The Big Dunk

di misato
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GiornoXGiorno gg 36 - 37

Sigla di apertura: Zettai Ni Dare Wo

Giorno 36. Ore 10.47

Sana sollevò la coperta e si mise a sedere. Strofinò un po’ gli occhi per mettere meglio a fuoco la stanza e vide la luce penetrare forte dalle fessure tra le tende “Dev’essere tardi…quanto avrò dormito?”
Si voltò alla sua destra, e vide che nell’altro letto Misato ancora dormiva. Strano pensò, aveva dato per scontato che avrebbe dormito con Hisashi. Forse non voleva ferire Hanamichi?
Stava per mettere un piede fuori dal letto e alzarsi, poi pensò che non aveva nessuna fretta di farlo. Akira non c’era, era fuori. Non lo avrebbe visto per una settimana.
E forse era il caso di iniziare a convivere con questa cosa.
 
Misato sentì il frusciare delle coperte della sua amica, ma non si voltò e continuò a fissare la parete dinnanzi a lei. Era sveglia, era sveglia da parecchio, ma non voleva vedere Hisashi prima di essersi data una calmata. Aveva una bruttissima sensazione dalla sera prima, da quando lui aveva parlato solo con Yukari le era sembrato distratto, evasivo…ma magari era un’impressione dovuta esclusivamente alla sua paura che qualcosa potesse allontanarli ora che finalmente si erano trovati. In quel caso sarebbe sembrata una paranoica esagerata, e comunque non sarebbe andato bene. L’unica cosa che poteva fare era calmarsi, e far finta di nulla.

Ore 11.15

Hisashi si affacciò nella camera delle ragazze, e vide che stavano dormendo. Ma, almeno per quanto riguarda Misato, voleva assicurarsi che fosse realmente così; quindi entrò facendo il minor rumore possibile e si sedette sul suo letto. Quando lui le toccò la spalla, Misato chiuse gli occhi più forte per un momento, come a concentrarsi, e poi si voltò sorridendo – Buongiorno…
Parlò a voce bassissima -Buongiorno…hai intenzione di trascorrere quest’ultima settimana a letto? – Poi le sorrise malizioso – Per me va benissimo…
Misato avvampò e si sedette di scatto, decidendo in quel momento che le sue maledette paranoie potevano essere posticipate di qualche giorno…
 
Ore 15.30 confessionale

Hanamici si massaggiava la nuca, il giorno prima aveva accorciato tantissimo i capelli – Ancora non ci credo di non essere uscito…
-Il pubblico ha votato…
-Potrei quasi pensare di essere simpatico… - Poi fece una faccia buffa delle sue super-deformed –Anzi ma che dico, è ovvio che il pubblico è conquistato dal sottoscritto…suiiiiiii
Sardonico il Big Dunk – Insomma ti è passata la voglia di uscire…
Il rossino smise di fare il cretino – No. Cioè…non lo so. Sono solo sette giorni, è vero, ma ci sono momenti in cui qui dentro il tempo sembra non passare mai…
-Forse perché siete rimasti in quattro?
-Già… - Hana non potè fare a meno di pensare ai suoi compagni, e un velo di tristezza per un attimo apparve nel suo sguardo – Incredibile, mi devo sentire anche bloccato nel fare quello che voglio…mi sembra che non appena mi avvicino più del dovuto a Misato Mitsui mi stia addosso…se loro tre stanno insieme io che dovrei fare, un ritiro spirituale?? Una settimana di isolamento?? Mi sta sempre più sulle palle…
 
Ore 18.37 camera delle ragazze
 
Hisashi e Misato erano stesi sul letto della ragazza. Lei poggiava la testa sul suo petto e lui giocava con i suoi capelli, erano lì da più di un’ora e parlavano, parlavano…per la prima volta sentivano di non avere nessuna fretta, nessuna urgenza di cui preoccuparsi.
Hisashi – Mi sento stranamente rilassato
-Come se avessi staccato la spina tutta in una volta, vero?
-Già…non pensavo di essere stato così teso fino a ieri…
-Pensavi di uscire?
-Pensavo che se anche non fossi uscito io, ma tu, il mio gioco poteva comunque chiudersi ieri…
Lei sollevò la testa per guardarlo negli occhi – Vuoi dirmi che ti saresti ritirato??
Lui la guardò storto – Ti sembra così strano?
Misato sorrise felice – Non credevo che potessi pensare una cosa del genere…è bello…
-E tu invece che avresti fatto al mio posto?
-Dunque, nell’ordine: non avrei realizzato fino a oggi, avrei pianto per tutta la giornata, poi sarei uscita… - Hisashi era soddisfatto della risposta, glielo si leggeva negli occhi – MA…solo se fossi stata certa di quello che provi per me…
Hisashi fece una faccia strana – Che vuoi dire scusa??
-Magari mi stai solo prendendo in giro, no? – Vedendo l’espressione shockkata del ragazzo continuò – Io in questo momento mi sento la persona più felice del mondo, tra noi è successo qualcosa che non avrei mai immaginato…e proprio perché mi sento così ho allo stesso tempo il terrore di perdere tutto da un momento all’altro, mi ripeto di tenere i piedi per terra, ma…
-Ma?
-…ma quando sono con te è impossibile…
Misato sentì il corpo di Hisashi rilassarsi alle sue parole, poi lui si sollevò e le sorrise – Temo che tu non abbia ancora capito una cosa di me però…
-Sarebbe?
-Che qui ho fatto l’incontro più importante della mia vita… -Si scaldò - Misa è la prima volta che mi sento così per qualcuno, non so nemmeno io se il sentimento che provo possa definirsi solo amore perché mi sembra di andare oltre, è viscerale…sono impazzito qui dentro, mi hai visto…
Lei lo interruppe portandogli un dito sulle labbra, poi poggiò nuovamente la testa sul suo petto – Basta…perché così è già sufficiente per farmi morire felice! – Hisashi rise, e in un momento fu sopra di lei per baciarla con passione…
 
Ore 22,00 salotto

I quattro dell’apocalisse si erano armati di cioccolata calda e plaid, con in programma una sana serata di chiacchiere e divano.
Misa – Oggi è stato stranissimo…
Hana – Guarda, solo per il fatto che non abbiamo una maledetta prova da preparare posso gioire…
Sana – Temo che comunque ci regaleranno gentilmente qualcosa da fare…
Hisa – Penso anche io…anche se avrei preferito riprendere un po’ più seriamente gli allenamenti, tra una settimana andrò bene per i tornei tra licei, altro che professionismo…
Hana –Hahaha questo perché sei una mezzasega caro Mitsui, se fossi un genio del basket come me non ti preoccuperesti!!
-Perché mi vuoi dire che ti senti in forma, eh?
-Non in forma, in formissima!
Mitsui bevve soddisfatto un’altra sorsata di cioccolata – Perfetto, domani mattina allora faremo questo test. Io sostituirò i miei allenamenti con un sano uno contro uno, e tu mi dimostrerai che non hai bisogno di allenarti come facevamo io e Sendo
-E così sia. Te ne pentirai…plebeo!!
 
 
Giorno 37, ore 9.00 palestra
 
Come da programma i quattro ragazzi erano in palestra. Hisashi e Hanamici stavano ultimando il loro riscaldamento, e le due supporter, Misato e Sana, li osservavano dalla panca sulla quale si erano sedute.
Sana – Qualcosa mi dice che scoppierà un casino…
Misato sospirò divertita – Hana è il solito spaccone…certo almeno quanto Hisashi, ma lui si è sempre tenuto in esercizio, quindi non credo che la spunterà…
-Anche Akira era preoccupato per la sua preparazione una volta uscito…
Misato si voltò verso l’amica, era la prima volta da quando era uscito che le sentiva nominare il ragazzo 
– Già, continuava a dirlo…e pensare che è un pigro assoluto, non muove un dito per nulla…però con il basket è diverso - Sana continuava a guardare gli altri – Ros…ti manca, vero?
Sana annuì - …Non pensavo che sarebbe stato così difficile, mi sento inerme, la mia volontà non ha più nessun ruolo nella faccenda…e se penso che sono passati solo due giorni…
Misato le poggiò una mano sulla gamba – Vedrai, passeranno veloci anche gli altri, manca poco ormai…cosa sono 5 giorni? Ce la farai ^_^
Hanamichi e Hisashi si avvicinarono a loro, avevano finito. Bevvero una sorsata dalle borracce e si avviarono verso il centro del campo.
-E’ pronto il mio baciapiselli preferito??
Hisashi ghignò – Attento, questa sarà l’ultima stronzata che avrai fiato per dire…anzi, tua!
Gli lanciò il pallone e si mise in difesa. Hanamichi non se lo fece ripetere due volte, e cercò di avanzare, ma Mitsui non gli lasciava nemmeno uno spiraglio, gli stava addosso e non arretrava di un centimetro.
Misato in confessionale
Le due ragazze si guardarono, mentre loro erano troppo presi dal gioco e non avevano sentito nulla.
Misato si alzò –Che tempismo, eh? Chissà che ci propineranno stavolta…
Sana rise – Vedi se riesci a dissuaderlo…
 
Poco dopo Misato si sedette in confessionale – Eccomi
-Buongiorno Misato, come stai?
-Bene grazie. Dimmi tutto, che dobbiamo fare?
-In realtà ti ho chiamata per un altro motivo. Vedi il telefono sotto il monitor?
Se ne accorse solo in quel momento – Sì
-Prendilo, c’è una chiamata per te. Vuoi rispondere?
Misato era sorpresa, non si aspettava nulla del genere…qualcuno dall’Italia? I suoi genitori forse, anche perché non erano in tanti a sapere che partecipava al Big Dunk, era stata una decisione improvvisa… -Sì, certo - Premette il pulsante -…Pronto?
-Pronto Misato?
Era  una voce femminile, parlava inglese –…Con chi parlo?
-Non ci conosciamo, mi chiamo Sarah, lieta di fare la tua conoscenza.
Misato era confusa, si guardò intorno come per chiedere spiegazioni al Big Dunk – Scusami...volevi parlarmi di qualcosa?
-Sì, certo. In realtà mi dispiace di poter parlare con te solo telefonicamente, ma non avendo potuto contattare Hisashi ho pensato di rivolgermi direttamente a te
La ragazza sgranò gli occhi: Hisashi? Cosa c’entrava lui? E chi era la persona con cui stava parlando? Le sembrò di parlare pianissimo -…Hisashi?
-Sì, sono la sua ragazza - Silenzio, per qualche secondo, un attimo che sembrò lunghissimo. Misato era attonita – Misato? Sei ancora in linea?
-…Sì – Non riuscì a proseguire
-Ti ripeto, sono molto dispiaciuta di fare la tua conoscenza in un modo simile, ma…ho pensato che se Hisashi non parlava, era giusto che qualcuno ti dicesse la verità. Credimi, non ce l’ho con te, infondo hai agito all’oscuro di tutto, e poi Hisashi è così, si prende gioco delle persone…credimi, dopo tre anni ne ho viste di scene del genere, ormai è quasi una prassi…
Misato non era sicura di aver capito bene…si trattava di uno scherzo, vero? Uno stupido scherzo del Big Dunk per metterla in difficoltà, sicuramente nel corso della settimana sarebbe capitato anche agli altri…eppure non riusciva a ridere, non riusciva nemmeno a parlare, sentiva che qualcosa dentro di lei si era come incrinato. In testa le risuonava la voce di quella donna e continuava a sentire solo poche parole “Hisashi”, “ragazza”, “tre anni”…era - solo – un – pessimo – scherzo, vero???
Poi la voce riprese a parlare nel suo orecchio, sembrava quasi…ironica? –Misato sicuramente starai pensando che si tratti di uno scherzo infelice, ma ti assicuro che non è così, la produzione potrà darti tutte le prove e le risposte di cui hai bisogno per credermi…anzi, se hai delle domande fammele pure…
Non era possibile, non stava succedendo a lei…con la voce spezzata riuscì ad articolare qualche suono
-…Hisashi non mi ha mai detto di avere una ragazza…
-Certo, lo immagino. Ti dirò che non sono al corrente di tutto quello che vi siete detti da quando è iniziato il gioco, in realtà ho saputo solo pochi giorni fa che Hisashi vi stava partecipando…E’ tornato in Giappone da quasi due mesi, e quando non l’ho più sentito, ormai è passato più di un mese, capirai che mi sono preoccupata da morire…insomma, c’erano sì molte cose da sistemare prima del matrimonio, ma…
Misato non riuscì ad ascoltare altro, non era possibile, non ci credeva. Stava sognando, vero? Era solo un terribile INCUBO, e presto si sarebbe svegliata…
-…E non appena mi sono resa conto della situazione sono partita subito, anche perché mi è stato impedito di mettermi in contatto con voi finchè non fossi in Giappone, o meglio disponibile secondo la produzione….ho fatto prima che ho potuto, e per fortuna in tempo per la vostra uscita…con Hisashi come sempre avremo da discutere, ma pensare che tu saresti uscita dalla casa ignara di tutto…ti assicuro, ero in pena per te io stessa, solo a pensarci…
Silenzio, ancora per qualche secondo – Ok. Ho capito.
-Tesoro mi dispiace, Hisashi è davvero senza cuore a giocare così con i sentimenti altrui, sei così giovane…C’è qualcos’altro che vuoi chiedermi?
-No, no…Scusami, dovrei andare ora…
-Certo certo, solo un consiglio: non ti buttare giù, mancano pochi giorni e uscirete, così potrai anche tornare a casa…
-Certo…ti saluto
Misato allontanò lentamente il telefono dall’orecchio e chiuse la chiamata. Posò piano il ricevitore, e poi si strinse nella poltrona, con le gambe al petto. Si rivolse al Big Dunk – Ti prego, lasciami rimanere qui
-Va bene. Mi dispiace Misato
 
In palestra Hisashi e Hanamichi avevano finito il loro allenamento; ovviamente il rossino aveva accusato la botta. Hisashi l’aveva fatto stancare prestissimo non dandogli un momento di tregua, e una volta spompato, era stato facile far punti uno dietro l’altro. Si era accorto quasi subito che Misato non c’era, ma Sana gli aveva detto che era stata chiamata in confessionale, e avevano continuato. Solo che ancora non era tornata…
I suoi pensieri furono interrotti dalla voce ansimante di Hanamichi, che si teneva una mano sul fianco e cercava di riprendere fiato –Misui…maledetto…hai giocato sporco…
Hisashi rise –Sei solo uno sbruffone, parti a tromba e non capisci più nulla…
-Non…è vero…
Sana diede ragione ad Hisashi – In effetti Hana sei partito alla carica come un forsennato, hai esaurito subito le energie perché sei fuori allenamento…
Hisashi bevve un ultimo sorso d’acqua, si asciugò e mettendosi l’asciugamano sulle spalle si avvicinò all’uscita della palestra – Vado a cercare Misato, che accidenti starà facendo…
Fece un rapido giro della casa ma non la vide da nessuna parte, che fosse ancora in confessionale? Era passata quasi un’ora, non era possibile…poi vide la spia sopra la porta accesa. Provò ad aprire ma era chiuso – Misa sei ancora dentro?? Ma che stai facendo??
Non ottenendo risposta premette ancora la maniglia, chiusa. Iniziò a preoccuparsi –Misato tutto ok? Puoi aprirmi per favore?
Sentì lo scatto della porta, e lei uscì a testa bassa. Hisashi le poggiò le mani sulle spalle, preoccupato.
 – Ehi…Tutto bene?
Misato finalmente alzò lo sguardo, aveva gli occhi rossi e gonfi…anzi, stava ancora piangendo. Hisashi si preoccupò ancora di più, ma mai avrebbe potuto immaginare quello che era successo –Cos’è successo Misa??
Misato parlò lentamente, a voce bassa – Lasciami
Hisashi non era sicuro di aver capito -Che cosa?
-Toglimi le mani di dosso
Hisashi la guardò esterrefatto, non riusciva a capire. Lei con un movimento brusco si liberò dalla presa. Hisashi sbottò, non riusciva a capire cosa la ragazza avesse e questo l’aveva agitato parecchio – Ma sei impazzita?? Che t’è preso??
A quel punto Misato gli si avventò addosso, colpendolo come una forsennata, stava…piangendo
– Tu…maledetto bastardo!!! Come hai potuto??? Ti odio!! TI ODIO!!
Hisashi dopo lo stupore iniziale cercò di bloccare quella furia, ovviamente riuscendoci quasi subito, ma Misato continuava a dimenarsi e a urlare – MI FAI SCHIFO, SEI UN VERME!!! E IO CHE TI HO CREDUTO, COME HAI POTUTO???
-MISATO PIANTALA!! TI VUOI CALMARE?? CHE COSA STAI DICENDO??
Misato ancora cercava di liberarsi -LASCIAMI LASCIAMI LASCIAMIIII!!!
Hisashi alla fine le liberò i polsi, sperando che finalmente parlasse. Lei si coprì il viso con le mani, persino i capelli che aveva sul viso erano bagnati – Dimmi solo una cosa…stavi aspettando di uscire per dirmi che stai per sposarti???
Il ragazzo sgranò gli occhi, restando in silenzio. Dopo qualche secondo cercò di parlare, ma non disse nulla. Era questo…quello che era successo? Lei ora…sapeva?
Misato finalmente alzò lo sguardo, portando i capelli indietro con le mani, che ora teneva sulla testa. Lo schernì –Non dici nulla, eh? Già, ma cosa dovresti dire?? Sono disgustata Hisashi…non credo nemmeno di conoscere parole adatte a dirti quello che penso di te…
Poi senza aggiungere altro lo superò, lasciandolo a guardare davanti a sé, dove ora c’era il vuoto.
 
 
Sigla di chiusura: My friend
 
 
 

CHI SARA’ IL VINCITORE?
Hanamichi
Hisashi
Misato





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