My life would suck without you

di Ari_Chung
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Mi sveglio di soprassalto. Corro in bagno e vomito anche l'anima. Nuda e ancora con gli occhi chiusi, mi stendo a terra e riprendendo fiato provo delicatamente a mettere in ordine i pezzi componenti la notte passata ormai da un pezzo. Mi si stringe lo stomaco quando la mia mente compone l'immagine delle pistole di Ian troppo vicine al mio corpo. Mi rialzo con fatica e mi trascino verso la mia camera. Sono esausta e mi fa molto male la testa. Sono le 14 e 35. Credo proprio che Marine non sia in casa e realizzo quindi che ieri sera c'era quel tipo del locale che.. Sul pavimento ci sono sparsi i miei vestiti e tutto quello che mi porto nella borsa. Acchiappo il portafoglio e pesco tra documententi, banconote e bigliettini da visita una compressa di analgesico. Nel frattempo avverto di nuovo la sensazione di vomito, ma dopo due secondi è passata. Afferro il cellulare e mi immergo di nuovo nelle coperte nascondendomi completamente. Sfoglio le e-mail ricevute e vedo che tramite Twitter Ian mi ha scritto un messaggio. Batto veloce l'indice destro sullo schermo e leggo: "Che risveglio di merda. Sono ancora ubriaco. è stato bellissimo stanotte. avrei dovuto conoscerti prima di decidere di sposarla. XXX". So come ci si sente finalmente. Non sono mai stata fidanzata seriamente e mai innamorata, o meglio era quello che credevo fino a venti secondi fa. Ora so quello che si prova, quando la gente piange e sta male. Cazzo se fa male. La prima sensazione è il panico che ti spezza il respiro, poi la sudorazione fredda, poi un crampo allo stomaco, poi la perdita totale delle forze fisiche. Tutto questo dura un'altra ventina di secondi. Mi guardo intorno e tutto mi sembra estraneo, quasi sento di non essere nemmeno io quella che sta in questo corpo. Proprio non riesco a capire quello che sta capitando, sono ancora troppo in preda alla non accettazione. Il fatto è che fino a ieri sera credevo che la vita mi stesse regalando la felicità. Fino a ieri sera credevo che tutte le cose brutte che mi sono capitate nell'arco dell'adolescenza, e anche dopo, fossero accadute solo per provare la mia forza e il mio istinito di sopravvivenza, premiandomi poi dopo con il tanto desiderato amore. Ora me ne rendo conto. E invece no. La vita mi ha concesso solo un ricordo, quel ricordo che ora è come un moscerino negli occhi che ti fa lacrimare. Mi abbraccio e mi riaddormento su un cuscino che più tardi mi accorgerò essere completamente bagnato.




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