Proprio Qui, Proprio Ora

di Pachiderma Anarchico
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"Anche se incontrassi un angelo 

 Direi...

 Non mi fai volare in alto quanto

 Lei."

 (E.D.C. - Ancora)



Sconosciuto
-Si Caroline, si, si, certo, non ti preoccupare. Si, si, ora ti lascio, sono ancora in alto mare, a stasera, baci.-
Elena indossava uno splendido vestito dorato con la scollatura a V.
Le gambe dalla metą delle cosce in gił erano scoperte, rivelando una pelle liscia e delle forme snelle, accentuato dall'aderenza del vestito brillante.
Le scarpe col tacco 7 in tinta differivano solo da sfumature nerastre.
-Questo?-
Elena si giró verso la sua immagine allo specchio, parlando tra se e se. Era appena uscita dal bagno indossando il primo di tre vestiti tra cui scegliere.
Elena rientró nel bagno e ne uscģ dieci minuti dopo con un abito lungo, interamente argentato, con spalline di pizzo e tacchi argentati ma invisibili sotto    l'orlo del vestito che toccava terra.
-Troppo elegante eh?-
Con un sospiro rientró nel bagno proprio memtre Damon varcava la soglia della camera di Elena.
-Elenuccia!-
-Cosa vuoi Damon?- Elena parlava dal bagno.
-Cosa ti metti per stasera? Sai dobbiamo coordinarci con i colori.-
-Sai che non andiamo a divertirci ma a controllare se qualcun altro sa di quei vampiri e se riusiamo a scoprire qualcosa..-
-Io so solo che č la vigilia di Luglio che ti devi rilassare e che non ho intenzione di..-
Elena era uscita silenziosamente dal bagno.
Indossava un abito corto nero lucido che circondava una gamba a spirale fino alla caviglia, lasciando l'altra scoperta.
Due laccetti di velluto larghi che partivano da un anello argentato al centro si intrecciavano dietro al collo.
Alle orecchie pendevano due orecchini di onice neri splendendi.
Dal lato della gamba coperta erano corti, a goccia. Quello del lato scoperto era lungo e a piccole pietruzze scintillanti.
Damon si bloccó, spalancando gli occhi.
-Bč?-
Vedendo che il vampiro non osava parlare continuó
-Ancora devo sistemare i capelli e il trucco ma credo che vada bene..-
-Sei.. bellissima.-
Damon sembrava incerto, per una volta gli tremó la voce. Aveva detto "bellissima" a una moltitudine di ragazze diverse, dato che quelle di cui si nutriva dovevano superare certi standard, ma solo adesso quella parola sembrava acquisire un senso.
-Bene, perchč Caroline apprezza l'eleganza...Anche se cosģ sembro una cubista..-
-No, non lo sembri affatto.-
Dal lato della gamba scoperta li lasció sciolti e lisci, mentre dall'altro li fermó di dietro con dei fermagli d'argento.
Si rifinģ il trucco variando sfumature dal bianco, all'argento, al blu notte fino al nero sulla palpebra. Decise che per una volta poteva osare con la matita e si fece un profondo tratto di matita nera fuori, e argentata dentro per illuminare lo sguardo. Con il mascara e il rossetto rosso ciliegia fu pronta.
-L'unica cosa che non mi piace di questo vestito sono le scarpe.-
Elena si mise le scarpe dal tacco a spillo alte e aperte. Emanavano bagliori argentati e delle pietre di luna bianche e bluastre formavano una croce sulle sottili fibie centrali.
-Sono tacco 12?-
Damon guardava quelle scarpe mormorando una specie di -Se non cadi con quelle- e Elena si giró fingendo di essere offesa.
-Grazie tante, se cado mi avrai sulla coscienza.-
Damon si avvicinó poggiandole una mano su un fianco definito dal tessuto attillato e con un dito percorse una linea immaginaria dalla spalla al braccio di Elena, che rabbrividģ.
-Promettimi che vinceremo sempre su tutto, promettimi che saremo pił forti di qualsiasi altra cosa, promettimi che niente e nessuno ci cambierą mai e promettimi che..-
Elena aveva realizzato solo in quel momento, guardandosi allo specchio, di quanto fosse simile a Katherin e di quanto questo avesse portato problemi. Aveva considerato solo in quell'attimo che due vampiri sconosciuti erano entrati in casa rompendo una finestra e la stavano per rapire. Aveva capito veramente solo ora che se non fosse stato per Damon..
-Ti prometto- Damon la giró verso di lui -Che non permetteró che ti tocchi mai nessuno.-
Elena si trovó davanti Damon che le stava promettendo che non le sarebbe successo niente, e nonostante sapesse nel profondo che qualcosa stava per accadere, voleva credere in quelle parole, voleva cullarsi in quella promessa.
-Caroline questo posto č fantastico!-
Il soggiorno di casa Forbs era enorme.
Candele rosse e dorate donavano una luce soffusa e lucente alla sala. sul soffitto stelle argentate e fiocchi di neve che sembravano di ghiaccio vero sembrava cadere lente.
Il DJ si sbizzarriva da canzoni dance mixate dell'aultimo momento ai lenti.
Un grande buffet nell'ampia cucina era addobbato con fiocchi e stendardi dei colori turchese, rosa e giallo alle porte. Piatti, bicchieri e tovaglioli variavano dal verde all'arancione.
-Ciao, oh come va? Prego accomodati.-
Caroline accoglieva tutti con un gran sorriso, saltellando di quą e di lą.
Quando lasció Elena sola per un momento la ragazza potč notare le tante persone, la maggior parte conosciuta e altre che non aveva mai visto.
I colori pił gettonati erano il bianco, il dorato, il rosso e l'argento, ma qualcuno andava anche sul viola, sul blu e sul verde.
I vestiti erano corti, sbarazzini, lunghi, corti con lo strascico, ma nessuno era come quello di Elena.
-Vuoi ballare?-
Matt le spuntó dietro, e prima che Elena potesse ribbattere l'aveva gią trascinata in pista per un lento.
Un Valzer, ed Elena si concentró sul fratello perchč non era proprio il suo lento preferito.
Gli occhi scuri di Matt la radiografavano.
-Dove sei stata?-
-Matt ti prego, per stasera non voglio pensare a questo, ti diró tutto un'altra volta.-
-Allora- Matt cercó di cambiare argomento -ti stai divertendo?-
-Sto cercando la vampira bionda, ma non mi sembra di averla vista.-
Matt le rivolse un mezzo sorriso.
-Quale vampira?-
Elena sospiró mentre continuava a ballare e a guardarsi intorno.
-Io sto stando con gli occhi aperti comunque, e non c'č niente di sinistro.-
La musica cessó, ma Elena non se ne accorse fino a quando Matt la fermó.
-Mi sembrava di sapere che non ti piaceva il Valzer.- Sussurró tra le labbra.
Elena abbracció forte anche lui.
-Non mi piace infatti. Mi aspetti un minuto?-
Damon stava parlando amabilmente con un gruppo di ragazze davanti al buffet che ridevano stridule e ogni cinque secondi muovevano i capelli, sbattevano le ciglia e bevevano un sorso di champagne.
-Ve lo posso rubare un momento?-
Elena trascinó Damon nel curato prato dove qualche altra persona, stretta nei loro cappotti data l'aria fredda, dialogava tranquilla.
-Elena avrei fame, e se non vuoi che quelle ragazze diventino il dessert ti conviene muoverti.-
Elena lo ignoró. -Notato niente di strano?-
-Se dei vampiri avessero tentato di rapirti me ne sarei accorto..GIŁ!-
Elena si guardó intorno.
-Cosa?-
Damon le mise una mano sulla bocca e la condusse dietro alle siepi potate a blocchi continui che separavano il prato di Caroline da quello della casa affianco.
Erano abbastanza alte da nasconderli completamente piegati.
Davanti alla siepe si potevano vedere le gambe di due persone che si erano fermate a bisbigliare, circospetti.
Con orrore Elena si accorse che quella che stava parlando era la vampira Alexia.
-Dobbiamo sbrigarci, se quello che dice č vero. Io ho tentato ma quel buono a nulla..-
-Hai tentato, ma hai fallito.-
Il vampiro cercava di toccarla.
-Dai divertiamoci un po'.-
La prese per i fianchi e quasi non la fece cadere a terra, ma Alexia all'ultimo momento gli prese un braccio e glielo storse dietro la schiena
Il vampiro cadde in ginocchio e Alexia gli si avvicinó, con gli occhi infuocati.
-Prendi la ragazza, ci serve, e non solo lei. Ma per ora dobbiamo accontentarci. E fallo nel minor tempo possibile, sai che "lei" diventa nervosa se non ottiene quello che vuole.-
Lasció andare il vampiro e, impettita si allontanó lontano dall'abitazione.
Il vampiro si alzó subito e mormoró rabbioso tra sč -Scoprirai Signorina Gilbert, che cosa č capace di fare un vampiro accecato dall'amore, dall'odio e dalla sete di potere.-
Elena sarebbe scoppiata a urlare se non fosse che Damon la teneva stretta a se, con la mano ancora stretta sulle sue labbra.
Quando il vampiro se ne fu andato barcollando, Damon la lasció andare.
-Doveva essere abbastanza ubriaco per non aver sentito il tuo odore da cosģ vicino.-
-Damon cosa sta succedendo?-
Elena stava diventando isterica.
-Cosa intendeva dire Alexia e cosa vuole quel vampiro alcolizzato da me?!-
Non sapeva spiegarne il motivo, ma una paura antica le aveva attanagliato il petto, come se non si stavano nascondendo da una vampira forte e decisa, e da uno che ti facevi sotto solo a guardarlo, ma era come stessero spiando qualcuno di folle e sadico come...Come Katherin Pierce o Klaus.
Stava tremando, ma se ne accorse solanto quando Damon la abbracció poggiando il mento tra i suoi capelli.
-Damon ho.. Paura.-
-Ci sono io, c'č Bonnie, Caroline. Elena, non ti faranno del male, chiunque sia questo psicopatico che ti vuole, non ti avrą.-
Elena si trovó a un soffio dalle sue labbra, che risplendevano sulla pelle candida.
Un lieve rossore aveva tinto le guance del vampiro, e i capelli neri erano scompigliati e sparsi sulla fronte.
Una ciocca corvina pił lunga gli era scesa sopra l'occhion destro.
Elena glielą spostó, come se quella striscia nera potesse macchiare il limpido ghiaccio dei suoi occhi.
Ad un tratto un boato risuonó nella casa.
Coriandoli e musica esplosero e urla festose e goiose si davano gli auguri e brindavano felici.
-Č Primo Luglio Damon.-
-Č Primo Luglio, Elena.-
Damon posó lo sguardo sulle labbra di Elena..
-Belli!-
Caroline si mise fra di loro, il vestito a balze rosso che svolazzava tra le caviglie e gli stivali.
Bonnie si materializzó vicino a Elena e le cinse un fianco con un braccio, mentre con l'altro aveva tre bicchi eri.
Ne porse uno a Elena e uno a Damon, che la guardó quasi volesse strappargli il cuore dal petto.
-Alle feste e all'anno che verranno e a progressi nelle ricerche. Ma soprattutto all'unione che non si dovrą mai scindere.-
La voce acuta di Caroline sembrava lontana nella mente di Elena, ma alzó il suo bicchiere per prindare  insieme ai suoi "amici", gli amici che avrebbero dovuto proteggerla adesso, da qualcosa di sconosciuto.



Spazietto per me!
Eccomi con il 3° capitolo.
Ringrazio le recensioni ai primi due e tutti quelli che hanno contribuito a alle visite per questa storia.
Mi scuso per eventuali errori ma non ho avuto il tempo di rivederlo.
Sperando che continui a piacere, un grande abbraccio a chi perderą del tempo per me. Non mi abbandonate :(
Baci :D




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