La
nave galleggiava per miracolo in mezzo al mare ormai calmo; nessuno
avrebbe potuto immaginare che fino a pochi minuti prima era
imperversata una tempesta violentissima.
Nami stava
portando gli asciugami ai compagni perchè potessero
scaldarsi un po', bagnati fradici come si erano ridotti.
Sanji, Chopper, Usopp e Zoro erano seduti sul ponte a guardare la
superficie blu dell'acqua quasi immobile, senza dire una parola.
Avrebbe dovuto essere una situazione felice perchè il nemico
era stato sconfitto e ancora una volta ce l'avevano fatta. Erano anche
riusciti a vincere sugli elementi atmosferici, sfidando un mare
burrascoso come pochi se ne erano vsti.
C'era
però una differenza, un'enorme, fastidiosa e orribile
differenza.
Rubber non
era con loro.
Era stato
inghiottito dalle onde e non era più riemerso.
Non potevano
credere di averlo perso, non potevano accettare di non vederlo steso
sul quel ponte di legno ad annaspare in cerca di una boccata d'aria e
di un po' di cibo.
Dovevano
cercarlo, e subito.
Zoro stava
per tuffarsi nuovamente in acqua quando Sanji lo fermò
"E' inutile
mettersi a cercare adesso, è stato sbalzato fuori dalla nave
ore fa!" si appoggiò la sigaretta tra le labbra e l'accese.
"Ma come puoi
dire una cosa simile?! Quante volte Rubber ci ha salvato la vita?
Stupido cuoco inutile, dobbiamo almeno cercarlo!" Lo spadaccino
digrignò i denti.
"Lo so
benissimo! So bene quante volte Rubber ci ha strappato da morte certa!
Spadaccino tutto muscoli e niente cervello! Ma cosa pensi di poter fare
adesso?! Eh?!" La prima boccata di fumo gli sembrò il
passaggio per il paradiso, tanto l'aveva desiderata. Era stato il suo
ultimo pensiero: un'ultima sigaretta. E ora non solo la stringeva tra
le dita, era anche sano e salvo. Tutto grazie a Rubber.
"Idiota! Con
tutto quello che ha fatto per noi gli dobbiamo almeno questo! Dobbiamo
almeno ritrovare il suo cadavere.." abbassò lo sguardo per
fissare l'oceano pronunciando le ultime parole in un sussurro.
"Ora basta!
Non credere di poterci costringere a sottostare ai tuoi ordini e di
essere tu il capitano ora che Rubber è-" il cuoco si
sentì afferrare di colpo il colletto della camicia e la
sigaretta gli scivolò sul pavimento di legno.
"Taci! Non
dire più una sola parola!" Zoro lo aveva afferrato con la
mano destra e teneva l'altra sull'impugnatura della spada "Credi che
è questo che ho in mente?! Pensi che sia l'unica cosa che mi
importi?! Chi cazzo ti credi di essere?! Se vuoi startene qui con le
mani in mano non sarò certo io a volermi portare dietro un
peso inutile come te, ingrato che non sei altro!" Rabbia e risentimento
trasparivano dai suoi occhi, puntati in quelli di Sanji.
"Zoro, basta
adesso, ti prego.." Nami era in piedi sulle scale che portavano alla
cabina con un asciugamano sulle spalle e grosse lacrime che le rigavano
il volto "Smettila, Rubber non vorrebbe vedere i suoi compagni litigare
così, vorrebbe che fossimo uniti.."
Zoro
lasciò la presa con riluttanza e si allontanò a
capo chino.
Nami si
avvicinò a lui "Anch'io vorrei che Rubber fosse qui. A farci
ridere e a trasmetterci la sua solita allegria. Io capisco cosa provi,
ma non possiamo fare più nulla. Per quanto faccia male, per
quanto sia frustrante quest'impotenza, Sanji ha ragione, è
troppo tardi.." le parole rotte dal pianto erano poco più
che un sussurro.
"Forse
è così, o forse non puoi capire davvero." Un
sorriso amaro cancellò la rabbia dal suo viso per lasciarci
un misto di tristezza e malinconia.
"C-cosa vuoi
dire?" Nami non capiva cosa volessero dire quelle parole sussurate al
vento più che a lei.
Sanji
raccolse la sigaretta con calma e la strinse tra il pollice e l'indice
- Maledizione era l'ultima! - imprecò mentalmente. Se non
fosse stato per Nami avrebbe volentieri preso a calci quello scemo di
Zoro! - Ma che cavolo gli prende tutto d'un tratto?! Non
può incolpare me per quello che è successo!
Dannazione! Come se non ci stessi di merda anch'io!"
Usopp e
Chopper erano rimasti in silenzio per tutto il tempo, non sapevano cosa
dire. Quell'atmosfera cupa e pesante era l'ultima cosa di cui avevano
bisogno, ma si sentivano letteralmente a pezzi e non avevano le forze
per affrontare un litigio. Non sapevano nemmeno cosa fare, anche loro
avrebbero voluto cercare Rubber, ma capivano fin troppo duramente
quanto le percentualità di trovarlo sano e salvo fossero
ridotte a zero.
Di solito era
il loro capitano a sistemare questo tipo di faccende, dicendo qualche
stupidaggine e sdrammatizzando con un sorriso. Ogni volta che Zoro e
Sanji tentavano di darsele di santa ragione, ci pensava lui a farli
ragionare.
- L'assenza
di Rubber rende le cose davvero difficili - pensò Usopp -
con lui era impossibile non sorridere e non lasciarsi prendere
dall'entusiasmo. - In quel momento Usopp si rese conto che non era mai
accaduta una cosa del genere: per quante situazioni difficili e
pericolose avessero affrontato alla fine Rubber era sempre tornato.
Zoro si
preparò per tuffarsi in acqua, non voleva darsi per vinto,
doveva almeno tentare.
Si
avvicinò al parapetto e si issò senza fatica.
"Voi fate come vi pare".
Stava per
saltare quando vide delle bollicine risalire in superficie e una
macchia scura avvicinarsi dalle profondità marine. Si
fermò a guardare accigliato, avvicinando maggiormente il
volto all'acqua; l'unica cosa che riusciva a scorgere era una sagoma
nera.
Pian piano
sembrò aumentare velocità e avvicinarsi sempre
più alla superficie, fin quando uno spruzzo d'acqua
investì in pieno viso lo spadaccino che
indietreggiò impulsivamente, inciampando e finendo a terra.
Si
passò la manica della maglia sugli occhi per vedere che cosa
stava succedendo e rimase a bocca aperta.
Rubber era
aggrappato alla nave con entrambe le braccia e stava cercando di
issarsi a bordo "Ragazzi datemi una mano dai".
Nami e gli
altri si precipitarono da lui e lo aiutarono a salire.
Il capitano
si rialzò a fatica sostenuto e si voltò verso il
mare "Ti ringrazio"
Una sirena
gli sorrise felice e si rituffò nelle profondità
dalle quali era venuta.
L'intera
ciurma si lanciò addosso a Rubber per abbracciarlo e
aiutarlo a reggersi in piedi.
Solo Zoro
rimase fermo ad osservare la scena, sentendo la frustrazione montare
dentro di sè, perchè avrebbe voluto fare
qualcosa, ma era stato del tutto incapace di aiutarlo in alcun modo.
Anche ora, c'erano già gli altri a sorreggerlo; la sua sarebbe
stata soltanto una mano di troppo, di cui Rubber avrebbe
tranquillamente potuto fare a meno. Non se ne sarebbe neanche acccorto.
Rabbia
insensata si aggiunse alle emozioni che turbinavano in lui.
"Stupido"
pronunciò a mezza voce.
Gli altri si
girarono a guardarlo con le parole bloccate in gola.
"Stupido!
Idiota!" Strinse i pugni e si sforzò di guardarlo dritto
negli occhi mentre le lacrime gli offuscavano la vista "Non farmi
prendere mai più uno spavento del genere!"
Cominciò a piangere silenziosamente fissando il pavimento di
legno della Going Marry, per nascondere la sofferenza mista a sollievo
ora che sapeva che Rubber era salvo "Stupido" mormorò.
"Zoro.."
Rubber tentò di muovere un passo verso l'amico ma
crollò a terra esausto. L'ultima cosa che vide prima di
perdere i sensi fu Zoro che correva preoccupato verso di lui.
"Morire con
il tuo viso nella mente non sarà poi tanto doloroso" un
fugace pensiero prima di perdere i sensi.
Lo spadaccino
lo sollevò delicatamente prendendolo tra le braccia per
portarlo nella cabina a riposare.
Chiuse la
porta a chiave e si accocolò a lato del letto. Rimase
incantato a guardarlo dormire, con tutti i capelli bagnati scomposti
sul cuscino e un'espressione serena nonostante avesse appena rischiato
la vita.
-
Dannazione.. - pensò.
Non riusciva
a resistere all'impulso di stringerlo a sè.
Appoggiò
la mano sulla sua e rimase in quella posizione per ore, fin quando
senza accorgersene si addormentò.
Nami, Sanji,
Usopp e Chopper erano letteralemte sfiniti, non avevano nemmeno la
forza di trascinarsi a letto. Si accasciarono uno di fianco all'altro e
si addormentarono dopo pochi istanti.
Era scesa
ormai la sera quando Rubber aprì gli occhi. Sentiva la mano
sinistra avvolta dal calore, girò il viso di lato e vide
Zoro in ginocchio con la testa appoggiata sul letto che dormiva
tranquillo.
Sorrise.
Intrecciò
le loro dita e gli accarezzò la guancia illuminata dalla
luna. Il ragazzo si svegliò e alzò il viso verso
di lui.
"Rubber"
disse sorpreso "Ti sei già svegliato? Stai bene?"
"Certo!"
rispose con un sorriso a trentadue denti "Sto benissimo! Mi riprendo in
fretta io!"
"Meno male"
Zoro sospirò sollevato.
Rubber d'un
tratto si fece serio, cosa strana e assai rara.
"Cosa
c'è?" chiese lo spadaccino.
"Pensavi
davvero che potessi morire così?"
Zoro non si
apettava una domanda del genere e non sapeva cosa rispondere.
Dopo qualche
secondo di silenzio cercò di spiegare cos'era successo e
cos'aveva provato, facendo giraro lo sguardo per la stanza "La tempesta
ti aveva inghiottito in un istante e non ti vedevamo riemergere, erano
passato molto ore e di te non c'era traccia, non sapevo cosa pensare,
non sapevo cosa fare, come aiutarti, io.."
"Lo so,
pensavi fossi morto". Fece una pausa in cui nessuno dei due
parlò e poi riprese "Ma non posso certo andarmene
così. Lo sai. Io devo ancora realizzare il mio sogno,
perciò non posso morire."
Un debole
sorriso dischiuse le labbra dello spadaccino nell'ammirare quanto
brillassero gli occhi di Rubber in quel momento "Già".
Un altro
istante di silenzio, questa volta più lungo; sembrava che
nessuno avesse più nulla di cui parlare.
Finchè
Rubber non interruppe quella pausa con un tono titubante che Zoro non
gli aveva mai sentito "e
poi.."
in realtà non aveva ancora terminato, c'era una cosa molto
più importante che l'aveva fatto aggrappare alla vita con
così tanta forza.
"E poi cosa?"
domandò curioso lo spadaccino.
Rubber
fissò gli occhi nei suoi "Non avrei mai potuto lasciarti,
Zoro..".
"C-che" Non
era sicuro di aver sentito bene, non poteva aver pronunciato le parole
che aveva sentito.
"Uff, non
sono bravo in certe cose. Però, insomma, quello che voglio
dire è che io.. Ecco.. Come faccio..io,
ecco.." era davvero imbarazzato "In pratica.." Si mise una mano tra i
capelli abbassando lo sguardo sulle lenzuola per la vergogna.
Zoro era
davvero sbalordito, non si sarebbe mai aspettato una situazione simile
- Sta succedendo davvero? - Si chiese - Sarebbe un sogno -
Un sorriso
emozionato gli apparve sul viso. Prese la mano di Rubber, che
alzò il viso verso di lui di scatto, e lo baciò
interrompendo il flusso continuo di parole che uscivano alla rinfusa
dalla sue labbra.
Rubber non
era preparato ad una simile reazione e rimane spaesato da quel gesto,
ma si riprese in pochi secondi, felice di essere ricambiato.
Intrecciò le dita delle loro mani e lo tirò
più vicino a sè. Era quello che desideravano
entrambi da tempo.
Perchè
si amavano. Semplicemente questo.
"Io
preferisco i fatti alle parole, lo sai" Zoro parlò con il
solito tono di sfida, assumendo quell'espressione da duro che
sconvolgeva sempre Rubber. Non sapeva resistere quando si comportava
in quel modo.
Lo spinse sul
letto, sotto di lui "Lo stesso vale per me". Usò lo stesso
tono e la stessa espressione, facendo sobbalzare il cuore nel petto
dello spadaccino.
In un attimo
Zoro ribaltò la situazione e si ritrovò a
calvacioni su Rubber "Per stanotte sarò io il capitano"
aveva uno sguardo davvero malizioso.
Rubber
sgranò gli occhi, ma decise che per quella volta avrebbe
potuto lasciar correre "Va bene, ma sono io che l'ho deciso, sia
chiaro" e gli mostrò un gran sorriso, il più
bello e luminoso che avesse mai avuto.
Angolino
dell'autrice: Mi farebbe molto piacere se vi fermaste a
lasciare un commento (:
|