Dear You.

di VioletBow
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Al mio dolce Sacro Romano Impero, che,
dopo tutti questi anni,
non si è ancora stancato di me e continua a sopportarmi con infinita pazienza.



14 Dicembre 2012


Caro Ludwig,
so che a te, che sei un amante delle regole, il motivo che mi spinge a scriverti sembrerà stupido ma nel mio paese si vocifera che il mondo presto finirà, ed io non riesco a trovare il coraggio per dirti ciò di persona... Spero solo che questa lettera riesca ad arrivare a te, in Germania, in tempo.
Sono stato meschino con te e te ne chiedo scusa: per tutto questo tempo ho sempre saputo che eri tu il ragazzo con il mantello blu che, quando ero stato reso schiavo in Austria, mi aveva trattato gentilmente e mi aveva segretamente protetto dalle angherie di Roderich.
Avrei voluto che, prima dell'arrivo del nostro addio, ti ricordassi della ragazzina con il vestito verde da cameriera che tentò di insegnarti a disegnare e che lasciasti, in lacrime, partendo in guerra per proteggere l'Impero dai francesi... Sì, Elizabeta mi ha detto che pensavi che io fossi una femmina.
E' stata sempre lei, nel 1086 dopo Cristo, a riverlarmi che probabilmente non avrei mai più rivisto il meraviglioso Impero Romano che io stesso avevo reso Sacro.
Si sbagliava: hai mantenuto la tua promessa, anche se non te ne ricordi.
Sono infinitamente grato a Gilbert per averti salvato, permettendomi, così, di poterti rincontrare.
Mi hai reso davvero orgolioso di te, sai? Nonostante i periodi bui, sei riuscito a diventare un uomo fiero, onesto e, anche se tenti di nasconderlo, dolce... Mi rammarico solo di non essere potuto stare di più al tuo fianco e, adesso, prego Dio perché mi salvi e mi lasci vivere ancora insieme a te.
Tornerò, te lo prometto.

Ti amo dal decimo secolo,
Feliciano




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