Erano in momenti come questi che Blaine capiva
perchè essere single era così facile.
In quel momento, sdraiato sul pianoforte dell' aula del coro,
con un blocco in mano e una penna nell'altra, Blaine Anderson,
adolescente di circa diciassette anni, con capelli dotati di vita
propria e una dolorosa assenza di idee geniali, si chiedeva
perchè mai avesse dovuto essere così stupido.
Se solo il San Valentino dello scorso anno non avesse fatto
quella serenata a Jeremiah tutto questo non sarebbe successo.
Se solo avesse avuto un po' più di buon senso non
sarebbe stato lì, semisdraiato su un pianoforte viola a
pensare ad idee geniali per rimediare all' orribile San Valentino che
aveva fatto passare a Kurt.
Eppure, non avrebbe dovuto essere così difficile
avvere una qualche idea romantica.
Aveva una media complessiva dell' 8 a scuola, si reputava
abbastanza intelligente, ma zero.
Nessuna, nessunissima idea.
Il block notes, per quello che vedeva dal suo unico occhio
buono, (l' altro era ancora coperto dalla benda da pirata, per far
riabituare la cornea alla luce o altre stronzate simili) era ancora
dolorosamente vuoto.
Nessun lampo di genio o cose simili, e il quattordici febbraio
era tra due giorni.
Non aveva mai odiato un giorno così tanto.
Ed era per questo, solo e soltanto per questo, che si era
ritrovato così disperato da dover chiamare quella persona.
"Blaine!" Esclamò Rachel, entrando nella stanza con
un passo più simile a quello di un sergente militare che ad
una prossima diva di Broadway, " Grazie per avermi avvertita
dell'ingiuria che il professor Schue vuole fare! Come osa far cantare
Out Tonight a Santana? Io
ho una relazione personale con ill personaggio di Mimì!
Insomma, siamo uguali!"
Bhè, Blaine dubitava che Rachel si facesse di
eroina e che piombasse in appartamenti dalle finestre per
molestare o chiedere di accendere una candela ad altri ragazzi che non
fossero Finn.
Altrimenti, gli dispiaceva per quel povero ragazzo.
"Rachel, ti ho detto una bugia, volevo parlare con te il
più in fretta possibile, e non avresti mai abbandonato il
corso di Tip Tap per aiutarmi."
"Quindi... Non faremo Rent?" Chiese un po' delusa.
Blaine le rivolse un sorriso dispiaciuto: "temo di no, ma se
mi dai una mano potrei proporre qualcosa a Figgins..."
"Sarebbe fantastico! Io sarei una Mimì eccellente,
e tu e Kurt potreste fare Collins e Angel, senza contare che Brittany e
Santana sarebbero perfette per fare Maureen e-"
"Rachel, non adesso. Ho bisogno d'aiuto, ricordi? E' per
questo che ti ho chiamata."
"Vero." Annuì lei, con un espressione seria in
volto." E come Maria del tuo Tony tenterò di aiutarti in
ogni modo a me possibile."
"Non so cosa fare per rendere speciale il giorno di San
Valentino per Kurt. Mi servono cose romantiche, ed io faccio schifo in
quelle."
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"Il trucco è
sorprenderlo, Blaine. Deve essere un gesto eroico ma in qualche modo
semplice, qualcosa che lui possa ricordare sempre perchè
unico..."
Ed era per questo motivo che si stava arranpicando sul muro della casa
di Kurt, per raggiungere la finestra che dava sulla sua stanza, con una
rosa stretta tra i denti.
I problemi erano due: era terrorizzato di mordere il gambo della rosa,
rovinando il fiore, ed in più era dannatamente difficile
mettere piedi e mani tra le sottili fessure tra le mattonelle.
E stava diventando un problema, perchè i palmi delle mani
stavano sudando, rendendo più difficile l'appiglio, e
più faticava e più stringeva i denti, e
più li stringeva più la rosa rischiava di fare
una brutta fine.
Ma, Blaine sarebbe arrivato alla finestra.
Non c'era altra scelta lui-
"Blaine? Cosa diavolo stai facendo?" Esclamò Kurt dalla
finestra appena aperta.
"Io stavo-" E, con quelle due semplici parole la rosa cadde dai denti.
Il ragazzo sospirò, frustrato. "cercando di sorprenderti."
"Ma perchè non entrare dalla porta? Potevi suonare o
prendere la chiava sotto il tappetino."
"Penso che sia romantico, no-ohhhhhhhhhhhhhhh!"
Nel giardino si sentì un rumoroso tonfo, mentre Blaine
cadeva sui cespugli di ortensie che Carole aveva coltivato con tanto
amore.
"Blaine... stai bene?"
"Credo di si."
" Devi usare frasi
clichè, fissandolo dritto negli occhi dimostrandogli che le
intendi davvero."
"Hey"
disse Blaine a Kurt, che era appoggiato sugli armadietti di ferro del
Mckinley. "Ti sei fatto male-"
"No, tranquillo sono abituato ad essere spinto contro gli armadietti da
Azimio e gli altri giocatori." Lo assicurò Kurt, dandogli un
veloce bacio sulla guancia prima di correre verso l'aula di francese.
"-Quando sei caduto dal cielo?"
"Kurt,
hai una mappa? Credo di essermi perso..."
"Oh, non ti sei ancora abituato alla scuola?" Chiese dolcemente Kurt,
prima di prendergli la mano e trascinarlo verso lo spogliatoio della
palestra, senza che Blaine trovasse il coraggio di dirgli che si era
perso nei suoi occhi, non nella scuola.
"E devi trovare il
regalo perfetto! Uno di quelli che continua a cercare ma che non riesce
mai a trovare o permettersi..."
Bhè,,
non poteva sbagliare. Aveva speso trecentosette euro per il nuovo
foulard di Hermes, quello che Kurt ammirava sempre quando passavano
davanti al negozio.
Era praticamente impossibile che qualcosa andasse storto.
O almeno era quello che pensava, mentre porgeva il pacchetto a Kurt.
"Buon San Valenitno."
Blaine sorrise mentre vedeva il suo ragazzo aprire il pacchetto.
I suoi occhi si illuminarono, mentre il foulard blu chiarso veniva
tirato fuori dalla carta. "Oh mio dio, Blaine! Questo
è...è di Hermes e-"
Fu allora che i giocatori di football tirarono la granita,
rovesciandola su Kurt, Blaine ed il foulard.
Quello
era il
foulard di Hermes, pensò Blaine con tristezza.
"Una serenata. Ogni
persona dovrebbe sentire ogni giorno una canzone dedicata a
sè stesso. Io, per esempio, ogni mattina, alle sei e trenta
chiamo Finn e gli chiedo che canzone mi-"
Adesso
era il momento, pensò Blaine con un sorriso, mentre guardava
gli altri membri del Glee che era riuscito ad assoldare per
accompagnarlo.
Puck e Sam gli strizzarono l'occhio, mentre iniziavano a suonare i
primi accordi di teenage dream.
Let’s go all the way tonight
No regrets, just love
We can dance until we die
You and I
We’ll be young forever
You make me
Feel like
I’m living a Teenage Dream
The way you turn me on
I can’t sleep
Let’s runaway
And don’t ever look back
Don’t ever look back
My heart stops
When you look at me
Just one touch
Now baby I believe
This is real
So take a chance
And don’t ever look back
Don’t ever look back
La finestra si aprì, e Burt si affacciò
mezzo divertito e mezzo irritato: "credo che tu abbia sbagliato
finestra, O almeno lo spero..."
Oh. Ora che ci pensava non c'erano le ortensie sulle quali era
caduto stamattina....
"E poi la cosa
più importante: i cioccolatini."
Kurt stava cercando di non ridere, ma non poteva farne a meno.
Non dopo aver visto Blaine fare una serenata a suo padre
cantando di come "quella notte sarebbero andati fino in fondo (Let's go
all the way tonight..)
Alla fine non riuscì più a trattenersi:
"Blaine, dovrei essere geloso?"
Il ragazzo si voltò di scatto, gli occhi enormi, ed
iniziò a balbettare cose che non si prese nemmeno la briga
di ascoltare: era dolce guardarlo provare ad essere romantico.
Kurt non era stupido: aveva letto tutto quello che Rachel
aveva consigliato a Blaine sul suo blocknotes, che il suo fidanzato
aveva dimenticato in macchina il giorno prima.
"Allora, questo sono i miei cioccolatini?" Chiese con un
sorriso, indicando la scatola a forma di cuore, appoggiata sull'erba.
Blaine gliela porse immediatamente, continuando a balbettare:
"giuro, non ho una cotta per tuo padre, ho sbagliato finestra, non
stavo pensando, è che ero cosi' frustrato... non mi
è venuto nemmeno un gesto romantico ed io volevo che questo
fosse il san Valentino migliore della tua vita, solo che ho incasinato
tutto e-"
"Non hai incasinato tutto, anzi. E' stato tutto molto dolce,
è solo che... entrambi sappiamo che non sei
granchè col romanticismo. me l'hai detto tu, e... se
è possibile ti amo ancor di più per aver provato
ad essere il fidanzato ideale secondo Rachel Berry non il mio.
Perchè, tu sai com'è il mio fidanzato ideale?
ì"
"no, ma ti prego, non dire che è alto con gli occhi
azzurri." Gli disse scherzosamente Blaine.
Kurt lo ignorò, scegliendo di infilarsi in bocca un
cioccolatino. " Pessimo col romanticismo."
Blaine sorrise, avvicinandosi di più verso di lui.
"almeno i cioccolatini sono riuscito a darteli, no?"
"Si, sei anche riuscito a comprarne non con le mandorle... sono
stupito, di oslito non li trovo mai, e non posso magniarli
perchè sono allergico..."
Gli occhi di Blaine si ampliarono: " Ti prego dimmi che non ne hai
ancora mangiati."
Fu così che quella sera non la passarono in un
ristorante, ma in una camera dell'ospedale di Lima.
fine.
^il mio angoletto^
e dopo mesi di blocco dello scrittore, eccomi qui!
spero non sia brutta come penso, ma ahimè, temo sia la
peggiore cosa che io abbia mai scritto.
però sono scusata, giusto? GIUSTO? xD
buon san valentino a tutti, sperando che il vostro fidanzato non faccia
come Blaine!
1 baci8
iry
fine.