle zampe, stendendomi a terra, sentendo il cuore
battere più velocemente a mano a mano che il tempo passava e
che
quella porta non si apriva.
Anche
gli altri pokémon si sentivano così prima di
evolversi? Forse no,
loro non avevano scelta.
Io
sì.
Si
aprì la porta, scattai sulle quattro zampe, muovendo la coda
nel
notare che il mio allenatore stava sorridendo.
Aveva
scelto e doveva aver scelto bene per lui, io ero già
contento.
Mi
raggiunse, mi prese in braccio e mi guardò senza perdere il
sorriso,
ma in mano non aveva nessuna pietra.
“Vieni
Eevee, andiamo ad allenarci. Non cambierai mai, per me sarai sempre
il migliore rimanendo te stesso”
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