Suor Angela era nella sua stanzetta. Ormai la sera era
calata su tutta Modena. Il velo lo aveva tolto per pregare il suo sposo. E così
in ginocchio dialogava con lui, con il suo bel sorriso stampato sulle labbra:
“Ebbene si! Alla fine è tutto bene quel che finisce bene!
Certo lo so che non avrei dovuto avere dubbi, però tu alle volte fai di testa
tua ed io ero preoccupata! Lo so che hai sempre ragione, però … vedere Marco e
Giulia insieme, per quella piccola bambina … hai visto com’era contenta Cecilia?
Ma certo che lo hai visto! Tu vedi tutto!” e così con quell’aurea di felicità
che sempre la circondava si mise a dormire nel suo letto.
Ma davvero era tutto finito? O era soltanto l’inizio?
Musmeci non doveva certo averla
presa bene quella mattina, che Giulia non si era presentata in chiesa per il
matrimonio … ed ancora non sapeva che lo aveva lasciato all’altare per lui, il
suo sottoposto:
Marco Ferrari.
Mentre Azzurra, ormai aveva scoperto l’amore per la lettura,
e soprattutto aveva scoperto che aveva un cuore che batteva d’amore, amore
sincero, e forse anche lei aveva delle qualità tutte da scoprire: ma come?
Margherita invece stava sezionando una torta appena sfornata
come se fosse un cadavere. Il suo sogno di diventare medico legale lo avrebbe
realizzato. Ne era certa, ma il suo cuore? Carlo era dall’altra parte del mondo
e chissà se la pensava ancora, suor Angela le diceva di guardarsi sempre
attorno, ma lei non vedeva nessuno, o più semplicemente non guardava realmente.
Cecilia era nel suo lettino che dormiva sorridente.
Finalmente anche lei aveva un papà, e non le interessava se non era il suo, lei
gli voleva bene, sicuramente Marco sapeva volerle bene, più di quel papà che
non l’aveva mai voluta vedere …
Giulia indossava ancora il suo abito da sposa e si
accoccolava tra le braccia di Marco. Non le pareva possibile. Lui l’amava e per
la prima volta glielo aveva confessato senza paure e senza remore.
“Pensi che Cecilia la prenderà bene sapere che sono suo
padre?” chiese lui corrugando la fronte
“e tu come l’hai presa?” chiese invece lei sorridendogli
sulle labbra
“Sono l’uomo più felice della terra … mi spiace solo di aver
perso tanto tempo. Ma voglio recuperare!” concluse guardando il cielo.
Accompagnò la “sua” Giulia in camera.
Dopotutto era un convento e non era proprio il caso di dormire insieme quella
notte. Quando richiuse la porta attaccò un post-it e andò nella sua dependance.
Non dovette attendere molto. Giulia con indosso la camicia
da notte, stava bussando furiosamente alla sua porta.
“Apri brutto pezzo … -la porta si spalancò – cosa significa
tutto questo? Lo sapevo che era troppo bello per essere vero!” sventolava il
post-it con su scritto
Perdonami, ma proprio non mi aspettavo questo finale …
Lui con i suoi grandi occhi verdi la avvicinò a se e
baciandola mormorò:
“non mi sarei mai aspettato che finalmente io e te
formassimo un noi … ed è un finale bellissimo”
Così dolcemente abbracciati passarono il resto della nottata
in attesa di una nuova alba in quell’angolo Divino.