Questa
storia la voglio dedicare a Nuvolenere_dna, visto che è
stata lei con la sua fan fiction “A Fuoco” a
ispirarmi questa breve one-shot. =)
Lu88
FIGLIO
MIO
Non poteva credere ai
suoi occhi. Trunks giaceva ormai privo di vita a qualche metro di
distanza. Vegeta sentì il suo cuore mancare qualche battito,
mentre la sua mente diveniva preda di una furia accecante. Non poteva
essere. Quel dannato mostro non poteva aver fatto fuori suo figlio! Un
dolore lancinante salì dentro di lui e gli impedì
quasi di respirare. Aveva appena visto morire suo figlio. Quel valoroso
figlio venuto dal futuro per salvare il destino della Terra. Poco
lontano, Cell sorrideva con un ghigno malefico e scoppiò in
una risata crudele.
Il risveglio fu improvviso, tanto che Vegeta si trovò seduto
con gli occhi spalancati e il respiro ansante. Stava sognando. Peccato
che fosse un ricordo ancora fin troppo vivido in lui e non solo un
brutto incubo da dimenticare. Asciugandosi con una mano il sudore dalla
fronte, si voltò verso la giovane donna che, al suo fianco,
continuava a dormire, ignara del suo turbamento interiore. Dandole
un’ultima occhiata, scostò le lenzuola e si
alzò dal letto. Cercando di far meno rumore possibile,
Vegeta aprì la porta della camera e uscì nel buio
corridoio di quell’enorme casa. Per lui
l’oscurità non rappresentava un problema. La lieve
luce che entrava dalle vetrate era più che sufficiente a
guidarlo fino alla stanza che distava poco dalla loro. Aprì
piano la porta e vi si intrufolò. Ancora una volta fu la
penombra a guidare i suoi passi fino al lettino dove il piccolo Trunks
dormiva beatamente. Vegeta lo osservò.
Era passato un anno dal torneo di Cell. Un anno da quando il Trunks del
futuro li aveva salutati per tornare nella sua epoca. Il brutto incubo
che aveva fatto quella notte era ormai diventata una routine. Quel
ricordo orribile continuava a tormentarlo e, ogni volta, lui aveva
bisogno di rammentarsi che tutto era passato e Trunks del futuro stava
bene. E, soprattutto, aveva bisogno di rammentare a se stesso che,
sotto quello stesso tetto, un altro piccolo Trunks sarebbe diventato
quel guerriero forte e valoroso che aveva avuto modo di conoscere. Per
adesso era ancora un moccioso che pensava solo a giocare, ma ben presto
sarebbe cresciuto abbastanza per poter iniziare ad allenarsi con lui.
Vegeta attendeva con impazienza quel giorno. Fino ad allora, avrebbe
lasciato che quella donna terrestre si godesse l’infanzia
innocente del piccolo. Poi, avrebbe pensato lui a fare in modo che
diventasse un prode guerriero. Era pur sempre il figlio del Principe
dei Sayan, e lui aveva già potuto apprezzare le sue grandi
doti combattive.
Un piccolo ghigno di soddisfazione si dipinse sul suo viso. Era per
quello che era rimasto alla Capsule Corporation. Il suo obiettivo era
quello di fare di Trunks il ragazzo che aveva incontrato tempo
indietro. Non l’avrebbe ammesso, neanche sotto tortura, ma
era impaziente di potersi nuovamente specchiare nello sguardo
coraggioso e fiero di suo figlio, ormai adulto. Sapeva di dover
aspettare ancora diversi anni, ma non importava: ne valeva la pena.
Riassumendo la sua solita espressione arcigna, Vegeta lanciò
un ultimo sguardo al piccolo, poi uscì dalla cameretta e si
chiuse la porta alle spalle. I suoi passi echeggiarono ancora una volta
per quel corridoio buio, mentre faceva ritorno nella sua camera da
letto.
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