Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di
Rumiko Takahashi; questa
storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Conclusa.
La guerra che teneva i nostri destini legati, si è conclusa.
E con lei il nostro lungo viaggio che ora non ha più ragione di continuare.
È strano. Credevo che se avessimo sconfitto Naraku avremmo esultato, felici.
Si, perché ognuno ha ottenuto quello che voleva..
Miroku ha rotto la maledizione inflittagli, facendo così scomparire il vortice dalla sua mano.
Sango ha potuto riabbracciare il fratello Kohaku, dopo tanto tempo in cui erano stati divisi.
Inuyasha può infine morire al fianco Kikyo, ritrovandosi con la sua anima gemella.
E io?
Cosa farò?
Dovrò lasciare quest'epoca.
Mi sento triste, non ho voglia di gioire per la vittoria.
Mi lascerò alle mie spalle cari amici e compagni d'avventura.
Non ne so il motivo ma gli addii li ho sempre odiati.
Secondo me è meglio non dirsi addio semplicemente.
Conserverai sempre un ricordo migliore, felice.
Più felice di quando invece ognuno piangeva triste perché non vi sareste più rivisti.
E allora scappo. Da codarda, ma scappo.
Quando ho raccolto le mie cose, le metto nel mio zaino capiente.
Sposto la tenda, lì sull'uscio della capanna mi volto per l'ultima volta.
Dormono tutti.
Il piccolo Shippo nel sonno si lamenta di un pugno infertogli da Inuyasha.
Miroku appoggiato al muro, si è assopito nel guardare la sua adorata Sango dormire.
Sango, al fianco del fratello e della fedele Kirara dorme con il sorriso sulle labbra.
Inuyasha..
Inuyasha, nell'angolo opposto della stanza dorme tenendo stretta a sé Tessaiga.
Alla fine anche lui si è addormentato, la battaglia è stata più faticosa per lui.
Sento già gli occhi velati di lacrime, devo sbrigarmi ad andarmene.
Cammino lenta tra gli alberi del bosco che mi circondano.
Qualche lacrima bagna le mie guance, ma lascio che scendano.
Quando arrivo davanti al pozzo, si insinua in me un pizzico di paura.
Che subito se ne va, lascio cadere il mio zaino nel vuoto dall'altra parte.
Mi siedo sul bordo guardandomi intorno come per memorizzare quegli ultimi momenti.
Le fronde degli alberi si muovono come per darmi un estremo saluto.
Volgo lo sguardo al cielo, la luna mi sembra più bella questa sera.
Chiudo gli occhi, in quel momento arrivano.
Più pungenti che mai. I ricordi.
Felici. Divertenti. Tristi. Magici. Dolci.
Non mi lascio condizionare, e mi scivolano via.
Salgo in piedi sul bordo del pozzo e mi lascio cadere nel vuoto.
Attraverso il tempo e lo spazio, poi magicamente mi trovo seduta per terra.
Nella mia epoca, dalla mia famiglia, nel mio mondo.
Prima di andare verso casa, mi giro verso l'albero secolare.
Lascio cadere lo zaino, mi avvicino come in trans.
Mi siedo ai piedi del Goshinboku.
Quanti ricordi legati a quell'albero, legati alla mia vita.
Legati a Inuyasha..
Mi rende triste sapere che tra poco morirai.
Butterai via la tua vita. Per Kikyo.
A pensare a lei, non sento un sentimento di odio.
Quando collego te e lei, allora si che mi infurio!
Ma ora non più.
Ê giusto così.
Tu hai fatto la tua scelta.
Appoggio la schiena al tronco dell'albero. Sono stanca.
Sento il sonno che reclama riposo dentro di me.
Ma prima che mi addormenti dalle mie labbra esce solo una parola.
Per meglio dire un nome.
-Inuyasha..-
Seicentoquattro mila ottocento secondi.
Insomma è passata una settimana da quando me
ne sono andata.
La mia famiglia è contenta che sono tornata.
Le mie amiche sono contente che sono guarita
dall'artrite.
I professori sono contenti di riavermi a
scuola.
Ma IO non sono contenta.
Chissà perché ero convinta che una volta
tornata a casa mia, nel mio letto, nel mio mondo sarebbe tutto tornato come
prima.
Mi sbagliavo.
Non è come prima.
Perché non posso fare finta che nulla sia
accaduto..
Che non abbia vissuto un'avventura fantastica..
Che non abbia conosciuto amici fantastici..
Che non mi sia innamorata..
Beh, non ci riesco..
Mentre torno a casa da scuola, mi guardo
intorno.
Solo ora mi accorgo che quello non è il mio
mondo.
Però è troppo tardi.
Arrivo a casa, entrò in cucina dove mia madre
prepara la cena.
La saluto e le dico che esco un po' in cortile.
Annuisce con un sorriso triste.
Mentre esco, penso che forse anche lei lo ha
capito.
Questo non è il mio posto.
Mi manca l'allegria che ho sempre avuto.
Sfioro il tronco del Goshinboku. Sento un
miagolio, Buyo.
Si strofina contro i miei polpacci. Tento di
accarezzarlo ma si scansa.
Allora ci riprovo ma lui evita le mie carezze
come per dirmi di seguirlo.
Lo seguo e osservo dove si è fermato.
Si strofina contro la porta e miagola, come se
mi pregasse.
Dietro alla porta dell'hokora, c'è il pozzo mangia
ossa.
Forse..
Non è possibile.
No, non mi devo illudere.
Però una sbirciatina, che male può fare?
Appoggio la mano sullo stipite e sto per
aprirla.
Quando questa si spalanca prima che io potessi
fare altrettanto dall'interno.
Un hanyou in un karingu rosso e con i capelli
argentati è in piedi davanti a me.
Quando realizzo che non è un allucinazione ma
tu sei davvero di fronte a me, ti fisso sbalordita.
Ripresa dalla sorpresa iniziale, recupero la
mia mascella finta a terra e mi ricompongo.
-Che ci fai qui, Inuyasha?- ti chiedo.
Alla mia domanda muovi quelle tue adorabili
orecchiette.
-Cosa vuoi che ci faccia?! Sono venuto a
prenderti, no?-
Bella questa, è venuto a prendermi!
-Kikyo?- chiedo sottovoce.
-Il giorno dopo che te ne sei andata, lei è
morta..-
Ti guardo, non sembri triste per questo. Mi
torni a guardare negli occhi.
-La sfera?- chiedo.
-L'ho utilizzata per tenere aperto il passaggio
fra le due epoche..-
Sono stupita più di prima. Tutto ciò mi
suscita un dubbio.
-Perchè?- domando.
-Ma non sai altro che fare domande?- chiedi
scocciato.
Sbuffo, sei rimasto il solito Inuyasha con il suo
brutto caratteraccio.
-Ti ricordo che potrei sempre utilizzare una
certa parolina..- ti sorrido maliziosa.
Mentre la mimo con la bocca senza pronunciarla,
sudi freddo.
Sposti lo sguardo e arrossisci leggermente.
Prendi coraggio.
-Mi sei mancata..- borbotti rosso d'imbarazzo.
Sorrido felice, tremendamente contenta.
Quando torni a guardarmi, ti sorrido
raggiante. Come non faccio da giorni.
Per la precisione sette.
-Allora?- mi chiedi sentendo il mio silenzio.
Allora al diavolo tutto!
Non fai in tempo ad aggiungere nient'altro, che
mi getto tra le tue braccia che mi stringono a loro volta.
Sussurro appena al tuo orecchio. -Anche tu mi sei
mancato..-
Ci stacchiamo a malincuore dall'abbraccio,
rossi in volto ma felici nel cuore.
-Hai altre domande da farmi?! O possiamo
andare??- mi chiedi con il solito tono arrogante.
Faccio finta di pensarci, stando al gioco.
Sembri attendere una risposta e io non mi faccio pregare.
-Certo che ne ho una!- dico infine.
Tu sembri scettico, pensi che dica per scherzo.
Ti prendo la mano, ti sorrido e tu sembri confortato da questo mio gesto.
-Perché non sei venuto prima a prendermi?- ti
chiedo.
Tu sorridi alla mia domanda e mi sorprendi, mi
lasci un bacio sulle labbra. Dolce, leggero.
-Beh.. Avevi bisogno di una settimana per
capire che mi ami come io amo te..-
Ti abbraccio di slancio, sussurrandoti
all'orecchio che ti amo anch'io.
Rido, ebbra di felicità.
È vero. Mi ci è voluta una settimana per
capirlo.
Ma ora lo so.
Il mio mondo non è nel futuro o nel passato.
Il mio mondo è dove ci sei tu.
Ecco a voi una piccola shot direttamente dal
mio manicomio, che spero vi sia piaciuta. Sinceramente non so com'è. Mi è
venuto spontaneo scriverla, ero di fronte al mio pc e mi sono lasciata andare
all'ispirazione. In attesa del secondo cap di Il mio regalo sei tu, Ranma; ho
pensato di scrivere qualcosa.. (facevi meglio a non pensarci nd.voi che vi devo
dire c'avete ragione, però ho voluto provarci lo stesso! nd.me) Se avete
almeno un po' di pietà per me, lasciate un commentino. Un bacio a tutti!
Konekochan
|