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-Capitolo
1-
"Chi
è pronto a dar via le proprie libertà
fondamentali
per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né
la libertà né la
sicurezza."
(Benjamin
Franklin)
Dolore.
Odio.
Vendetta.
Rancore.
Una voce nei miei sogni mi
sussurra parole di sangue.Nei miei sogni sono
tornata
bambina e sono sola. Ho paura e voglio la mamma, grido, piango, mi
dimeno.Vedo l'uomo nero, ricordo
ancora la sensazione che provai nel vedere il sangue per la prima
volta, vidi
la morte in faccia e gli sfuggii. Ricordo che pregai l'uomo di
risparmiare il
mio fratellino e di uccidere me, ma l'uomo mi rispose con un macabro
sorriso. Dopo
esso ricordo solo altro sangue e i miei sogni si tingono di rosso.Ogni
notte intrappolata nei
miei sogni mi vedo morire, e non posso fare altro che assistere
impotente alla
scena di morte e di dolore.
E' una tortura.
Tutt’ora se ripenso al
sorriso sadico che quell’uomo mi fece provo paura. Mi sento
come se tornassi
bambina.Mi sveglio come ogni volta
da quegli incubi e vedo che la luce del sole è
più debole, sta per tramontare,
ma allo stesso modo i pochi raggi del sole che riescono a trapassare le
tende
mi irritano la pelle.Non ho mai odiato il sole,
preferisco solo evitare il contatto diretto con i suoi raggi. Al
contrario di
quanto si creda comunemente al suo contatto noi vampiri non diventiamo
cenere,
però ci ustiona gravemente, tant’è che
non sono in grado di sopportare a lungo
quel calore. Sono schiava della notte, ancella della luna.
Eppure...
Mi dirigo verso il bagno, e
come ogni sera quando mi sveglio mi guardo allo specchio sperando che
qualcosa
sia cambiato nel mio aspetto. Invece no, i
lunghi e
bianchi capelli sono rimasti uguali, così come i miei occhi
color del ghiaccio,
e mai cambierà tonalità la mia pelle diafana.
Sarò cosi per il resto della mia
eternità.Mi odio, mi odio
perché sono
debole, mi odio perché sono diventata la cosa
che odio di più al
mondo, perché non sono riuscita a salvare il mio fratellino,
avrei dovuto
proteggerlo invece è andata com’è
andata.Mi fanno male questi
sentimenti. Queste paranoie. Mi ficco due dita in gola, vomito il
sangue che ho
bevuto e ritorna la tranquillità.
Già sono anoressica. Strano
dite? Eppure mi piace.
Mi
fa sentire meglio, come se liberandomi del
sangue che ho ingurgitato mi liberassi allo stesso tempo della
sofferenza
dentro me.Mi
pulisco il sangue rimasto
sul bordo della bocca e ritorno nella mia camera, apro quello che
chiamo
"armadio”
, ma che in realtà
e solo una semplice sedia.Mi
infilo un vestito da ballo
blu che aderisce perfettamente al mio corpo snello,
dopodiché mi infilo sui
piedi un paio di tacchi neri con diamanti blu incastonati.
All’accademia non
insegnavano come vestire, è stato solo tempo dopo che ho
imparato la tecnica
del sedurre e ho imparato a vestirmi con eleganza.
Mi lego i capelli in uno
chignon.
Stasera si va a caccia in
discoteca, il posto preferito dai vampiri per nutrirsi. Li
ucciderò tutti, fino
a quando non avrò raggiunto il mio scopo.
Apro le tende, la luna
brilla più degli altri giorni.
"Oh luna ti sembra cosi
meschino uccidere i propri simili per dei sentimenti che questo cuore
morto da
ormai tempi memorabili prova??"
Come ogni sera la luna non
mi risponde. Forse sto anche diventando pazza. Apro la finestra e mi
calo dalla
finestra. Atterro con dolcezza e mi dirigo verso la discoteca
più frequentata
dai vampiri.
Sono all’entrata, dove un
uomo grande e grosso di colore mi ferma per chiedermi il biglietto di
ingresso,
ma dopo aver tirato fuori le zanne, si spaventa e mi lascia
entrare. Dentro è buio ma con i miei
sensi da vampira molto più sviluppati rispetto a quelli
umani non ho alcun
problema, riesco a percepire chiaramente almeno una ventina se non una
trentina
di vampiri in giro. Benissimo mi divertirò. Mi metto al
collo l'amuleto fornito
dall'associazione in grado di nascondere la mia identità di
vampira, poi mi
precipito sul cubo.Seguo il ritmo della musica
sempre più veloce, facendo dei movimenti provocanti, scopro
il più possibile il
mio collo.Sta funzionando, poiché
dopo
poco li sento avvicinarsi. Un ragazzo mi si avvicina, è un
vampiro, lo si
capisce già dal suo aspetto diafano e perfetto.
"Hey bella vuoi venire
a farti un giro con me e i miei amici?"
Annuisco facendo finta di
cadere in balia del suo fascino maledetto, così mi portano
fuori nel parcheggio
e mentre sussurrano fra di loro frasi perverse e inquietanti, inizio a
tirare
fuori il coltellino per decapitarli dal reggicalze. Iniziano ad
avvicinarsi
continuando a ripetere sottovoce che mi avrebbero uccisa e violentata a
sangue.
Come se davvero potessero avvicinarsi a me. Illusi, sciocchi e poveri
illusi.
E proprio mentre stanno per
attaccare, una voce maschile grido interrompendoli.
"Lei è mia. Se la
toccate non vedrete la luna di domani."
E come le iene abbandonano
la carcassa all’arrivo del leone, loro sparirono.
Il nuovo ragazzo era un
vampiro anche lui, ma di un livello superiore, era un sangue nobile.
"Che spreco di tempo.
Ho già perso le mie vittime di oggi.” Dico
sbuffando tra me e me e girandomi
per andarmene via da lì.
"Interessante cos’ho
sta sera davanti a me... Mi divertirò di più...
vero mia cacciatrice?"
Mi bloccai.
Prima regola di un
cacciatore: "Mai rivelare o far scoprire la propria
identità.''
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Grazie
mille a Desiree Peduzzi per aver bettato i capitoli :).Grazie
anche a voi lettori che continuate a seguirmi
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