Fuga
“Jorgesson…”. “Si, Signore?!”.
“Non ti sembra strano il nostro comportamento? Insomma…siamo stati gentili!”.
“Ha perfettamente ragione, signore!”. “E allora perché ce ne stiamo andando,
Jorgesson?”. I due si guardarono negli occhi.
“Si?”. Arcibaldo non potè dire
altro; un pugno raggiunse il suo volto facendolo svenire. “Jorgesson! Cerca per
tutta la casa!”. “Si, signore!”. Valker con pazienza cominciò a legare il corpo
incosciente di Arcibaldo. “Signore!”. “Che c’è?!”. “In casa non c’è anima
viva!”. “Sarà scappato…e va bene! Lo aspetteremo! Adesso abbiamo anche un
ostaggio…un vero supereroe non lo lascerebbe solo…”.
Rat-Man correva per i vicoli
della Città senza nome. “C’è il rischio che Arcibaldo sia stato preso in
ostaggio…cosa devo fare? Dovrei salvarlo?”. Si fermò per un paio di secondi a
riflettere. Poi scrollò le spalle. “Naa…un vero supereroe è in grado di fare
delle rinuncie!”. E continuò a correre. “Adesso c’è un problema più grande…chi
sono quei due? Perché mi vogliono morto? Accidenti…uno dei due assomigliava a
una persona che io ho gia visto…ma chi? Chi è quest’uomo? Devo scoprirlo!”. Si
fermò un’altra volta a riflettere. “Chiederò aiuto a Brakko! Lui mi
salverà!”.
“Signori…potrei chiedervi una
cortesia?”. “Dica!”. “Mi fanno un po’ male le mani…potreste allentare un po’ la
stretta?”. “Certamente!”. Jorgesson allentò la stretta delle corde che legavano
il corpo di Arcibaldo. “La ringrazio!”. “non c’è di che…”. “Jorgesson!”. Lo
scienziato si avviò verso la cucina, dove Valker cercava indizi.
“Jorgesson…forse ho trovato!”. “Bene, signore…”. “L’ultima chiamata registrata
su questo telefono è stata fatta a un certo Tadeus Brakko…è il capitano della
polizia della città senza nome!”. “Allora?! Che si fa, signore?!”. “Metti in
moto la macchina, Jorgesson! Andiamo a fare una visitina a questo Brakko!”.
“Ecco, sono arrivato! Per fare
presto ho dovuto usare la mia super velocità, ma almeno sono sicuro che quei due
non possono essere già qui!”. Si avviò verso la porta d’ingresso; ma si bloccò
quando sentì sopraggiungere un auto. Si nascose dietro un cespuglio. “Accidenti,
Jorgesson! Questa macchina è lentissima…sembrava di essere a cavallo di una
lumaca!”. “Mi perdoni signore…non ne ho trovata una migliore!”. “Adesso andiamo
a bussare a casa di Brakko!”. I due si avviarono, osservati da Rat-Man.
“Accidenti, sono già qui!”. Si voltò intorno. “Devo trovare un altro posto dove
andare.”. Rimase immobile per un po’. “Krik è scomparso da parecchio tempo…non
posso contare su di lui…Cinzia…Accidenti…ah già! C’è sempre Jordan!”. Abbassò la
testa. “Ah, no…Jordan è fuori città…mi sa che dovrò andare da Cinzia…”. Inorridì
in volto. “E va bene…se è l’unico modo per salvarmi farò così!”. Si alzò in
piedi. “SUPERVELOCITA’!”. E dopo cinque minuti era a tre metri di distanza dal
cespuglio dove era nascosto.
“Salve signor Brakko!”.
“Buonasera…”. “Vorremo farle qualche domanda!”. “prego, entrate pure!”. I tre si
accomodarono in salotto. “Allora…cosa volete chiedermi? Sarò felice di
rispondere alle vostre domande!”. “Lei conosce Rat-Man?”. “Si, signori! Era il
mio miglior amico, ma è da una settimana che non lo vedo…dopo l’apparizione di
quel mostro all’arena, aveva abbandonato la sua identità…poi una decina di
minuti fa mi ha chiamato, per dirmi che era già in missione, e che per qualsiasi
cosa potevo contare su di lui!”. “Ah, è così? E dov’era dieci minuti fa?”. “Io?!
A telefono con Rat-Man!”. Ci fu un secondo di silenzio. “Io parlavo di
Rat-Man…”. “Ah, Rat-Man! Beh, mi aveva detto che era a casa…ha attaccato dicendo
che aveva delle visite!”. “Bene…e dove andrebbe Rat-Man, se dovesse scappare da
qualcosa?”. Brakko cominciò a ridere. “Beh…sono sicuro che verrebbe da me!”.
“Bene…le dispiace se lo aspettiamo qui?”. “Chi?”. “Rat-man, signor Brakko! Le
dispiace se aspettiamo Rat-Man qui a casa sua?”. “Ah, si! Per me non c’è
problema! Avverto Clara che abbiamo ospiti a cena!”.
“hanf…hanf…sono quasi arrivato…”.
Dopo un’ora di corsa Rat-Man era riuscito a percorrere i cento metri che
separavano la casa di Brakko da quella di Cinzia. “Chi bussa alla porta di una
splendida ragazza?”. Cinzia andò ad aprire. “TU?! TU QUI?!”. “Ciao Cinzia…”. “Oh
mio Dio…non ci credo…”. “Ecco brava Cinzia! Chiudi gli occhi, che ti faccio
vedere che è stata tutta un’illusione!”. Cinzia afferrò Rat-Man per le orecchie
e lo fece sedere su una poltrona. “Non ci posso credere! Sono così emozionata!
Finalmente hai capito cosa ti perdevi e sei venuto per farmi tua!”. “Magari
fossi mia…ti potrei regalare al primo che incontro…comunque! Cinzia sono qui per
un motivo specifico! Sono in pericolo di vita!”. “Davvero?! Povero rattino mio!
Vieni fra le braccia della tua adorata Cinzia! Così sarai al sicuro!”. “Meglio
se mi consegno a quegl’uomini…”. “Quali uomini!”. “non li conosco…però uno mi
pare di averlo già visto…comunque…mi serve un posto sicuro dove passare la
notte!”. “Perfetto! Ho appena finito di montare un letto a due piazze, con rete
leopardata!”. “Penso che dormirò sul divano…”.
“Mi sa che non verrà! Sarebbe già
dovuto essere qui da un pezzo!”. “Probabilmente ha ragione signor Brakko! Ci
scusi per averle fatto perdere del tempo prezioso!”. “Ma figuratevi! Tornate
quando volete!”. “Grazie per l’ospitalità signor Brakko!”. “Arrivederci signor…signor?”. “Valker! Janus
Valker!”. “Ah bene…arrivederci signor Janus Valker!”. Chiuse la porta.
“Janus Valker…mi sembra di averlo già sentito…mah!”.
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