Enrico l'Immortale

di TimberWolf
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Erano passati un migliaio di anni da quando aveva tirato le cuoia, ma le pareti del mausoleo reggevano ancora, evidentemente. Enrico conosceva ormai a memoria la planimetria di quella triste cripta dato che aveva imparato a far uscire il proprio spirito dalla sua carcassa maleodorante. Col passare del tempo il suo spirito riusciva ad aleggiare sempre più lontano dal corpo, e così aveva esplorato il mondo, osservendone l'evoluzione, guardando i suoi successori e i nemici dei suoi successori. Verso la fine del XV secolo guardò quell'imbecille di Colombo che approdava a San Salvador credendo però di essere in Cina. -Kartofell!- aveva esclamato la sua anima, -Chi è là?- aveva risposto lo sprovveduto genovese.
Più avanti negli anni lo spirito di Enrico vide la fondazione delle scuole pubbliche, il susseguirsi delle guerre e la fondazione di una Germania unita e Repubblicana; mentre la sua entità spiritellava qua e là per i paesini del 21° secolo, capitò nei pressi di una classe di studenti piuttosto ilari. "Non c'è più rispetto per la storia" pensò.
E mentre se ne tornava al suo mausoleo rimuginava su cosa gli studenti trovassero tanto spiritoso nella parola "Uccellatore".
-Bah, sarò invecchiato io...-
Tornato in ciò che rimaneva del suo cadavere, questo si rivoltò nella tomba.




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