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Disclarimer: I personaggi di
Hetalia: Axis Powers non mi appartengono,
ma sono di proprietà di Hidekaz Himaruya ©
Se così non fosse, io che me starei qui a fare?
Non mi appartengono nemmeno le canzoni dei Beatles
Che vanno a chi detiene ancora oggi i loro
Copyright ©
Se fosse il contrario, me ne andrei nel cielo con Lucy e i diamanti
Su un sottomarino giallo.
Nota di partenza.
Eccomi a voi, gente. Vi ricordate la
modalità della Raccolta “The Book of Love
“ ?
Bene, per questa ho deciso di
riprendere più o meno lo stesso schema: non saranno i versi di una sola canzone
a fare da sfondo alle varie coppie, ma le
canzoni di una sola raccolta.
In questo caso il primo CD dei brani
dei Beatles dal 1962 al 1966: tredici coppie per le tredici canzoni contenute
all’interno della raccolta musicale. E poi, altre tredici per il disco
seguente. Sì, perché questa sarà una doppia raccolta, miei cari! Quindi,
preparatevi, perché vedrete coppie come non ne avete mai viste prima! (Se, come
no!)
No, davvero, di alcune coppie non ho
mai trattato, quindi spero di riuscire a renderle per il meglio!
Bien! Non vi svelo nulla circa i
pairing scelti, che varieranno dallo Shonen-Ai all’Het ad alcuni personaggi
resi in versione Nyo!
La dedico a tutti voi che mi avete
seguito fino ad adesso, perché senza di voi non sarei mai riuscita a cavarne un
ragno dal buco.
Grazie. Davvero, davvero grazie.
.: Love Me Do :.
Austria si perdeva in pindarici
voli di fantasia solamente quando le dita andavano a sfiorare i tasti bianchi
del pianoforte.
Nell’intreccio sempre diverso di
una melodia, avvolto dal lieve chiarore proveniente dalla finestra e
accompagnato dal sussurro soffuso delle note, allora poteva permettere alla propria
mente di vagare dove più gli aggradava, ricamare tralci di fantasie dorate e
abbandonare la realtà dei fatti al proprio, gretto destino.
Lontano dallo strumento, però,
Roderich era una persona piuttosto pragmatica: la guerra era la guerra, la pace
era la pace, e la tregua un momento in cui nessuna delle due parti aveva capito
bene cosa si dovesse fare.
Non gli era quindi difficile
vedere la presenza di Spagna, in casa sua, come un’oggettiva conseguenza dell’alleanza
matrimoniale tra le potenze di cui erano Rappresentanti: Antonio se ne sarebbe
andato al primo mutare della marea e qualcun altro ne avrebbe preso il posto. E
il tutto senza lacrime, senza rimpianti e lui sarebbe tornato a suonare il
pianoforte, in attesa che il silenzio dei corridoi fosse riempito da nuove voci
e nuovi passi.
Era semplice, era reale, perché gli eventi, tra loro –tutti loro- non potevano prendere una
piega diversa. Quindi, perché preoccuparsi?
Non era amore quello che li legava, Austria ne era certo. Era Roderich ad avere qualche dubbio.
Se Spagna parlava con lui di
politica e guerre, Antonio gli cingeva i fianchi con le braccia e affondava il
volto contro la sua spalla.
Antonio gli indicava col braccio
l’orizzonte, a mostrargli la spuma delle onde che aveva inghiottito l’Invincibile
Armada di Spagna.
Una dicotomia, questa, che l’austriaco
avrebbe apprezzato particolarmente..se fosse davvero esistita. Perché non importava se fosse Spagna o Antonio a
parlargli, alla fine erano le labbra della stessa persona che cercavano le sue,
le mani di un unico corpo che gli affondavano le dita tra i capelli, il respiro
di un solo fiato quello che si spezzava nel silenzio della stanza da letto.
E quando Spagna, quando Antonio, sussurrava, gli prometteva che
l’avrebbe amato per sempre, che sempre sarebbe stato sincero, e mormorava e lo
pregava di amarlo a sua volta, Austria sapeva bene che erano solo menzogne d’un
momento.
Roderich,
invece, finiva per crederci ogni volta.
{ Love, love me do
You know I love you,
I’ll always be true,
So please, love me do }
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